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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 27/09/2025
Di Alex (pubblicato @ 18:00:00 in Scienza e Spazio, letto 247 volte)

L'equipaggio della missione Artemis II della NASA.
Dopo oltre cinquant'anni dall'ultima missione Apollo, l'umanità si prepara a tornare verso la Luna. La missione Artemis II della NASA, prevista per il 2025, sarà il primo viaggio con equipaggio del nuovo programma di esplorazione lunare. Non un allunaggio, ma un test fondamentale di dieci giorni che porterà quattro astronauti in orbita attorno al nostro satellite, spingendosi più lontano di qualsiasi essere umano prima d'ora. Un passo cruciale per il futuro dell'esplorazione spaziale. LEGGI TUTTO
Un equipaggio di pionieri per una missione storica
Per questo ritorno storico, la NASA ha selezionato un equipaggio di veterani dello spazio, composto da tre astronauti americani e uno canadese, a suggellare la partnership internazionale del programma Artemis. A guidare la missione sarà il comandante **Reid Wiseman**, affiancato dal pilota **Victor Glover**, che diventerà il primo uomo di colore a intraprendere un viaggio lunare. A completare il team ci saranno la specialista di missione **Christina Koch**, detentrice del record per il volo spaziale singolo più lungo di una donna, e lo specialista di missione **Jeremy Hansen** dell'Agenzia Spaziale Canadese. La loro missione non solo testerà la navicella, ma ispirerà una nuova generazione di esploratori.
La tecnologia del ritorno: la capsula Orion e il razzo SLS
Il cuore tecnologico della missione è la capsula **Orion**, un veicolo spaziale all'avanguardia progettato per missioni umane nello spazio profondo. A differenza dello Shuttle, pensato per l'orbita bassa, Orion è dotata di sistemi di supporto vitale, protezione dalle radiazioni e uno scudo termico capaci di sopportare un rientro ad altissima velocità dall'orbita lunare. A spingere Orion verso la Luna sarà lo **Space Launch System (SLS)**, il razzo più potente mai costruito. Durante la missione senza equipaggio Artemis I, questo sistema ha già dimostrato la sua affidabilità, completando con successo un viaggio orbitale attorno alla Luna.
Il piano di volo: un test di 10 giorni nello spazio profondo
La missione Artemis II durerà circa 10 giorni. Dopo il lancio dal Kennedy Space Center, la capsula Orion con il suo equipaggio orbiterà attorno alla Terra per circa 24 ore, durante le quali gli astronauti testeranno manualmente i sistemi di manovra del veicolo. Successivamente, il secondo stadio del razzo SLS effettuerà la manovra di "iniezione trans-lunare" per spingere Orion verso la Luna. Il viaggio non prevederà l'ingresso in orbita lunare, ma un sorvolo ravvicinato che sfrutterà la gravità del nostro satellite per una manovra di ritorno libero. L'equipaggio si spingerà a quasi 9.000 km oltre la Luna, prima di iniziare il viaggio di ritorno che culminerà con uno splashdown nell'Oceano Pacifico.
Gli obiettivi della missione
- Testare i sistemi di supporto vitale: Verificare il funzionamento di tutti i sistemi della capsula Orion (aria, acqua, controllo termico) con un equipaggio umano a bordo per una missione di lunga durata.
- Validare le performance della navicella: Dimostrare le capacità di navigazione, comunicazione e manovra nello spazio profondo, lontano dalla Terra.
- Testare lo scudo termico: L'obiettivo primario è confermare che lo scudo termico di Orion possa resistere alle temperature estreme (quasi 2.800 °C) di un rientro atmosferico a velocità lunare (circa 40.000 km/h).
- Aprire la via ad Artemis III: Il successo di Artemis II è il prerequisito fondamentale per la missione successiva, Artemis III, che riporterà fisicamente gli esseri umani sulla superficie lunare.
Artemis II è molto più di un semplice volo di prova; è il ponte tra l'eredità gloriosa del programma Apollo e un futuro sostenibile di presenza umana sulla Luna e, un giorno, su Marte. Questa missione rappresenta la determinazione, l'innovazione tecnologica e lo spirito di collaborazione internazionale che definiranno la prossima era dell'esplorazione spaziale. Stiamo per assistere a un nuovo, emozionante capitolo della nostra avventura cosmica.

L'SSD esterno Crucial X10 Pro tenuto in mano per evidenziarne le dimensioni compatte.
