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Articoli del 10/11/2025

Lo Xerox Alto, il primo computer con interfaccia grafica e mouse
Lo Xerox Alto, il primo computer con interfaccia grafica e mouse

Siamo abituati a pensare a Steve Jobs e Bill Gates come ai padri del personal computer. Ma la verità è che entrambi "presero in prestito" (alcuni direbbero rubarono) le loro idee migliori da un centro di ricerca visionario: lo Xerox PARC (Palo Alto Research Center). Negli anni '70, mentre il resto del mondo usava schermi neri e comandi testuali, al PARC avevano già inventato il futuro. ARTICOLO COMPLETO


Un decennio di invenzioni
Aperto nel 1970, Xerox creò il PARC per "inventare l'ufficio del futuro". I loro ingegneri, liberi da vincoli commerciali, produssero una serie di invenzioni sbalorditive:

  • L'Interfaccia Grafica Utente (GUI): L'idea di finestre, icone e menu a tendina.
  • Il Mouse: Per muovere un cursore e interagire con la GUI.
  • Il "Desktop" (Scrivania): La metafora di un ufficio virtuale con file e cartelle.
  • La programmazione Orientata agli Oggetti (Smalltalk).
  • Il "WYSIWYG" (What You See Is What You Get): Il primo editor di testo che mostrava a schermo ciò che sarebbe stato stampato.
  • La rete Ethernet: Per collegare i computer tra loro.
  • La stampante Laser.

In pratica, quasi ogni singolo elemento che oggi definisce un personal computer.

Lo Xerox Alto: il computer che nessuno comprò
Tutte queste idee confluirono in un computer rivoluzionario, lo **Xerox Alto** (1973). Aveva un monitor verticale (stile pagina A4), un mouse a tre pulsanti e un'interfaccia grafica completa. Era avanti di un decennio rispetto a qualsiasi cosa sul mercato.

Qual era il problema? La dirigenza di Xerox, un'azienda che faceva miliardi vendendo fotocopiatrici, non capì cosa aveva per le mani. Videro l'Alto come un costoso esperimento (costava come un'auto di lusso) e non come un prodotto di massa. Ne produssero solo poche migliaia, per lo più per uso interno e per le università.

La famosa visita di Steve Jobs
Nel 1979, un giovane Steve Jobs e il suo team Apple furono invitati a visitare il PARC. In cambio, Jobs offrì a Xerox la possibilità di investire in Apple. Per gli ingegneri del PARC fu un giorno frustrante, per Jobs fu una rivelazione.

Jobs capì immediatamente il potenziale di quella tecnologia. Come disse lui stesso anni dopo: "Rimasero seduti su una miniera d'oro". Tornò in Apple e dirottò lo sviluppo del computer "Lisa" (e poi del Macintosh) per incorporare la GUI e il mouse, perfezionandoli e rendendoli commerciali.

Poco dopo, anche Microsoft seguì l'esempio, "ispirandosi" al lavoro di Apple (e quindi di Xerox) per creare la prima versione di Windows.

La storia dello Xerox PARC è la più grande lezione di business della storia della tecnologia: non basta inventare il futuro, bisogna avere la visione per capirlo e il coraggio per venderlo. Xerox inventò tutto, ma furono Apple e Microsoft a portarlo al mondo.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 22:00:00 in Misteri, letto 251 volte)
Una ricostruzione della tenda squarciata sulla neve al Passo Dyatlov
Una ricostruzione della tenda squarciata sulla neve al Passo Dyatlov

Nel febbraio 1959, nove escursionisti esperti morirono sui monti Urali in circostanze terrificanti e inspiegabili. La loro tenda fu trovata squarciata dall'interno, e i loro corpi, alcuni quasi nudi, furono scoperti sparsi nella neve a temperature sotto zero, alcuni con ferite interne devastanti. Cosa spinse nove persone esperte a fuggire nella notte gelida? È il mistero dell'incidente del Passo Dyatlov. ARTICOLO COMPLETO


I fatti agghiaccianti
La squadra, guidata da Igor Dyatlov, non riuscì a tornare al punto di incontro. Le squadre di ricerca trovarono la loro tenda abbandonata sul pendio del Kholat Syakhl (la "Montagna Morta").

  • La tenda era stata tagliata dall'interno.
  • Tutte le attrezzature pesanti e le scorte erano state lasciate indietro.
  • Le impronte mostravano che il gruppo si era allontanato (alcuni scalzi) in modo ordinato (non nel panico) verso un bosco vicino.
  • I primi due corpi furono trovati vicino ai resti di un falò, vestiti solo della biancheria intima.
  • Altri tre, incluso Dyatlov, furono trovati sulla via del ritorno verso la tenda, morti per ipotermia.
  • Gli ultimi quattro furono trovati mesi dopo in un burrone: questi presentavano ferite mortali (costole fratturate, crani spaccati) che, secondo il medico legale, richiedevano una forza "pari a quella di un incidente d'auto". Una vittima non aveva la lingua.


Le teorie: dall'infrasuono alla valanga
L'inchiesta sovietica concluse che il gruppo morì a causa di una "forza naturale e travolgente". Ma quale?

