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Articoli del 23/09/2025

Una testata giornalistica cartacea con il logo di TechCrunch si sgretola
Una testata giornalistica cartacea con il logo di TechCrunch si sgretola

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel mondo tech: TechCrunch, una delle voci più autorevoli e storiche della Silicon Valley, è stato venduto. A questo è seguita la drastica decisione di chiudere le operazioni editoriali in Europa. Questi eventi, più che semplici riassetti aziendali, sono il sintomo preoccupante di una crisi profonda che sta divorando il giornalismo tecnologico, mettendo a rischio la sua capacità di sorvegliare criticamente l'industria. LEGGI TUTTO

Da icona a asset di un fondo di private equity
Per quasi due decenni, TechCrunch è stato il punto di riferimento per startup, investitori e appassionati di tecnologia. La sua vendita da parte di Yahoo alla società di private equity Regent LP segna un cambio di paradigma. I fondi di private equity sono noti per il loro approccio focalizzato sulla massimizzazione dei profitti a breve termine, spesso attraverso tagli e ristrutturazioni. La quasi immediata chiusura delle attività editoriali in Europa, con il licenziamento di firme storiche e rispettate, ne è la prova lampante e conferma il timore che la copertura internazionale non sia più ritenuta essenziale.

Le sfide economiche che strangolano il settore
Il caso di TechCrunch non è isolato, ma si inserisce in un contesto di grave difficoltà economica per l'intero settore dei media specializzati. Il modello di business tradizionale, basato sulla pubblicità, è stato eroso dai giganti della tecnologia come Google e Facebook, che hanno cannibalizzato la maggior parte dei ricavi pubblicitari online. Allo stesso tempo, la riluttanza del pubblico a pagare per le notizie online costringe le testate a una corsa al click e a un inseguimento affannoso del traffico, spesso a scapito della profondità e della qualità dell'analisi.

Concentrazione della proprietà e perdita di indipendenza
Quando una testata viene acquisita da un grande conglomerato o da un fondo di investimento, il rischio di perdere l'indipendenza editoriale diventa concreto. La concentrazione della proprietà dei media riduce il pluralismo delle voci e può portare a una copertura meno critica, specialmente se i nuovi proprietari hanno interessi economici in altri settori dell'industria tecnologica. Un giornalismo meno indipendente è un giornalismo meno capace di fare domande scomode e di indagare sulle potenti aziende che dovrebbe sorvegliare.

L'impatto sulla copertura critica dell'industria tech
Tutto questo ha una conseguenza diretta e pericolosa: un indebolimento della funzione di "cane da guardia" del giornalismo tecnologico. Con meno redazioni, meno giornalisti investigativi e meno risorse, diminuisce la capacità di fare luce su questioni cruciali come la gestione della privacy, le pratiche monopolistiche, le condizioni di lavoro nel settore e l'impatto sociale degli algoritmi. Il rischio è che il racconto dell'industria tecnologica sia lasciato in mano ai suoi stessi uffici marketing e PR, con una narrazione unilaterale e acritica del progresso tecnologico.

In conclusione, la parabola di TechCrunch è un campanello d'allarme che non possiamo ignorare. La crisi del giornalismo tecnologico non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma tutti i cittadini. Senza una stampa specializzata forte, indipendente e finanziariamente stabile, perdiamo uno strumento essenziale per comprendere e responsabilizzare una delle forze più potenti che modellano la nostra società e il nostro futuro.
 
Di Alex (pubblicato @ 16:00:00 in Hardware, letto 856 volte)
Il nuovo Samsung SSD 990 EVO Plus in primo piano.
Il nuovo Samsung SSD 990 EVO Plus in primo piano.

Samsung scuote nuovamente il mercato dello storage con l'annuncio del 990 EVO Plus, il primo SSD consumer a implementare l'innovativa tecnologia P-NAND (Penta-Level Cell). Questa nuova memoria promette di raddoppiare la densità dei dati rispetto alle attuali QLC, offrendo capacità maggiori a costi inferiori. Ma quali sono i compromessi in termini di prestazioni e, soprattutto, di durata nel tempo? Analizziamo da vicino questa rivoluzione annunciata che potrebbe cambiare le regole del gioco.

Cos'è la tecnologia P-NAND?
Il mondo delle memorie NAND si basa sulla capacità di immagazzinare bit di dati all'interno di una singola cella di memoria. Siamo passati dalla SLC (Single-Level Cell, 1 bit), alla MLC (Multi, 2 bit), alla TLC (Triple, 3 bit) e più recentemente alla QLC (Quad, 4 bit). Ogni passaggio ha aumentato la densità di archiviazione, riducendo i costi per gigabyte. La P-NAND, o Penta-Level Cell, rappresenta il passo successivo, memorizzando ben 5 bit in ogni cella. Questo si traduce in un potenziale aumento della densità del 25% rispetto alla QLC, aprendo le porte a SSD consumer con capacità fino a oggi riservate al mercato enterprise, a prezzi teoricamente più accessibili. La sfida, tuttavia, risiede nella gestione della complessità: più bit per cella significano minore durata e prestazioni di scrittura potenzialmente inferiori, problemi che i produttori devono risolvere tramite sofisticati controller e algoritmi di correzione degli errori.

