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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 08/11/2025
Di Alex (pubblicato @ 23:00:00 in Software e AI, letto 179 volte)
Schermata di Windows 11 con overlay delle impostazioni gaming evidenziate
Guida pratica per massimizzare le prestazioni gaming su Windows 11: dalle impostazioni di sistema ai tweak avanzati del registro. 10 configurazioni essenziali per ridurre latenza, aumentare FPS e migliorare l'esperienza complessiva di gioco, con indicazioni specifiche per PC gaming di ogni livello, dai sistemi entry-level alle configurazioni top di gamma. ARTICOLO COMPLETO
Impostazioni di sistema fondamentali 1. Modalità prestazioni Imposta lo schema energetico su "Prestazioni elevate" e attiva la Modalità Gioco nelle impostazioni Windows per garantire priorità massima alle risorse di sistema durante le sessioni gaming. 2. Ottimizzazione GPU Assicurati che Windows usi la GPU dedicata per i giochi: Impostazioni > Sistema > Display > Graphics, selezionando "High performance" per ogni gioco installato. 3. Disattivazione servizi non necessari Alcuni servizi consumano risorse preziose durante le sessioni gaming che possono essere disabilitati temporaneamente:
- Xbox Game Bar: Disattivalo se non lo usi per liberare risorse
- Background apps: Limita le applicazioni in esecuzione in background
- Notifiche: Imposta "Non disturbare" durante le sessioni gaming
- Aggiornamenti automatici: Disabilita temporaneamente durante le partite
Tweak avanzati del registro Per utenti esperti, questi tweak possono migliorare ulteriormente le prestazioni, ma richiedono attenzione durante l'implementazione:
| Tweak | Effetto | Rischio |
|---|---|---|
| HPET Disable | Riduce la latenza del timer di sistema | Basso |
| Core Parking Disable | Mantiene tutti i core CPU attivi | Medio |
| Network Throttling | Priorità al traffico gaming | Basso |
| MMCSS Gaming | Ottimizza scheduling CPU per gaming | Medio |
Con queste ottimizzazioni è possibile guadagnare fino al 15% di FPS in più senza costi aggiuntivi, trasformando il tuo sistema Windows 11 in una piattaforma gaming ottimizzata che sfrutta al massimo le potenzialità dell'hardware disponibile, sia che tu stia giocando a titoli competitivi che a giochi single-player di ultima generazione.
Di Alex (pubblicato @ 21:00:00 in Tecnologia, letto 226 volte)

Il teletrasporto quantistico di informazione a distanza è ormai ripetibile in laboratorio
Il teletrasporto quantistico non viola la relatività di Einstein perché non trasporta materia o energia più veloce della luce, ma solo l'informazione dello stato quantico di una particella. Scopri come Cina, Europa e USA stanno raggiungendo distanze sempre maggiori nel trasferimento di stati quantici fra fotoni, ioni intrappolati e qbit superconduttori, e cosa significa per il futuro dell'informatica quantistica distribuita. ARTICOLO COMPLETO
Il protocollo di teletrasporto quantistico spiegato semplicemente
Il teletrasporto quantistico richiede tre ingredienti: (1) uno stato quantico sconosciuto in Alice, (2) una coppia entangled condivisa fra Alice e Bob, (3) una misurazione Bell di Alice che produce 2 bit classici. Bob riceve i 2 bit classici e applica una porta logica quantica, trasferendo perfettamente lo stato da Alice a sé stesso. Nessuna supervelocità: i 2 bit richiedono un canale classico.
Record mondiali di distanza e fedeltà
- 2023 - Università del Cile: 44 km attraverso fibra ottica urbana con fedeltà 87%
- 2024 - Accademia Sinica Taiwan: 6 km in aria libera fra isole, fedeltà 89%
- 2024 - Max Planck Delft: Teletrasporto fra tre nodi di rete quantistica, primo su scala urbana
- Esperimento Micius satellite: Teletrasporto tierra-satellite, prossimo passo per internet quantica globale
Il teletrasporto quantistico rimane uno dei fenomeni più controinituitivi della fisica, dimostrando che la meccanica quantistica continua a sfidare la nostra comprensione della realtà microscopica.