Teoria Spiegazione Punti Deboli
Test militari segreti Il gruppo capitò in un test di armi (es. gas nervino) che li costrinse alla fuga. Spiegherebbe le strane radiazioni trovate su alcuni vestiti. Nessuna documentazione di test in quell'area. Le ferite interne rimangono inspiegate.
Panico da infrasuoni Una particolare conformazione del vento sulla montagna (vortici di Kármán) avrebbe generato infrasuoni a bassa frequenza, inducendo un panico cieco e irrazionale nel gruppo. Teoria affascinante ma non provata. Non spiega le ferite da schiacciamento.
Litigio / Omicidio Una lite interna finita male. Non spiega perché *tutti* abbiano lasciato la tenda in quel modo.
Valanga (Teoria moderna) Una "valanga a lastroni" (slab avalanche) colpì la tenda. Non la seppellì, ma la coprì di neve pesante, ferendo alcuni membri e costringendo gli altri a tagliare per uscire e soccorrerli. Questa è la teoria più accreditata oggi (supportata da simulazioni del 2021). L'ipotermia, il buio e le ferite hanno poi portato alla morte del gruppo. La lingua mancante? Probabilmente decomposizione naturale in acqua.


Sebbene le teorie del complotto (militari, yeti, UFO) siano più affascinanti, la spiegazione più probabile è una tragica catena di eventi naturali. Una valanga notturna, seguita da un tentativo disperato e fallimentare di sopravvivere al gelo degli Urali dopo essere stati costretti a lasciare l'unico rifugio.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 21:00:00 in Hardware, letto 224 volte)
Una casa moderna con nodi di rete Mesh che coprono ogni stanza
Una casa moderna con nodi di rete Mesh che coprono ogni stanza

Il Wi-Fi debole è la maledizione delle case moderne. Muri spessi, più piani e troppi dispositivi connessi possono mettere in ginocchio anche il router più potente. Per anni, la soluzione è stata il "range extender", che però creava una nuova rete (SSID) e tagliava la velocità. Oggi la soluzione si chiama "Rete Mesh": un sistema di più dispositivi che lavorano insieme per creare un'unica, grande e potente rete Wi-Fi. ARTICOLO COMPLETO


Router vs Extender vs Mesh: Le differenze
Capire la differenza è fondamentale.

  • Router Tradizionale: Un singolo punto di trasmissione. Più ti allontani, più il segnale è debole.
  • Range Extender: Un dispositivo che "cattura" il segnale Wi-Fi esistente e lo "ripete". Il problema? Crea una rete separata (es. "MiaRete_EXT") e la velocità viene almeno dimezzata.
  • Rete Mesh: Un sistema di più "nodi" (un router principale collegato al modem e vari "satelliti"). Tutti i nodi comunicano tra loro e creano un'unica rete (un solo nome Wi-Fi, una sola password) che copre l'intera casa.


I vantaggi di una Rete Mesh
I sistemi Mesh (come quelli di Amazon Eero, Google Nest Wifi, TP-Link Deco, Netgear Orbi) sono superiori agli extender per tre motivi principali:

  1. Roaming Trasparente (Seamless Roaming): Questo è il vantaggio chiave. Mentre ti sposti per casa con il tuo smartphone, il sistema Mesh ti "passa" automaticamente e senza interruzioni dal nodo più vicino a quello successivo, senza che la tua videochiamata cada o il video vada in buffering. Con un extender, il telefono rimarrebbe "agganciato" al segnale debole del router principale fino alla sua scomparsa.
  2. Rete Intelligente (Backhaul dedicato): I nodi Mesh sono intelligenti. Comunicano tra loro su un canale dedicato (spesso una banda a 5Ghz o 6Ghz) chiamato "backhaul". Questo significa che il traffico tra i nodi non interferisce con il traffico dei tuoi dispositivi, mantenendo la velocità massima.
  3. Semplicità di gestione: Si configurano e si gestiscono da un'unica app. Puoi vedere tutti i dispositivi connessi, creare reti ospiti e impostare il parental control con un tocco.


Di quanti nodi hai bisogno?
La modularità è un altro punto a favore.

Dimensione Casa Nodi Raccomandati
Meno di 120 mq (Appartamento) 1 o 2 nodi
120 - 250 mq (Casa su più piani) 3 nodi (1 router + 2 satelliti)
Oltre 250 mq (Casa grande/Giardino) 4+ nodi


Se vivi in un piccolo appartamento, un buon router Wi-Fi 6E o Wi-Fi 7 è probabilmente sufficiente. Ma se hai una casa su più livelli, muri spessi o "zone morte" dove il Wi-Fi non arriva, un sistema Mesh è l'investimento migliore che tu possa fare per risolvere definitivamente i problemi di connessione.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 20:00:00 in Hardware, letto 232 volte)
Un SSD NVMe M.2 inserito in uno slot della scheda madre
Un SSD NVMe M.2 inserito in uno slot della scheda madre

Se stai assemblando un nuovo PC o aggiornando il tuo laptop, la scelta dello storage non è più "HDD o SSD", ma "quale SSD". Il formato M.2 NVMe ha sbaragliato i vecchi SSD SATA, ma ora il mercato è diviso tra PCIe 4.0 e il nuovo PCIe 5.0. Con velocità che superano i 12.000 MB/s, serve davvero spendere di più per l'ultimo standard? ARTICOLO COMPLETO


Cosa sono NVMe e PCIe?
Facciamo chiarezza:

  • SATA III: È la vecchia interfaccia per hard disk e SSD da 2.5 pollici. Ha un limite massimo teorico di 600 MB/s.
  • M.2: È solo il *formato fisico* (la "chiavetta" sottile). Non dice nulla sulla velocità.
  • NVMe (Non-Volatile Memory Express): È il *protocollo* (il linguaggio) che permette all'SSD di comunicare direttamente con la CPU, bypassando il vecchio collo di bottiglia SATA.
  • PCIe (PCI Express): È l'interfaccia fisica (l'"autostrada") che l'NVMe usa. È la stessa usata dalle schede video.