Specifiche tecniche del 990 EVO Plus
Il Samsung 990 EVO Plus si posiziona come un prodotto di fascia media ad alte prestazioni, pensato per il gaming e l'utenza mainstream che desidera grandi capacità senza spendere una fortuna. Sfruttando l'interfaccia PCIe 5.0, promette di superare i limiti visti finora nei modelli EVO.


  • Interfaccia: PCIe 5.0 x4, NVMe 2.0
  • Formato: M.2 (2280)
  • Capacità: Tagli da 2TB, 4TB e 8TB al lancio
  • Controller: Samsung "Pascal" di nuova generazione, ottimizzato per P-NAND
  • Velocità Lettura Sequenziale: Fino a 12.000 MB/s
  • Velocità Scrittura Sequenziale: Fino a 10.500 MB/s
  • Durata (TBW): 1200 TBW per il modello da 2TB, 2400 TBW per quello da 4TB


Prestazioni e durata: il vero banco di prova
La principale preoccupazione legata all'introduzione della P-NAND riguarda l'endurance, ovvero la quantità di dati che possono essere scritti prima che le celle di memoria inizino a degradarsi. Samsung afferma di aver superato questo ostacolo grazie al nuovo controller Pascal e a un'evoluzione della sua tecnologia V-NAND, che gestisce in modo più efficiente
 
Le città agiscono come un amplificatore del rischio climatico.
Le città agiscono come un amplificatore del rischio climatico.

Le aree urbane, epicentri della vita moderna, sono in prima linea di fronte ai cataclismi climatici. La loro alta densità di popolazione e la concentrazione di infrastrutture critiche le trasformano in veri e propri "hotspot" di rischio. L'aumento di uragani, ondate di calore e inondazioni non è una minaccia futura, ma una realtà che sta già mettendo a dura prova le nostre metropoli, amplificando pericoli e disuguaglianze. La stessa struttura fisica cittadina agisce da moltiplicatore del rischio. LEGGI TUTTO

Meccanismi di rischio: l'effetto amplificatore della città
Le città non sono semplicemente vittime passive del cambiamento climatico; la loro stessa struttura fisica e funzionale agisce come un potente amplificatore di rischio. Materiali come l'asfalto e il cemento assorbono e trattengono un'enorme quantità di calore, generando il fenomeno noto come "isola di calore urbano" (UHI). Durante le ondate di calore, questo effetto si somma al riscaldamento globale, esponendo la popolazione a temperature estreme e prolungate, con gravi rischi per la salute.

Inoltre, la progressiva impermeabilizzazione del suolo, dovuta a strade, edifici e parcheggi, impedisce all'acqua piovana di essere assorbita naturalmente. Durante eventi di pioggia intensa, i sistemi di drenaggio, spesso progettati per regimi climatici passati, vengono rapidamente sopraffatti. Questo causa inondazioni urbane improvvise (flash floods), che possono verificarsi anche in aree lontane da fiumi o coste, trasformando le strade in veri e propri torrenti.

Una rete di impatti interconnessi
I cataclismi climatici non agiscono mai in isolamento, ma creano una complessa rete di impatti a cascata che si amplificano a vicenda. Un uragano più intenso, alimentato da oceani più caldi, si abbatte su una costa già resa più vulnerabile dall'innalzamento del livello del mare. Le piogge torrenziali che lo accompagnano si riversano su un tessuto urbano impermeabilizzato, massimizzando il rischio di inondazioni catastrofiche.

Allo stesso modo, ondate di calore e siccità prolungate non solo mettono a dura prova le risorse idriche, ma creano anche le condizioni ideali per lo scoppio di mega-incendi che possono minacciare direttamente le aree residenziali. Questa interconnessione dei rischi rende le città, in particolare quelle costiere a bassa quota come Miami, New Orleans, Giacarta e Venezia, estremamente vulnerabili. La vulnerabilità, inoltre, è profondamente legata alla disuguaglianza: sono spesso gli insediamenti informali e le comunità a basso reddito a subire gli impatti più devastanti.

I principali meccanismi attraverso cui la città amplifica il rischio sono:


  • Isola di Calore Urbano (UHI): I materiali da costruzione assorbono calore, aumentando le temperature locali da 1 a 5°C rispetto alle aree rurali circostanti, aggravando le ondate di calore.
  • Impermeabilizzazione del Suolo: Strade e cemento impediscono l'assorbimento dell'acqua, sovraccaricando i sistemi di drenaggio e causando inondazioni improvvise.
  • Inquinamento e Canyon Urbani: La struttura degli edifici può intrappolare gli inquinanti, e il calore accelera le reazioni chimiche che producono smog dannoso per la salute.