Nel mondo dei content creator e dei professionisti digitali, il tempo è denaro e la velocità di trasferimento dei dati è cruciale. Crucial, brand di Micron, risponde a questa esigenza con l'X10 Pro, un SSD esterno che alza l'asticella delle prestazioni. Grazie allo standard USB 3.2 Gen 2x2, promette velocità di lettura e scrittura fino a 2.100 MB/s, il tutto in un guscio così piccolo e leggero da stare nel taschino. Un vero game-changer per chi lavora con file di grandi dimensioni. LEGGI TUTTO
Prestazioni estreme con l'interfaccia USB 3.2 Gen 2x2
Il segreto della velocità del Crucial X10 Pro risiede nella sua interfaccia **USB-C 3.2 Gen 2x2**. Questo standard, capace di raggiungere una larghezza di banda teorica di 20Gbps, permette all'unità di toccare velocità sequenziali impressionanti: fino a **2.100 MB/s in lettura** e **2.000 MB/s in scrittura**. Per dare un'idea concreta, significa poter trasferire un file video da 100 GB in meno di un minuto. È una velocità quasi doppia rispetto a quella dei comuni SSD NVMe esterni con interfaccia USB 3.2 Gen 2 (da 10Gbps) e fino a 15 volte più veloce dei tradizionali hard disk portatili. Per sfruttare appieno questa potenza, è ovviamente necessario collegarlo a una porta compatibile sul proprio PC o Mac.
Design a prova di avventura: compatto e resistente
Crucial non ha pensato solo alla velocità, ma anche alla praticità e alla robustezza. L'X10 Pro è incredibilmente compatto, misurando appena 65 x 50 mm, e leggerissimo grazie al suo chassis in alluminio anodizzato. È progettato per essere portato ovunque: è dotato di **certificazione IP55**, che lo protegge da polvere e getti d'acqua, e resiste a cadute da 2 metri di altezza. Un piccolo anello integrato nel corpo dell'SSD permette di agganciarlo a un moschettone o a un portachiavi, rendendolo il compagno di lavoro ideale per chi è sempre in movimento, dai fotografi naturalisti ai videomaker che lavorano in location esterne.
A chi si rivolge il Crucial X10 Pro?
Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per un'utenza "prosumer" e professionale. È la scelta ideale per **videomaker** che necessitano di editare filmati in 4K o addirittura 8K direttamente dall'unità esterna, senza colli di bottiglia. I **fotografi** possono archiviare e gestire librerie di immagini RAW da centinaia di gigabyte in tempi record. Anche i **gamer** possono trarne vantaggio, installando i giochi sull'X10 Pro per ridurre drasticamente i tempi di caricamento su PC e console. In generale, è la soluzione definitiva per chiunque abbia bisogno di backup ultra-rapidi e di un accesso istantaneo a file di grandi dimensioni.
Specifiche tecniche e tagli di memoria
- Interfaccia: USB 3.2 Gen 2x2 (20Gbps)
- Velocità sequenziale: Fino a 2.100 MB/s in lettura, 2.000 MB/s in scrittura
- Capacità: 1TB, 2TB, 4TB
- Dimensioni: 65 x 50 x 10 mm
- Peso: 42 grammi
- Resistenza: Certificazione IP55 (acqua/polvere), resistenza alle cadute (2m)
- Compatibilità: Windows, macOS, Android, Linux, iPad, PC, Xbox, PlayStation
- Garanzia: 5 anni limitata
In conclusione, il Crucial X10 Pro è un prodotto eccezionale che ridefinisce le aspettative per lo storage portatile. Offre prestazioni che fino a poco tempo fa erano appannaggio esclusivo degli SSD interni più veloci, in un form factor tascabile e corazzato. Sebbene il suo costo sia superiore rispetto a soluzioni meno performanti, per i professionisti che lavorano quotidianamente con file pesanti, il tempo risparmiato si traduce in un guadagno tangibile che giustifica pienamente l'investimento. Un esempio lampante di come la tecnologia possa migliorare concretamente il flusso di lavoro.
Di Alex (pubblicato @ 12:00:00 in Internet - Web 2.0, letto 214 volte)

Un vecchio modem 56k collegato a un computer vintage, simbolo degli albori di internet in Italia.