In breve: un SSD M.2 NVMe usa l'autostrada PCIe per parlare direttamente con la CPU.

La differenza tra le generazioni: la velocità raddoppia
Ogni nuova generazione di PCIe raddoppia la larghezza di banda disponibile.

Standard PCIe Velocità Massima Teorica (x4) Velocità Reale (Modelli Top)
PCIe 3.0 ~4.000 MB/s ~3.500 MB/s
PCIe 4.0 ~8.000 MB/s ~7.400 MB/s
PCIe 5.0 ~16.000 MB/s ~12.000 - 14.000 MB/s


Per chi è il PCIe 5.0? (E serve per il gaming?)
Qui sta il punto cruciale: queste velocità estreme sono utili solo a pochi.

  • Utente Medio e Gamer: Per l'avvio di Windows, il caricamento dei giochi e l'uso generale, la differenza di percezione tra un buon PCIe 4.0 e un PCIe 5.0 è quasi zero. L'occhio umano non percepisce la differenza tra un caricamento di 2 secondi e uno di 1.8 secondi. La tecnologia "DirectStorage" di Microsoft beneficerà di SSD veloci, ma un 4.0 è più che sufficiente.
  • Creator e Professionisti: Chi vince davvero sono i professionisti che spostano file enormi. Un videomaker che lavora con file 8K RAW o un data scientist che carica dataset di 100GB vedrà un risparmio di tempo reale e significativo.

Attenzione anche al calore: gli SSD PCIe 5.0 generano molto calore e richiedono quasi sempre dissipatori attivi (piccole ventole) o heatsink molto massicci per non andare in "thermal throttling" (rallentare per non surriscaldarsi).

Attualmente, un SSD PCIe 4.0 di fascia alta (come un Samsung 980 Pro, WD Black SN850X o un Crucial P5 Plus) rappresenta il miglior equilibrio tra prezzo, prestazioni e calore. È l'acquisto più intelligente. Gli SSD PCIe 5.0 sono meraviglie tecnologiche, ma al momento sono una spesa giustificata solo per workstation professionali di altissimo livello.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 19:00:00 in Misteri, letto 256 volte)
Il brigantino Mary Celeste alla deriva in un mare calmo
Il brigantino Mary Celeste alla deriva in un mare calmo

È forse il più famoso e inquietante mistero della storia della marineria. Nel dicembre 1872, il brigantino "Dei Gratia" avvistò una nave alla deriva nell'Oceano Atlantico, tra le Azzorre e il Portogallo. Era la "Mary Celeste", salpata da New York un mese prima. A bordo non c'era anima viva, ma la nave era in perfette condizioni. Cosa accadde al capitano, alla sua famiglia e all'equipaggio? ARTICOLO COMPLETO


La scoperta: una nave intatta
Quando l'equipaggio del Dei Gratia abbordò la Mary Celeste, si trovò di fronte a una scena surreale. La nave era bagnata ma perfettamente navigabile.

  • Il carico di 1701 barili di alcol denaturato era quasi intatto (anche se 9 barili risultarono vuoti).
  • Nella cabina del capitano, trovarono i giocattoli della figlia e i gioielli della moglie.
  • Le scorte di cibo e acqua per sei mesi erano al loro posto.
  • L'ultima annotazione sul diario di bordo risaliva a 10 giorni prima e non riportava nulla di anomalo.

Mancavano solo tre cose: l'intero equipaggio (10 persone), l'unica scialuppa di salvataggio e il cronometro di bordo e il sestante.

Le teorie: dal mostro marino all'ammutinamento
L'assenza di segni di lotta o di danni evidenti ha scatenato un secolo di speculazioni, dalle più scientifiche alle più fantasiose.

Teoria Argomenti a favore Argomenti contrari
Ammutinamento L'equipaggio uccide il capitano e fugge con la scialuppa. Nessun segno di violenza. L'equipaggio era noto per essere pacifico e il capitano rispettato.
Attacco pirata I pirati avrebbero rapito l'equipaggio. Il carico di valore e gli oggetti personali erano ancora a bordo. I pirati erano rari in quell'area nel 1872.
Mostro marino / UFO Spiegherebbe una sparizione improvvisa e totale. Nessuna prova scientifica. La nave era intatta.
Esplosione del carico (Teoria più accreditata) L'alcol denaturato è volatile. Il capitano, temendo un'esplosione (forse per la perdita dei 9 barili), avrebbe ordinato un "abbandono nave" temporaneo. L'equipaggio si sarebbe allontanato sulla scialuppa, legandola alla nave, ma la cima si sarebbe spezzata, lasciandoli alla deriva.


La spiegazione dei 9 barili
L'ipotesi dell'alcol è la più solida. I 9 barili vuoti erano fatti di quercia rossa, più porosa, e potrebbero aver rilasciato vapori alcolici. Il capitano Briggs, temendo un'imminente esplosione (che non avvenne mai), potrebbe aver dato l'ordine di evacuare preventivamente sulla scialuppa in attesa che i fumi si diradassero. Una tempesta improvvisa o la rottura della cima di traino avrebbero poi condannato l'equipaggio.