Di Alex (pubblicato @ 20:00:00 in Geopolitica, letto 685 volte)

Il panorama strategico globale è entrato in una fase di profonda instabilità sistemica. L'affievolirsi dell'ordine post-Guerra Fredda non ha generato un nuovo equilibrio, ma un "G-Zero", un vuoto di leadership che lascia il sistema internazionale frammentato e vulnerabile. Questa situazione, aggravata dalle reazioni confuse alla pandemia, ha aumentato il rischio di crisi globali ingestibili. Si assiste a un innalzamento della paura pubblica per un terzo conflitto mondiale, con una critica crescente verso le leadership accusate di comportamenti "maniacali" volti ad ampliare i conflitti anziché mediarli, contravvenendo ai principi fondamentali della Carta dell'ONU. [ARTICOLO COMPLETO]
La mappa geopolitica del rischio estremo
Il numero di conflitti armati attivi ha raggiunto il livello più alto mai documentato. L'intelligence strategica identifica l'Asia come l'epicentro del rischio, con "punti caldi" critici come la disputa per il Kashmir tra India e Pakistan e le tensioni tra Cina e Taiwan. L'instabilità della Corea del Nord aggiunge un ulteriore fattore imprevedibile.
Oltre ai confronti tra grandi potenze, il rischio è alimentato da conflitti regionali persistenti in Medio Oriente e Ucraina, e da un'instabilità cronica in altre aree: la Siria continua a essere devastata; la violenza jihadista nel Sahel destabilizza l'intera regione; nella Repubblica del Congo il rischio di escalation non è mai stato così alto; e in America Latina, i cartelli criminali impongono un clima di terrore. Questa dualità, tra competizione nucleare e caos cronico, richiede urgentemente strategie di pace strutturale, come quelle previste dall'Agenda 2030 dell'ONU.
I moltiplicatori di escalation nel XXI secolo
La corsa agli armamenti è tornata al centro della politica internazionale, riattivando il "dilemma della sicurezza", un "modello della spirale" in cui il riarmo di uno stato è percepito come una minaccia da un altro, innescando una competizione distruttiva. L'instabilità tecnologica moderna aggrava questo dilemma: armamenti avanzati e tempi di reazione accelerati riducono la "finestra decisionale" dei leader, aumentando la pressione per attacchi preventivi e il rischio di escalation non intenzionale, specialmente in aree come il subcontinente indiano.
A complicare il quadro è il potenziale cambiamento delle dottrine nucleari. Se la soglia per l'uso tattico si abbassa, come suggerito da alcune dichiarazioni, la deterrenza diventa meno stabile e il rischio di un errore di calcolo strategico (miscalculation) diventa molto più elevato.
Il rischio di 'miscalculation' nell'era ibrida (AI e Cyber)
L'integrazione dell'Intelligenza Artificiale (IA) nei sistemi di Comando e Controllo (C3), specialmente per il rilevamento delle minacce nucleari, introduce nuovi rischi. Sebbene efficaci nell'organizzare i dati, questi sistemi sono inaffidabili nel prevedere decisioni umane complesse. Affidarsi a raccomandazioni automatiche aumenta il rischio di un'escalation non intenzionale basata su un errore del sistema, rendendo fragile il controllo politico.
Nel cyber-spazio, l'ambiguità regna sovrana. La difficoltà nell'attribuire con certezza un attacco (statale, non statale, o errore) rende la deterrenza classica inefficace. Senza soglie chiare su cosa costituisca un "uso della forza" nel dominio cyber, vi è il rischio che un'attività ostile non cinetica porti a una ritorsione militare sproporzionata, innescando un'escalation laterale.
L'illusione strategica ed economica del riarmo
La spinta per un massiccio piano di riarmo continentale, come il progetto "ReArm Europe", si presenta come una risposta ovvia all'insicurezza. Tuttavia, questa strategia è un'illusione costosa che alimenta la spirale della sfiducia. Invece di garantire l'autonomia strategica, il riarmo rischia di rafforzare i nazionalismi interni, minando l'unità politica europea. La vera sicurezza europea può derivare solo da una vera comunità politica federale, non da una confederazione di stati armati.
Dal punto di vista economico, la spesa militare globale, in crescita senza precedenti, impone un trade-off insostenibile. Per colmare il divario strategico europeo (stimato in 750-800 miliardi di euro annui), le risorse verrebbero sottratte a sanità, istruzione e welfare. Studi come quello di Leontief hanno dimostrato che, al contrario, una riduzione della spesa militare stimola l'economia mondiale. Affidare il riarmo a meccanismi di finanziarizzazione, convogliando il risparmio privato (circa 11,5 trilioni di euro in UE) verso la difesa, comporta inoltre il rischio di una crisi fiscale e di fiducia se tali investimenti fallissero.