In conclusione, il cambiamento climatico non è più una minaccia astratta, ma una forza attiva che sta rimodellando i rischi a cui le nostre città sono esposte. L'inerzia del sistema climatico rende inevitabili ulteriori impatti nel breve termine. Per questo, la mitigazione delle emissioni, pur essendo essenziale, deve essere affiancata da un massiccio e urgente sforzo di adattamento. Rendere le nostre città più resilienti, attraverso una migliore pianificazione, infrastrutture verdi e protezione sociale, non è più un'opzione, ma un imperativo per la nostra sopravvivenza.

 
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Microsoft Windows, letto 154 volte)
La nuova funzione AI Explorer di Windows 11 promette di cambiare il modo in cui interagiamo con i nostri file.
La nuova funzione AI Explorer di Windows 11 promette di cambiare il modo in cui interagiamo con i nostri file.

Microsoft è pronta a rilasciare il Windows 11 2025 Update (versione 25H2), un aggiornamento che promette di essere il più significativo di sempre grazie a una funzione rivoluzionaria: AI Explorer. Immaginate di avere una memoria fotografica di tutto ciò che fate sul vostro PC. AI Explorer è proprio questo, un assistente intelligente che permette di cercare tra file, app e attività passate usando il linguaggio naturale, trasformando il PC in un partner proattivo. È la mossa più audace di Microsoft nell'era dell'AI on-device. LEGGI TUTTO

AI Explorer: una memoria eidetica per il tuo computer
La vera magia del nuovo aggiornamento risiede in AI Explorer. Questa funzionalità lavora in background per creare una "timeline" contestuale di tutto ciò che l'utente fa: dalle pagine web visitate ai documenti modificati, passando per le chat su Teams o le email scambiate. L'utente potrà poi interrogare questa memoria con comandi vocali o testuali semplici come: "Trova la presentazione sul budget che ho preparato la scorsa settimana" o "Mostrami le ricette che ho cercato ieri sera". Il sistema, sfruttando l'intelligenza artificiale, recupererà istantaneamente non solo i file, ma anche le conversazioni e i link correlati. La vera svolta è che gran parte di questa elaborazione avverrà localmente sui PC dotati di NPU (Neural Processing Unit), garantendo privacy e velocità.

L'intelligenza artificiale pervasiva, da Paint a Esplora File
Oltre ad AI Explorer, l'aggiornamento potenzia l'intero sistema operativo con funzionalità intelligenti. L'app Foto integrerà strumenti di editing avanzati basati su AI generativa, simili al "Magic Eraser" degli smartphone, per rimuovere oggetti indesiderati con un clic. Paint si trasformerà in uno strumento di creazione, permettendo di generare immagini a partire da una semplice descrizione testuale. Persino Esplora File diventerà più smart, con la capacità di taggare automaticamente i file in base al loro contenuto e di fornire rapidi riassunti di documenti PDF o Word senza nemmeno aprirli.

Non solo software: i requisiti hardware per la nuova era AI
C'è un però. Per sfruttare al massimo la potenza e la velocità di queste nuove funzioni, in particolare l'elaborazione on-device di AI Explorer, sarà necessario un hardware di nuova generazione. Microsoft sta spingendo fortemente sul concetto di "AI PC", ovvero computer dotati di processori con NPU dedicate, come le più recenti serie Intel Core Ultra o AMD Ryzen AI. I PC più datati riceveranno comunque l'aggiornamento, ma alcune delle funzionalità AI più pesanti potrebbero essere più lente o basarsi sul cloud, perdendo il vantaggio della privacy e dell'immediatezza dell'elaborazione locale.

La risposta di Microsoft all'ecosistema Apple
Con questa mossa, Microsoft lancia un guanto di sfida diretto a Cupertino. Mentre Apple integra l'AI in modo più controllato e spesso limitato a singole applicazioni, Microsoft punta su un'integrazione profonda e pervasiva a livello di sistema operativo. È un approccio che sfrutta la natura aperta dell'ecosistema PC, offrendo a tutti gli utenti strumenti potentissimi senza forzarli all'interno di un giardino dorato e costoso. Dimostra come la piattaforma Windows sia tutt'altro che stagnante, ma anzi capace di innovare in maniera più radicale e accessibile rispetto alla concorrenza.

In conclusione, il Windows 11 2025 Update non è un semplice aggiornamento incrementale, ma segna l'inizio di una nuova era per il personal computer. L'intelligenza artificiale non è più un accessorio, ma il cuore pulsante dell'esperienza utente. Microsoft ha tracciato una linea chiara per il futuro, e questa visione di un PC veramente "personale" e intelligente potrebbe essere l'argomento più convincente per rimanere, o tornare, all'ecosistema Windows.

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Fotografie del 23/09/2025

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