Non sapremo mai con certezza cosa accadde in quei momenti. La Mary Celeste fu recuperata e navigò per altri 12 anni prima di essere intenzionalmente affondata dal suo ultimo proprietario per una frode assicurativa. Il suo vero mistero, tuttavia, rimane sigillato nell'oceano, un racconto perfetto di nave fantasma.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 18:00:00 in Tecnologia, letto 286 volte)
center>Una persona che indossa un paio di smart glasses high-tech
Una persona che indossa un paio di smart glasses high-tech

Dopo il fallimento dei Google Glass quasi un decennio fa, il mercato degli occhiali intelligenti è tornato. Spinti da colossi come Meta (con Ray-Ban), Amazon e nuove startup come Xreal, questi dispositivi non sono più goffi prototipi, ma accessori quasi indistinguibili da occhiali normali. Ma a cosa servono davvero nel 2025 e vale la pena acquistarli? LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

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Cosa sono (e non sono) gli smart glasses
È fondamentale dividere il mercato in due categorie:

  1. Occhiali "Smart" (es. Ray-Ban Meta): Sono principalmente occhiali con fotocamera, microfoni e altoparlanti integrati. Permettono di scattare foto/video in POV, ascoltare musica (con audio open-ear) e interagire con un assistente AI. Non hanno un display visivo.
  2. Occhiali AR (Realtà Aumentata) (es. Xreal Air): Questi sono la vera evoluzione. Proiettano uno schermo virtuale (spesso 1080p o 4K) davanti ai tuoi occhi. Collegati a uno smartphone o un PC, possono simulare un monitor da 120 pollici, mostrare indicazioni stradali o sovrapporre informazioni al mondo reale.


A chi servono davvero?
L'utilità dipende dal tipo:

  • Occhiali "Smart": Sono perfetti per i creator di contenuti, i vlogger o chiunque voglia catturare momenti "a mani libere" senza estrarre lo smartphone. Sono anche ottimi sostituti degli auricolari TWS per chi non sopporta avere le orecchie tappate.
  • Occhiali AR: Sono ideali per la produttività in mobilità (lavorare su un grande schermo virtuale in treno o in aereo) e per il gaming, offrendo un'esperienza immersiva collegata a console portatili come Steam Deck o ROG Ally.


Limiti attuali e prospettive future
Nonostante i progressi, i limiti rimangono. L'autonomia della batteria è il punto debole principale, raramente superando le 2-4 ore di uso intenso. Per gli occhiali AR, la necessità di un cavo di connessione allo smartphone (per alimentazione e dati) è ancora un impaccio.

Il futuro, tuttavia, è chiaro: dispositivi completamente wireless, con proiezioni olografiche e un'intelligenza artificiale contestuale che fornisce informazioni su ciò che guardiamo.

Nel 2025, gli smart glasses non sono ancora un prodotto per tutti, ma non sono più una trovata da "geek". I modelli di Meta sono accessori di lifestyle efficaci, mentre i modelli AR di Xreal sono strumenti di produttività sorprendentemente validi. La rivoluzione non è ancora completa, ma è decisamente iniziata.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 17:00:00 in Misteri, letto 275 volte)
Una pagina del Manoscritto Voynich che mostra piante aliene e testo indecifrabile
Una pagina del Manoscritto Voynich che mostra piante aliene e testo indecifrabile

Conservato nella Beinecke Rare Book Library dell'Università di Yale, il Manoscritto Voynich è un libro di circa 240 pagine che ha frustrato crittografi, linguisti e storici per oltre un secolo. È scritto in un alfabeto sconosciuto e illustrato con immagini bizzarre di piante inesistenti, diagrammi astronomici indecifrabili e figure umane nude che sguazzano in strani fluidi verdi. ARTICOLO COMPLETO


Un testo indecifrabile
Il manoscritto prende il nome da Wilfrid Voynich, un mercante di libri che lo acquistò nel 1912. La datazione al radiocarbonio ha confermato che la pergamena risale ai primi del '400 (tra il 1404 e il 1438).

Il testo (chiamato "Voynichese") è scritto da sinistra a destra e usa un alfabeto unico di 20-30 glifi. La cosa più strana è che *sembra* un linguaggio reale. Obbedisce a precise regole statistiche (la Legge di Zipf), con parole che si ripetono secondo schemi che ricordano le lingue umane. Eppure, nessuno è mai riuscito a tradurre una singola parola.

Le bizzarre illustrazioni
Se il testo è un mistero, le immagini lo sono ancora di più. Il libro è diviso in sezioni:

  • Botanica: Illustrazioni di piante che non corrispondono a nessuna specie conosciuta sulla Terra. Sembrano collage di parti diverse (radici di un tipo, foglie di un altro).
  • Astronomica/Astrologica: Diagrammi circolari complessi che ricordano zodiaco e costellazioni, ma con simboli sconosciuti.
  • Biologica (o Balneologica): La sezione più strana, con piccole figure umane (principalmente donne) nude, che nuotano in complesse reti di tubi e vasche piene di un liquido verde o blu.
  • Farmaceutica: Disegni di parti di piante (radici, foglie) accanto a contenitori simili a vasi da speziale.