L'imperativo della pace: diplomazia e interdipendenza
La soluzione non è il riarmo, ma la riaffermazione del primato della diplomazia. L'Europa deve assumere il suo ruolo di "mediatore storico", cercando un dialogo strategico con Mosca e Pechino. È necessario rilanciare piattaforme multilaterali come l'OSCE e investire nella formazione avanzata in mediazione e risoluzione dei conflitti.
Occorre una nuova architettura di *arms control* che includa le tecnologie emergenti: servono regole sull'IA nei sistemi di allerta nucleare per prevenire l'automazione dell'errore e soglie chiare nel cyber-spazio.
Infine, la sicurezza più stabile è quella basata sull'interdipendenza economica. L'Europa dovrebbe usare i suoi strumenti finanziari, come l'Unione del Risparmio e degli Investimenti (SIU), per creare legami commerciali profondi che rendano il costo del conflitto proibitivo. Questo include la diversificazione etica delle catene di approvvigionamento dei materiali critici, sostenendo i paesi in via di sviluppo per evitare il "nazionalismo delle risorse" come fattore di conflitto.
Decalogo per un riavvio della politica pacifista
Il report si conclude con un decalogo per un'azione immediata basata sulla sicurezza cooperativa:
Il mondo si trova a un bivio. La risposta predominante, un riarmo senza precedenti, è strategicamente fallace: alimenta il dilemma della sicurezza, rafforza i nazionalismi e sacrifica lo sviluppo sostenibile. Questo rapporto funge da monito urgente: l'escalation non è inevitabile. Il destino del sistema internazionale dipende dalla volontà politica di abbandonare l'illusione della sicurezza basata sulla forza e di riabbracciare il dovere della mediazione.
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L'orlo del precipizio globale: un report sui rischi di conflitto sistemico
Il panorama strategico globale è entrato in una fase di profonda instabilità sistemica. L'affievolirsi dell'ordine post-Guerra Fredda non ha generato un nuovo equilibrio, ma un "G-Zero", un vuoto di leadership che lascia il sistema internazionale frammentato e vulnerabile. Questa situazione, aggravata dalle reazioni confuse alla pandemia, ha aumentato il rischio di crisi globali ingestibili. Si assiste a un innalzamento della paura pubblica per un terzo conflitto mondiale, con una critica crescente verso le leadership accusate di comportamenti "maniacali" volti ad ampliare i conflitti anziché mediarli, contravvenendo ai principi fondamentali della Carta dell'ONU. [ARTICOLO COMPLETO]
La mappa geopolitica del rischio estremo
Il numero di conflitti armati attivi ha raggiunto il livello più alto mai documentato. L'intelligence strategica identifica l'Asia come l'epicentro del rischio, con "punti caldi" critici come la disputa per il Kashmir tra India e Pakistan e le tensioni tra Cina e Taiwan. L'instabilità della Corea del Nord aggiunge un ulteriore fattore imprevedibile.
Oltre ai confronti tra grandi potenze, il rischio è alimentato da conflitti regionali persistenti in Medio Oriente e Ucraina, e da un'instabilità cronica in altre aree: la Siria continua a essere devastata; la violenza jihadista nel Sahel destabilizza l'intera regione; nella Repubblica del Congo il rischio di escalation non è mai stato così alto; e in America Latina, i cartelli criminali impongono un clima di terrore. Questa dualità, tra competizione nucleare e caos cronico, richiede urgentemente strategie di pace strutturale, come quelle previste dall'Agenda 2030 dell'ONU.
I moltiplicatori di escalation nel XXI secolo
La corsa agli armamenti è tornata al centro della politica internazionale, riattivando il "dilemma della sicurezza", un "modello della spirale" in cui il riarmo di uno stato è percepito come una minaccia da un altro, innescando una competizione distruttiva. L'instabilità tecnologica moderna aggrava questo dilemma: armamenti avanzati e tempi di reazione accelerati riducono la "finestra decisionale" dei leader, aumentando la pressione per attacchi preventivi e il rischio di escalation non intenzionale, specialmente in aree come il subcontinente indiano.