Il 30 aprile 1986, dai laboratori del CNR di Pisa, un semplice comando "ping" attraversò l'oceano, ricevendo un "Ok" dagli Stati Uniti. Fu il primo vagito di Internet in Italia, un evento quasi ignorato all'epoca, ma che diede il via a una trasformazione inarrestabile. Da quel giorno, siamo passati dalle comunità telematiche amatoriali e i modem gracchianti ai motori di ricerca conversazionali basati su IA, in un viaggio che ha ridefinito il nostro modo di comunicare, lavorare e pensare. LEGGI TUTTO
Gli albori: il primo "ping" e le comunità telematiche
La storia di Internet in Italia inizia ufficialmente il 30 aprile 1986. In quella data, un gruppo di ricercatori del CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico) del CNR di Pisa stabilì il primo collegamento alla rete americana ARPANET, l'antenata di Internet.Utilizzando un grosso router chiamato "Butterfly Gateway", fornito dal governo USA, l'Italia divenne il quarto nodo europeo della rete, comunicando per la prima volta con lo standard mondiale, il protocollo TCP/IP.[1, 3] Questo evento epocale, però, non fu l'inizio della navigazione per il grande pubblico. Prima dell'arrivo del Web, la "telematica amatoriale" viveva attraverso le BBS (Bulletin Board System), bacheche elettroniche gestite da appassionati (sysop) sui propri PC di casa.[4, 5] Reti come FidoNet, nata nel 1984, permettevano lo scambio di messaggi pubblici e privati in modo decentralizzato, creando le prime comunità digitali con un forte senso etico e di condivisione. Esperienze come la rete Cybernet e le prime Reti Civiche (come quella di Milano nel 1994) furono laboratori sociali e tecnologici fondamentali, che diffusero la cultura della rete "dal basso" prima ancora che Internet diventasse un fenomeno di massa.
Gli anni '90: la nascita del web e i portali italiani
La vera svolta per il pubblico avvenne con la nascita del World Wide Web nel 1991 al CERN. In Italia, la prima pagina web fu pubblicata nella primavera del 1993 dal CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna).L'accesso commerciale alla rete arrivò nel 1994 con Video On Line (VOL), il primo Internet Service Provider (ISP) italiano, che rese possibile la connessione da casa tramite modem. In un mondo dominato dal browser Netscape, la sfida non era solo connettersi, ma trovare le informazioni. Nacquero così i primi motori di ricerca e portali "made in Italy". Nel 1996, tre studenti di Pisa lanciarono Arianna, il primo motore di ricerca italiano, presto inglobato nel portale Italia On Line (IOL). Nello stesso anno nacque Virgilio, inizialmente una web directory curata manualmente da redattori, destinata a diventare uno dei principali punti di accesso al web per milioni di italiani. Questi portali, insieme a concorrenti internazionali come Lycos e AltaVista, furono le porte d'ingresso a un web ancora pionieristico e in rapida espansione.
Il nuovo millennio: l'ADSL e la rivoluzione mobile
L'inizio del 2000 segnò la fine dell'era dei modem a 56k e delle connessioni a consumo che occupavano la linea telefonica. Il 1° gennaio 2000, con il lancio delle prime offerte commerciali, l'ADSL arrivò in Italia, portando la banda larga e la connessione "always on" nelle case e negli uffici. Operatori come Fastweb, nato nel 1999, iniziarono a investire massicciamente sulla fibra ottica, portando per primi connessioni a 100 Mega già nel 2010.[26] Parallelamente, la connettività si sganciò dal cavo. Dopo l'introduzione del GSM negli anni '90, fu l'arrivo del 3G nel 2005 a rendere Internet veramente mobile, accompagnando la diffusione dei primi smartphone e la nascita dell'App Store nel 2008. Le successive evoluzioni, il 4G e ora il 5G, hanno trasformato il telefono in un hub personale per lo streaming, il lavoro e l'intrattenimento, spostando il baricentro della nostra vita digitale dal desktop alla tasca.
Il presente e il futuro: verso un web conversazionale con l'IA
Oggi, l'evoluzione della connettività prosegue con il piano Banda Ultralarga per la copertura in FTTH (Fiber to the Home) e lo sviluppo delle reti 5G, pensate per abilitare l'Internet of Things e le smart city. Ma la trasformazione più radicale sta avvenendo nel modo in cui interroghiamo la rete. L'era dei link blu sta lasciando il passo a un web conversazionale. Motori di ricerca basati su intelligenza artificiale generativa come Perplexity, con il suo browser Comet, e Google Gemini, ora integrato in Chrome, non si limitano più a indicizzare pagine, ma forniscono risposte dirette, ragionate e contestuali, citando le fonti. Questi strumenti, che sfruttano modelli linguistici avanzati come GPT e Gemini Pro, permettono un dialogo con la conoscenza, trasformando la ricerca in una conversazione intelligente. È l'ultimo capitolo, per ora, di una storia iniziata con un semplice "ping" e destinata a evolversi ancora in modi che possiamo solo immaginare.
Da una connessione sperimentale per pochi ricercatori a una rete globale che permea ogni aspetto della nostra vita, la storia di Internet in Italia è un'epopea di innovazione tecnologica e cambiamento sociale. Abbiamo attraversato l'era delle comunità testuali, dei portali generalisti, della banda larga e della rivoluzione mobile. Oggi, alle soglie di un'era dominata dall'intelligenza artificiale, la rete continua a trasformarsi, promettendo un accesso alla conoscenza sempre più diretto, intuitivo e, si spera, consapevole.