Le teorie: cifrario, lingua sconosciuta o una bufala?
Cosa si nasconde dietro il Manoscritto Voynich?

Teoria Spiegazione
È un cifrario Il testo è un messaggio (forse in latino o italiano) nascosto da un codice complesso (un cifrario) che non è ancora stato rotto.
È una lingua artificiale Potrebbe essere un "linguaggio filosofico" inventato, un tentativo di creare una lingua universale (come l'Esperanto, ma secoli prima).
È una lingua sconosciuta Potrebbe essere la trascrizione di una lingua est-asiatica o mesoamericana (come il Nahuatl) usando un alfabeto inventato.
È una bufala (Hoax) È la teoria più controversa. Potrebbe essere un'elaborata truffa creata nel '400 (o dallo stesso Voynich, anche se la datazione al C-14 lo rende improbabile) per essere venduta a ricchi collezionisti di rarità. Il testo sarebbe solo un "nonsense" generato algoritmicamente.


Anche con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, che ha analizzato gli schemi statistici, il Manoscritto Voynich resiste. Rimane un "codice impossibile", un libro che sembra contenere un'antica sapienza o, forse, essere solo lo scherzo più elaborato della storia.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 16:00:00 in Hardware, letto 235 volte)

I componenti di un PC (scheda madre, CPU, GPU, RAM) pronti per l'assemblaggio
I componenti di un PC (scheda madre, CPU, GPU, RAM) pronti per l'assemblaggio

Assemblare un PC da soli può sembrare intimidatorio, ma è un'esperienza gratificante che ti permette di creare una macchina su misura e, spesso, di risparmiare. È come un gioco di LEGO per adulti. Per iniziare, devi conoscere i 7 componenti essenziali che costituiscono ogni computer moderno. ARTICOLO COMPLETO


I 7 componenti chiave da scegliere
Ogni build, dal gaming estremo all'ufficio, si basa su questi elementi.

Componente Cosa fa (in breve) Consiglio 2025
1. CPU (Processore) Il "cervello" del PC. Esegue i calcoli e gestisce le istruzioni. Scegli tra Intel (es. Core Ultra) o AMD (es. Ryzen). È la prima scelta, da cui dipendono le altre.
2. Scheda Madre (Mobo) La "spina dorsale". Collega tutti i componenti tra loro. Deve essere compatibile con la CPU scelta (es. socket Intel LGA 1700 o AMD AM5).
3. RAM (Memoria) La "memoria a breve termine". Contiene i dati che la CPU sta usando attivamente. Per il 2025, 32 GB di RAM DDR5 sono lo standard per il gaming e la produttività. 16 GB è il minimo.
4. GPU (Scheda Video) Il "cervello grafico". Gestisce tutto ciò che vedi sullo schermo (giochi, video, grafica 3D). Cruciale per il gaming (NVIDIA RTX o AMD Radeon). Se usi il PC solo per l'ufficio, la grafica integrata nella CPU basta.
5. Storage (Archiviazione) La "memoria a lungo termine". Dove risiedono Windows, i programmi e i file. Obbligatorio un SSD NVMe PCIe 4.0 (almeno 1TB) per il sistema operativo. Puoi aggiungere un SSD SATA per i dati.
6. PSU (Alimentatore) Il "cuore". Converte la corrente della presa elettrica e la distribuisce a tutti i componenti. Non risparmiare qui! Un alimentatore scadente può distruggere il PC. Scegli una marca nota (es. Corsair, Seasonic) con certificazione 80+ Gold.
7. Case (Telaio) Il "corpo". Contiene e protegge tutto. Assicurati che sia abbastanza grande per la tua scheda madre (ATX, Micro-ATX) e la tua GPU, e che abbia un buon "airflow" (flusso d'aria).


L'importanza della compatibilità
L'errore più comune dei principianti è comprare parti incompatibili. Le due regole d'oro sono:

  1. CPU e Scheda Madre: Devono usare lo stesso "socket" (es. AMD AM5).
  2. PSU e GPU: L'alimentatore deve avere la potenza (Watt) sufficiente per la scheda video (il componente che consuma di più) e i connettori giusti (es. 12VHPWR per le nuove NVIDIA).

Usa siti web come "PC Part Picker" che controllano automaticamente la compatibilità dei componenti che scegli.

Costruire un PC richiede pazienza e un buon cacciavite. Seguire un tutorial video passo-passo è fondamentale, ma la soddisfazione di premere il pulsante di accensione e vedere la tua creazione prendere vita è impagabile.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 15:00:00 in Hardware, letto 235 volte)
Una tastiera meccanica con diversi tipi di switch (rossi, blu, marroni)
Una tastiera meccanica con diversi tipi di switch (rossi, blu, marroni)

Sei pronto a fare un salto di qualità rispetto alla vecchia tastiera a membrana del tuo ufficio? Il mondo delle tastiere meccaniche offre una precisione, una durata e una soddisfazione tattile ineguagliabili. Ma il cuore di ogni tastiera meccanica è il suo "switch" (interruttore). Capire la differenza tra switch Rossi, Blu e Marroni è il primo passo per trovare la tastiera perfetta. ARTICOLO COMPLETO


Perché scegliere una tastiera meccanica?
A differenza delle tastiere a membrana, dove si preme su una cupola di gomma, le tastiere meccaniche hanno un interruttore fisico individuale sotto ogni tasto. Questo offre:

  • Precisione: L'attivazione del tasto è netta e non richiede di premere fino "in fondo" (bottom-out).
  • Durata: Gli switch meccanici sono testati per decine di milioni di battute, contro i 5-10 milioni di una tastiera a membrana.
  • Feedback: Puoi scegliere il tipo di "sensazione" che preferisci: un click udibile, un "bump" tattile o una corsa fluida.