A complicare il quadro è il potenziale cambiamento delle dottrine nucleari. Se la soglia per l'uso tattico si abbassa, come suggerito da alcune dichiarazioni, la deterrenza diventa meno stabile e il rischio di un errore di calcolo strategico (miscalculation) diventa molto più elevato.
Il rischio di 'miscalculation' nell'era ibrida (AI e Cyber)
L'integrazione dell'Intelligenza Artificiale (IA) nei sistemi di Comando e Controllo (C3), specialmente per il rilevamento delle minacce nucleari, introduce nuovi rischi. Sebbene efficaci nell'organizzare i dati, questi sistemi sono inaffidabili nel prevedere decisioni umane complesse. Affidarsi a raccomandazioni automatiche aumenta il rischio di un'escalation non intenzionale basata su un errore del sistema, rendendo fragile il controllo politico.
Nel cyber-spazio, l'ambiguità regna sovrana. La difficoltà nell'attribuire con certezza un attacco (statale, non statale, o errore) rende la deterrenza classica inefficace. Senza soglie chiare su cosa costituisca un "uso della forza" nel dominio cyber, vi è il rischio che un'attività ostile non cinetica porti a una ritorsione militare sproporzionata, innescando un'escalation laterale.
L'illusione strategica ed economica del riarmo
La spinta per un massiccio piano di riarmo continentale, come il progetto "ReArm Europe", si presenta come una risposta ovvia all'insicurezza. Tuttavia, questa strategia è un'illusione costosa che alimenta la spirale della sfiducia. Invece di garantire l'autonomia strategica, il riarmo rischia di rafforzare i nazionalismi interni, minando l'unità politica europea. La vera sicurezza europea può derivare solo da una vera comunità politica federale, non da una confederazione di stati armati.
Dal punto di vista economico, la spesa militare globale, in crescita senza precedenti, impone un trade-off insostenibile. Per colmare il divario strategico europeo (stimato in 750-800 miliardi di euro annui), le risorse verrebbero sottratte a sanità, istruzione e welfare. Studi come quello di Leontief hanno dimostrato che, al contrario, una riduzione della spesa militare stimola l'economia mondiale. Affidare il riarmo a meccanismi di finanziarizzazione, convogliando il risparmio privato (circa 11,5 trilioni di euro in UE) verso la difesa, comporta inoltre il rischio di una crisi fiscale e di fiducia se tali investimenti fallissero.
L'imperativo della pace: diplomazia e interdipendenza
La soluzione non è il riarmo, ma la riaffermazione del primato della diplomazia. L'Europa deve assumere il suo ruolo di "mediatore storico", cercando un dialogo strategico con Mosca e Pechino. È necessario rilanciare piattaforme multilaterali come l'OSCE e investire nella formazione avanzata in mediazione e risoluzione dei conflitti.
Occorre una nuova architettura di *arms control* che includa le tecnologie emergenti: servono regole sull'IA nei sistemi di allerta nucleare per prevenire l'automazione dell'errore e soglie chiare nel cyber-spazio.
Infine, la sicurezza più stabile è quella basata sull'interdipendenza economica. L'Europa dovrebbe usare i suoi strumenti finanziari, come l'Unione del Risparmio e degli Investimenti (SIU), per creare legami commerciali profondi che rendano il costo del conflitto proibitivo. Questo include la diversificazione etica delle catene di approvvigionamento dei materiali critici, sostenendo i paesi in via di sviluppo per evitare il "nazionalismo delle risorse" come fattore di conflitto.
Decalogo per un riavvio della politica pacifista
Il report si conclude con un decalogo per un'azione immediata basata sulla sicurezza cooperativa:
- Dare priorità assoluta alla mediazione, con l'Europa come protagonista del dialogo con Mosca e Pechino.
- Rilanciare l'efficacia operativa di OSCE e ONU per la gestione delle crisi.
- Istituire nuovi trattati per la governance dell'IA nei sistemi di comando nucleare, garantendo il controllo umano.
- Definire soglie precise per gli attacchi nel cyber-spazio per ristabilire la stabilità.
- Reindirizzare i fondi dal riarmo alla sicurezza umana (welfare, sanità, istruzione).
- Usare la leva finanziaria europea (SIU) per creare un'interdipendenza economica strutturale.
- Diversificare eticamente le catene di approvvigionamento dei materiali critici per eliminare il nazionalismo delle risorse.
- Investire massicciamente nella formazione diplomatica avanzata sulla risoluzione dei conflitti.