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Nuove Tecnologie, letto 151 volte)

Il display Samsung Color E-Paper da 32 pollici, caratterizzato da un design ultrasottile e da un consumo energetico quasi nullo.
Samsung ha svelato una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il modo in cui visualizziamo le informazioni statiche, dai menu dei ristoranti alla pubblicità nei negozi: il Color E-Paper. Questo innovativo display e-ink a colori, modello EMDX, combina la flessibilità del digitale con l'efficienza energetica della carta, consumando energia solo quando l'immagine cambia. Una soluzione che promette non solo di ridurre i costi operativi e l'impatto ambientale, ma che ha già scatenato la fantasia dei consumatori. LEGGI TUTTO
Come funziona: inchiostro digitale a consumo zero
A differenza dei display tradizionali (LCD, OLED) che richiedono una retroilluminazione costante per essere visibili, la tecnologia E-Paper (carta elettronica) di Samsung funziona riflettendo la luce ambientale, proprio come un foglio di carta. Il pannello è composto da milioni di microcapsule contenenti particelle di inchiostro di diversi colori. Quando viene applicato un segnale elettrico, queste particelle si spostano per formare l'immagine desiderata.[37]
La caratteristica più rivoluzionaria è il consumo energetico. Il display consuma una quantità minima di energia solo durante il processo di aggiornamento dell'immagine. Una volta che l'immagine è visualizzata, il consumo scende a 0.00W, ovvero zero.[38] L'immagine rimane perfettamente visibile a tempo indeterminato senza alcun dispendio energetico, fino al successivo aggiornamento. Questo si traduce in un'efficienza straordinaria: un display EMDX può funzionare fino a 199 giorni con una singola carica della sua batteria integrata, assumendo un aggiornamento di contenuto al giorno.[39]
Qualità visiva e caratteristiche tecniche
Samsung ha posto grande enfasi sulla qualità dell'immagine per rendere il Color E-Paper un valido sostituto dei materiali stampati. Sfruttando la tecnologia E Ink Spectra 6™ e un algoritmo di imaging cromatico avanzato, il display offre una visibilità simile alla carta, con contorni ridotti, gradazioni uniformi e colori migliorati.[39] Sebbene la gamma cromatica non sia paragonabile a quella di un pannello OLED, è più che sufficiente per sostituire poster, cartelli e menu, con il vantaggio di poter essere aggiornata istantaneamente e da remoto.
Il modello EMDX da 32 pollici, ad esempio, ha una risoluzione QHD (2560 x 1440 pixel), uno spessore di soli 17.9 mm e un peso di 2.4 kg.[39] È dotato di 8 GB di memoria interna, connettività Wi-Fi e Bluetooth, due porte USB-C e una batteria ricaricabile da 5.000 mAh. La gestione dei contenuti avviene tramite un'app mobile dedicata o tramite la piattaforma cloud VXT di Samsung, che permette di controllare e programmare i display da qualsiasi luogo.[39, 40]
Dal business al consumer: la richiesta dei fan
Attualmente, Samsung sta commercializzando la tecnologia Color E-Paper principalmente per il settore business, come soluzione di digital signage per negozi, ristoranti e uffici, in tagli che vanno dai 13 ai 75 pollici.[37, 38] Tuttavia, la presentazione della tecnologia ha generato un'enorme ondata di entusiasmo tra il pubblico consumer. I commenti ai video promozionali e gli articoli online sono pieni di richieste per l'integrazione di questa tecnologia in dispositivi di uso quotidiano.[37, 41]
L'idea di uno smartphone o un tablet con uno schermo e-ink a colori che possa mostrare la schermata di blocco o una pagina di un libro senza consumare batteria è estremamente affascinante. Molti utenti vedono in questa tecnologia la possibilità di creare un e-reader a colori perfettamente integrato con l'ecosistema Android, o un tablet secondario ideale per la lettura e la consultazione di documenti. Sebbene Samsung non abbia ancora annunciato piani per dispositivi consumer, la forte reazione del pubblico potrebbe spingere l'azienda a esplorare queste possibilità in futuro.
Il Samsung Color E-Paper è più di un semplice display: è una piattaforma tecnologica con il potenziale per digitalizzare in modo sostenibile un'infinità di applicazioni oggi basate sulla carta. La sua efficienza energetica senza precedenti, unita a un design sottile e leggero, lo rende una soluzione ideale per il digital signage moderno. Ma la vera promessa, quella che ha catturato l'immaginazione del pubblico, è la possibilità di un futuro in cui i nostri dispositivi personali possano avere schermi "always-on" a colori senza sacrificare la durata della batteria. Il mercato business è solo l'inizio; il vero potenziale di questa tecnologia deve ancora essere svelato.
Fotografie del 27/09/2025
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