I tre tipi principali di switch (Cherry MX e cloni)
La maggior parte degli switch si basa sul codice colore stabilito da Cherry MX:

Tipo di Switch Feedback Suono Ideale per...
Lineari (es. Rossi, Neri) Liscio, corsa fluida senza intoppi. Silenzioso (solo il rumore del tasto che tocca la base). Gaming: Permettono pressioni rapide e ripetute (double-tap) senza fatica.
Tattili (es. Marroni) Hanno un piccolo "scalino" (bump) a metà corsa che senti nel dito. Silenzioso (più dei Blu). Uso misto (Scrittura e Gaming): Offrono una conferma tattile senza essere rumorosi.
Clicky (es. Blu, Verdi) Hanno uno "scalino" tattile e producono un "CLICK" udibile all'attivazione. Rumoroso (stile macchina da scrivere). Scrittura intensiva: Molto soddisfacenti, ma sconsigliati in uffici condivisi.


Oltre agli switch: Formato e Keycaps
Non dimenticare il formato:

  • Full-size (100%): Con tastierino numerico.
  • Tenkeyless (TKL - 80%): Senza tastierino numerico, più compatta.
  • Compatte (60%/65%): Senza tasti funzione (F1-F12) né frecce dedicate, per il massimo minimalismo.

I "keycaps" (i copritasti) sono spesso in plastica ABS (più comune, tende a lucidarsi) o PBT (più resistente, ruvido e durevole).

Scegliere una tastiera meccanica è un'esperienza personale. Se possibile, prova i diversi switch in un negozio. Per i gamer, i Rossi Lineari sono una scommessa sicura; per chi scrive molto, i Marroni Tattili offrono il miglior equilibrio tra feedback e silenziosità.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 14:00:00 in Software e AI, letto 245 volte)
Un'interfaccia di Android che mostra lo spazio di archiviazione pieno
Un'interfaccia di Android che mostra lo spazio di archiviazione pieno

Hai provato a scattare una foto o a scaricare una nuova app, ma il tuo smartphone Android ti ha bloccato con il temuto messaggio "Spazio di archiviazione insufficiente"? Non temere! È un problema comune, ma fortunatamente esistono diverse soluzioni semplici e veloci per fare pulizia e ridare ossigeno al tuo dispositivo. Prenditi cinque minuti e segui questi passaggi. ARTICOLO COMPLETO


1. Usare lo strumento integrato di Android
Il tuo telefono ha già uno strumento per aiutarti.

  1. Vai su Impostazioni.
  2. Scorri e tocca Archiviazione (o "Assistenza dispositivo e batteria" e poi "Archiviazione" sui Samsung).
  3. Qui vedrai cosa occupa spazio (App, Immagini, Video, Cache).
  4. Molti telefoni hanno un pulsante "Libera spazio" o "Pulisci" che suggerisce file duplicati, app inutilizzate o file di grandi dimensioni da eliminare.


2. Svuotare la cache (la spazzatura nascosta)
Ogni app accumula dati temporanei ("cache") che possono diventare gigabyte.

  • Cache totale: Nello stesso menu "Archiviazione", dovresti vedere una voce "Dati memorizzati nella cache". Toccandola, il sistema ti chiederà se vuoi svuotarla. Fallo.
  • Cache singole app (l'attacco mirato): Le app dei social (TikTok, Instagram, Facebook) e di streaming (Spotify, YouTube) sono le peggiori.
    • Vai su Impostazioni > App > Gestione app.
    • Tocca un'app "pesante" (es. Instagram).
    • Tocca Spazio di archiviazione.
    • Premi il pulsante Svuota cache (NON "Cancella dati", che ti disconnetterebbe dall'app).


3. Il cimitero di WhatsApp e Telegram
Tutte le foto, i video e i "buongiornissimi" che ricevi restano sul tuo telefono.

  • Apri WhatsApp, tocca i tre puntini in alto a destra > Impostazioni.
  • Vai su Spazio e dati > Gestisci spazio.
  • Qui vedrai i file "inoltrati molte volte" e quelli "più grandi di 5 MB". Elimina tutto ciò che non serve.
  • Fai lo stesso per Telegram (Impostazioni > Dati e archivio > Utilizzo archivio).


4. Sposta tutto sul Cloud (Google Foto)
Se le foto sono il tuo problema, usa Google Foto.

  1. Apri l'app Google Foto (se non l'hai, scaricala).
  2. Attiva il Backup.
  3. Una volta che tutte le tue foto sono al sicuro online, tocca l'icona del tuo profilo in alto a destra e seleziona "Libera spazio". L'app cancellerà automaticamente dal telefono *solo* le foto di cui ha già fatto una copia sul cloud.


Seguendo questi quattro passaggi, dovresti aver recuperato diversi gigabyte di spazio. Ricorda di fare questa pulizia almeno una volta al mese per mantenere il tuo telefono scattante e pronto a catturare nuovi ricordi!