- Subordinare qualsiasi difesa comune europea alla creazione di una vera comunità politica federale.
- Spostare il focus strategico dalla reazione alla prevenzione attiva delle cause profonde dell'instabilità cronica.
Il mondo si trova a un bivio. La risposta predominante, un riarmo senza precedenti, è strategicamente fallace: alimenta il dilemma della sicurezza, rafforza i nazionalismi e sacrifica lo sviluppo sostenibile. Questo rapporto funge da monito urgente: l'escalation non è inevitabile. Il destino del sistema internazionale dipende dalla volontà politica di abbandonare l'illusione della sicurezza basata sulla forza e di riabbracciare il dovere della mediazione.
Di Alex (pubblicato @ 19:00:00 in Tecnologia, letto 205 volte)

Gli smartwatch 2025 monitorano salute cardiaca, respiratoria e metabolica in tempo reale
Una nuova generazione di sensori biometrici integrati nei dispositivi indossabili va oltre il conteggio dei passi. Scopri come tecnologie come la spettroscopia ottica, l'intelligenza artificiale per il riconoscimento di aritmie, e i sensori ecografici miniaturizzati stanno trasformando gli smartwatch in strumenti diagnostici clinici, rivoluzionando la medicina preventiva e il monitoraggio della salute quotidiana. ARTICOLO COMPLETO
La rivoluzione dei sensori ottici e gli algoritmi predittivi
I sensori fotopletismografici (PPG) di ultima generazione utilizzano fino a 8 lunghezze d'onda luminose diverse per misurare variabilità della frequenza cardiaca (HRV), saturazione di ossigeno, e persino pressione arteriosa non invasiva con precisione clinica. L'IA addestrata su milioni di tracciati ECG identifica anomalie prima ancora che il paziente ne sia consapevole.
Applicazioni cliniche verificate
| Condizione | Sensore Primario | Accuratezza | Approvazione |
|---|---|---|---|
| Fibrillazione atriale | PPG + IA | 98.5% | FDA 2023 |
| Apnea notturna | Infrarossi + ossimetria | 96.2% | CE-IVD 2024 |
| Insufficienza cardiaca | HRV + pressione | 94.8% | Studio clinico |
| Stress cronico | Cortisolo salivare | 89.3% | Ricerca universitaria |
I dispositivi indossabili con sensori biometrici avanzati rappresentano il confine tra tecnologia consumer e medicina diagnostica, promettendo di identificare malattie cardiovascolari prima che si manifestino sintomi clinici significativi.
Di Alex (pubblicato @ 12:00:00 in Storia Informatica, letto 203 volte)
Commodore Amiga: il computer multimediale che anticipò il futuro
Il Commodore Amiga rivoluzionò l'informatica domestica quando fu presentato nel 1985. Con chipset custom e sistema operativo multitasking, offriva capacità multimediali avanzate che superavano qualsiasi concorrente. Divenne leggenda nel gaming, grafica e produzione video. ARTICOLO COMPLETO
Le origini e lo sviluppo
L'Amiga nacque dal progetto Lorraine della società Hi-Toro, poi acquisita da Commodore. Il team di sviluppo includeva ex progettisti di Atari e Apple che volevano creare un computer rivoluzionario. Il primo modello, l'Amiga 1000, fu presentato con evento al Lincoln Center di New York.
Architettura tecnica avanzata
Il cuore dell'Amiga era il chipset OCS con tre processori dedicati: Agnus per la gestione della memoria, Denise per la grafica e Paula per l'audio. Il sistema supportava fino a 4096 colori, risoluzioni multiple e audio stereo a 4 canali. Il multitasking preemptive era innovativo per l'epoca.
La serie dei modelli
Dall'Amiga 1000 si passò al popolare Amiga 500 per il mercato domestico e all'Amiga 2000 per quello professionale. I modelli successivi come l'Amiga 3000 e 4000 introdussero processori più potenti e il chipset AGA. L'Amiga CD32 fu il primo console CD-ROM europeo.
Software e applicazioni
L'Amiga eccelse nel gaming con titoli iconici come Another World e Lemmings. Nel professionale, fu usato con software come Deluxe Paint per la grafica e Video Toaster per la produzione video. Il sistema Workbench offriva un ambiente desktop completo con finestre e icone.