 
 
Un moderno proiettore laser 4K che proietta un'immagine su una parete
Un moderno proiettore laser 4K che proietta un'immagine su una parete

Creare un vero cinema in casa è diventato più accessibile che mai. Ma mentre le TV 4K dominano il mercato, un proiettore offre un'immersione e una dimensione dello schermo che nessuna TV può eguagliare. Scegliere, però, non è facile: la tecnologia della "sorgente luminosa" (Lampada, LED o Laser) è la decisione più importante e influisce su costo, durata e qualità dell'immagine. ARTICOLO COMPLETO


La sorgente luminosa: il cuore del proiettore
Dimenticate per un attimo la risoluzione (ormai quasi sempre 4K). La vera differenza la fa la tecnologia che crea la luce.

Tecnologia Durata (stima) Pro Contro
Lampada (UHP) 3.000 - 5.000 ore Costo iniziale più basso. Ricambi facili da trovare. Si degrada visibilmente. Costo delle lampade di ricambio. Lento ad accendersi/spegnersi.
LED 20.000 - 30.000 ore Accensione istantanea. Colori molto saturi. Dimensioni compatte (ideali per i portatili). Luminosità generalmente inferiore rispetto a Lampada e Laser.
Laser 20.000 - 30.000 ore Luminosità eccellente. Accensione istantanea. Contrasto superiore. Nessun degrado nel tempo. Costo iniziale significativamente più alto.


Luminosità (ANSI Lumen): non fatevi ingannare
La luminosità è cruciale e si misura in "ANSI Lumen". Non fidatevi dei "Lumen" generici dichiarati dai produttori economici.

  • Meno di 1.000 ANSI Lumen: Adatti solo a stanze completamente buie (Home Cinema dedicato).
  • 1.500 - 2.500 ANSI Lumen: Il minimo per un soggiorno con luce ambientale controllata (es. tende chiuse di giorno).
  • 3.000+ ANSI Lumen: Necessari per un uso diurno in stanze luminose o per schermi molto grandi.


Tiro corto (Short Throw) vs Tiro standard
Un altro fattore chiave è il "rapporto di tiro".

  • Tiro Standard: Richiede di posizionare il proiettore a diversi metri di distanza dallo schermo (spesso sul soffitto o in fondo alla stanza).
  • Tiro Corto (Short Throw): Può creare una grande immagine da solo 1-2 metri di distanza.
  • Tiro Ultra-Corto (UST): La vera rivoluzione. Si posiziona direttamente sotto lo schermo, come un mobile TV. Crea un'immagine da 100 pollici da pochi centimetri. È la soluzione più costosa ma più pulita per un soggiorno.


Per un Home Cinema dedicato e buio, un proiettore a Lampada offre ancora il miglior rapporto prezzo/prestazioni. Per un uso versatile in soggiorno, un proiettore Laser (o LED ad alta luminosità) è un investimento a lungo termine che ripaga in durata e qualità. Se il budget lo permette, un modello Laser UST è la soluzione definitiva che unisce i vantaggi di una TV (facilità di installazione) a quelli di un proiettore (schermo gigante).

 
 
center>Il logo del Bluetooth LE Audio con un auricolare TWS e uno smartphone
Il logo del Bluetooth LE Audio con un auricolare TWS e uno smartphone

Per anni, l'audio Bluetooth è stato un compromesso: comodo, ma con una qualità inferiore al cavo e un consumo energetico elevato. Ora, una nuova specifica chiamata "LE Audio" (Low Energy) sta rivoluzionando tutto. Grazie a un nuovo codec (LC3) e a una funzione chiamata "Auracast", il modo in cui ascoltiamo e condividiamo l'audio sta per cambiare radicalmente. ARTICOLO COMPLETO


LE Audio vs Bluetooth Classico (SBC)
Il Bluetooth che abbiamo usato finora (chiamato "Classic Audio") si affida a un codec base obbligatorio chiamato SBC. È un codec "vecchio", che richiede molti dati (alto bitrate) per suonare decentemente e consuma molta batteria.

LE Audio è un nuovo standard che funziona sul Bluetooth Low Energy. Il suo componente chiave è il nuovo codec obbligatorio: **LC3 (Low Complexity Communications Codec)**.

Il miracolo del codec LC3: più qualità, meno dati
Il codec LC3 è il vero motore della rivoluzione.

  • Efficienza Straordinaria: LC3 può fornire una qualità audio percepita *migliore* di SBC, usando *metà* dei dati (bitrate).
  • Più Batteria: Usando meno dati, gli auricolari e lo smartphone consumano molta meno energia. Questo porterà ad auricolari TWS ancora più piccoli o con un'autonomia di giorni, non di ore.
  • Latenza Migliore: La latenza (il ritardo tra immagine e suono) è significativamente ridotta, migliorando l'esperienza in video e gaming.


Auracast: la condivisione dell'audio nel mondo reale
Questa è la funzione più futuristica. Auracast trasforma il tuo smartphone (o una TV) in una "stazione radio" Bluetooth a corto raggio.

Esempi di utilizzo:

  • Audio Pubblico: In aeroporto o in stazione, puoi "sintonizzare" i tuoi auricolari sugli annunci del tuo gate (e solo quelli), o sull'audio della TV nella sala d'attesa (che ora è muta).
  • Cinema e Teatri: Le persone con problemi di udito possono ricevere l'audio del film amplificato e pulito direttamente nei loro apparecchi acustici (che supporteranno LE Audio).
  • Condivisione Personale: Puoi condividere la musica che stai ascoltando dal tuo smartphone con un numero illimitato di amici nelle vicinanze, ognuno con i propri auricolari.