Impatto culturale e eredità
L'Amiga divenne la piattaforma preferita per la demo scene europea, che spingeva costantemente i limiti hardware. Fu usato nella produzione televisiva per effetti speciali e grafica in motion. Ancora oggi una comunità attiva mantiene vivo il sistema con hardware moderno.
Il Commodore Amiga rimane un simbolo di innovazione tecnologica, dimostrando come un computer possa ispirare creatività e comunità anche decenni dopo la sua uscita dal mercato mainstream, continuando a influenzare generazioni di sviluppatori.

Commodore Amiga 500 con monitor e periferiche
Il Commodore Amiga rivoluzionò l'informatica domestica quando fu presentato nel 1985. Con chipset custom e sistema operativo multitasking, offriva capacità multimediali avanzate che superavano qualsiasi concorrente. Divenne leggenda nel gaming, grafica e produzione video. ARTICOLO COMPLETO
Le origini e lo sviluppo
L'Amiga nacque dal progetto Lorraine della società Hi-Toro, poi acquisita da Commodore. Il team di sviluppo includeva ex progettisti di Atari e Apple che volevano creare un computer rivoluzionario. Il primo modello, l'Amiga 1000, fu presentato con evento al Lincoln Center di New York.
Architettura tecnica avanzata
Il cuore dell'Amiga era il chipset OCS con tre processori dedicati: Agnus per la gestione della memoria, Denise per la grafica e Paula per l'audio. Il sistema supportava fino a 4096 colori, risoluzioni multiple e audio stereo a 4 canali. Il multitasking preemptive era innovativo per l'epoca.
La serie dei modelli
Dall'Amiga 1000 si passò al popolare Amiga 500 per il mercato domestico e all'Amiga 2000 per quello professionale. I modelli successivi come l'Amiga 3000 e 4000 introdussero processori più potenti e il chipset AGA. L'Amiga CD32 fu il primo console CD-ROM europeo.
Software e applicazioni
L'Amiga eccelse nel gaming con titoli iconici come Another World e Lemmings. Nel professionale, fu usato con software come Deluxe Paint per la grafica e Video Toaster per la produzione video. Il sistema Workbench offriva un ambiente desktop completo con finestre e icone.
Impatto culturale e eredità
L'Amiga divenne la piattaforma preferita per la demo scene europea, che spingeva costantemente i limiti hardware. Fu usato nella produzione televisiva per effetti speciali e grafica in motion. Ancora oggi una comunità attiva mantiene vivo il sistema con hardware moderno.
Il Commodore Amiga rimane un simbolo di innovazione tecnologica, dimostrando come un computer possa ispirare creatività e comunità anche decenni dopo la sua uscita dal mercato mainstream, continuando a influenzare generazioni di sviluppatori.
Di Alex (pubblicato @ 11:00:00 in Tecnologia, letto 176 volte)

I chip neuromorfi consumano 1000x meno energia della GPU tradizionale per task di IA
I processori neuromorfi sono hardware che replicano la struttura biologica del cervello usando neuroni e sinapsi artificiali in silicio. Scopri come Intel Loihi 2, il BrainScaleS2 europeo e gli acceleratori neuromorfi di Samsung stanno riducendo il consumo energetico dell'IA a livelli impossibili per le GPU tradizionali, abilitando AI ai bordi della rete e in dispositivi a basso consumo. ARTICOLO COMPLETO
Architettura a sinapsi integrate vs GPU tradizionali
A differenza delle GPU che separano memoria e processamento, i chip neuromorfi integrano memoria e calcolo nel medesimo substrato, esattamente come accade nei neuroni biologici. Questo elimina il collo di bottiglia von Neumann e consente elaborazioni event-driven: il chip rimane inattivo fino a quando non si verifica un evento.
Benchmark e consumi energetici
- Intel Loihi 2: 100 neuroni per watt, latenza sub-millisecondo su pattern recognition
- BrainScaleS2: Accelerazione biologica 10.000x, ideale per neuroscienze computazionali
- Samsung Neuromorphic Engine: Integrato in chip mobile per visual processing offline
- SpiNNaker2: 1 milione di neuroni su chip singolo all'Università di Manchester
I processori neuromorfi rappresentano un paradigma radicalmente diverso dall'architettura von Neumann e potrebbero essere essenziali per l'IA ecologicamente sostenibile nei prossimi decenni.
Di Alex (pubblicato @ 08:00:00 in Tecnologia, letto 241 volte)
Sommergibile da ricerca in una fossa oceanica profonda
L'esplorazione degli abissi marini rappresenta una delle frontiere più difficili per la scienza. I ricercatori utilizzano sommergibili e ROV per studiare un mondo di pressioni elevatissime, freddo e oscurità perpetua, rivelando ecosistemi unici che sfidano la nostra comprensione della vita e offrono indizi preziosi sull'origine della vita sulla Terra e sulle possibilità di esistenza in ambienti estremi extraterrestri. ARTICOLO COMPLETO
Le profondità abissali Al di sotto dei 200 metri, la luce scompare e inizia un regno di adattamenti estremi dove la vita ha sviluppato strategie sorprendenti per sopravvivere:
- Zona mesopelagica (200-1000m): Ospita creature bioluminescenti che creano la propria luce
- Zona batipelagica (1000-4000m): La pressione supera le 400 atmosfere e la temperatura si avvicina allo zero
- Pianure abissali: L'ecosistema più vasto della Terra, coperto da sedimenti millenari
- Faglie e vulcani sottomarini: Creano habitat dinamici e pericolosi con sorgenti idrotermali
Vita nelle fosse oceaniche Nonostante le condizioni proibitive, la vita abbonda attorno a sorgenti di energia chimica che sostituiscono la fotosintesi:
| Organismo abissale | Tipo | Adattamento principale |
|---|---|---|
| Pesce lanterna | Vertebrato | Organi bioluminescenti per attirare prede e comunicare |
| Calamaro vampiro | Mollusco | Corpo ricoperto di fotofori che producono luce blu-verdastra |
| Vermo tubo gigante | Invertebrato | Simbiosi con batteri chemiosintetici; assenza di apparato digerente |
| Pesce blob | Vertebrato | Corpo gelatinoso con densità leggermente inferiore all'acqua |
Fosse oceaniche principali
| Fossa oceanica | Profondità massima | Scoperta notevole |
|---|---|---|
| Fossa delle Marianne | 10.984 metri | Presenza di crostacei anfipodi e organismi unicellulari xenofiofori |
| Fossa di Tonga | 10.882 metri | Attività idrotermale estrema con "camini neri" |
| Fossa delle Filippine | 10.540 metri | Biodiversità di microbi chemiosintetici |
| Fossa di Puerto Rico | 8.376 metri | Studi sui terremoti e frane sottomarine |
L'esplorazione degli abissi continua a rivelare forme di vita straordinarie che prosperano in condizioni estreme, ampliando le nostre conoscenze sui limiti della vita e sulle possibilità di esistenza in mondi extraterrestri come Europa, una luna di Giove con oceani sotterranei, dove condizioni simili potrebbero sostenere forme di vita basate su processi chemiosintetici.
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Scienza E Misteri, letto 250 volte)

La NATO classifica cyberattacchi come atti di guerra richiedenti risposta cinetica
I cyberattacchi sono passati da semplici vandalismi a campagne coordinate che colpiscono infrastrutture critiche: centrali elettriche, ospedali, reti bancarie. Scopri come Russia, Cina, Iran e Corea del Nord conducono operazioni digitali di propaganda, spionaggio e sabotaggio, e come le difese NATO e occidentali tentano di rispondere a una minaccia simmetrica dove un teenager potrebbe teoricamente causare blackout nazionali. ARTICOLO COMPLETO
Gli attacchi critici degli ultimi anni e le loro origini
| Attacco | Anno | Bersaglio | Origine attribuita | Impatto |
|---|---|---|---|---|
| Stuxnet | 2010 | Impianti nucleari Iran | USA + Israele | Rallentamento programma nucleare |
| Sony Pictures | 2014 | Studi cinematografici | Corea del Nord | Furto dati, perdite $100M |
| Notpetya | 2017 | Banche Ucraina, globali | Russia GRU | $10 miliardi di danni |
| Equifax | 2017 | Agenzia crediti USA | China APT | 147M record rubati |
| Colonial Pipeline | 2021 | Oleodotto USA | Ransomware russo | Blackout carburante |
La deterrenza nel cyberspazio: un problema ancora irrisolto
A differenza della MAD nucleare dove l'attribuzione è certa, gli attacchi cyber mantengono un'ambiguità tattica che consente negazione plausibile. Le nazioni possono utilizzare proxy, criptovalute e reti Tor per mascherare la propria identità, rendendo difficile una risposta proporzionata e deterrente.
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