Per beneficiare di LE Audio, LC3 e Auracast, sia il dispositivo sorgente (lo smartphone, es. Android 13+ o iPhone recenti) sia il dispositivo di ascolto (i nuovi auricolari TWS) devono supportare il nuovo standard. Questa transizione è già in atto e nel giro di pochi anni diventerà la norma, mandando in pensione il vecchio audio Bluetooth.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 11:00:00 in Software e AI, letto 314 volte)
Un'interfaccia di Plex su una Smart TV che mostra una libreria di film
Un'interfaccia di Plex su una Smart TV che mostra una libreria di film

Hai una collezione di film e serie TV che cresce su vari hard disk? Invece di collegare manualmente un portatile alla TV, puoi creare un tuo servizio di streaming personale, elegante e accessibile ovunque. Si chiama Plex, ed è il software che trasforma il tuo PC (o un NAS) in un "Netflix" privato, completo di copertine, trailer e sottotitoli. ARTICOLO COMPLETO


Come funziona Plex: Server e Client
Plex funziona con un modello "client-server" molto semplice:

  1. Plex Media Server: È il "cervello". È un software gratuito che installi sul computer (Windows, Mac, Linux) o, idealmente, su un NAS (Synology, QNAP). Indichi a questo software dove si trovano le tue cartelle di film, musica e foto.
  2. Plex Client: È l'app che usi per guardare i contenuti. È disponibile su Smart TV (Samsung, LG, Google TV), smartphone (iOS, Android), console (PlayStation, Xbox) e browser web.

Una volta installato, il Server scansiona i tuoi file, si collega a Internet e scarica automaticamente copertine, trame, nomi degli attori, trailer e persino i "temi musicali" delle serie TV. Il risultato è una libreria navigabile identica a quella di un servizio di streaming professionale.

La magia della transcodifica
Il vero punto di forza di Plex è la "transcodifica". Se sei fuori casa e vuoi vedere sul tuo smartphone quel film 4K da 80GB che hai sul server, Plex non invierà l'intero file (intasando la tua connessione).

Il tuo server "transcodificherà" (convertirà) il video in tempo reale in un formato più leggero, adatto alla velocità della tua connessione 5G e alle dimensioni dello schermo del telefono. Questo richiede un PC o un NAS con un processore sufficientemente potente.

Plex vs Jellyfin: La differenza Open Source
Plex è il software più popolare, ma non l'unico.

Software Modello Pro Contro
Plex Freemium (la maggior parte delle funzioni è gratuita) Estremamente facile da configurare. Client disponibili per ogni dispositivo. Stabilità. Richiede un account Plex. Alcune funzioni (come la transcodifica hardware) richiedono il "Plex Pass" a pagamento.
Jellyfin 100% Gratuito e Open Source Controllo totale. Nessuna funzione a pagamento. Nessun account esterno richiesto. Più "smanettone" da configurare. Le app client sono meno rifinite di quelle Plex.


Se vuoi la soluzione "pronta all'uso" più semplice e rifinita, Plex è imbattibile. Basta installare il server, puntare alle cartelle e installare l'app sulla TV. Se sei un purista dell'open source e vuoi un controllo granulare (e tutto gratuito), Jellyfin è un'alternativa fantastica. In entrambi i casi, direte addio per sempre alla ricerca di file su hard disk esterni.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 10:00:00 in Misteri, letto 334 volte)
L'immagine sonar dell'Anomalia del Mar Baltico, che somiglia al Millennium Falcon
L'immagine sonar dell'Anomalia del Mar Baltico, che somiglia al Millennium Falcon

Nel 2011, un team svedese di cacciatori di tesori chiamato "Ocean X" stava scandagliando il fondale del Mar Baltico alla ricerca di vecchi relitti. Improvvisamente, il loro sonar restituì un'immagine incredibile: un oggetto circolare, largo 60 metri, con linee rette e angoli apparentemente artificiali, che somigliava in modo inquietante al Millennium Falcon di Star Wars. Era la scoperta di un UFO sommerso? ARTICOLO COMPLETO


La scoperta e le affermazioni straordinarie
L'immagine sonar fece il giro del mondo. L'oggetto si trovava a circa 90 metri di profondità. Peter Lindberg, il capo del team Ocean X, alimentò il mistero con dichiarazioni suggestive:

  • L'oggetto sembrava poggiare su un "pilone" e presentava una "struttura a scala".
  • Sull'oggetto era visibile una lunga "pista di atterraggio" o un segno di trascinamento sul fondale.
  • Affermarono che tutte le loro apparecchiature elettroniche (telefoni satellitari, telecamere) smettevano di funzionare quando si trovavano direttamente sopra l'anomalia.

Le teorie esplosero: si trattava di un UFO precipitato, di una base sottomarina segreta nazista (una "base anti-sottomarino") o dei resti di una civiltà perduta?

L'analisi scientifica (e la delusione)
La comunità scientifica rimase molto più scettica. Le immagini sonar a bassa risoluzione sono note per creare illusioni ottiche, e la mente umana è programmata per vedere forme familiari (pareidolia).

Nel 2012, il team Ocean X tornò sul sito con dei subacquei e prelevò alcuni campioni. L'analisi geologica di questi campioni, condotta da Volker Brüchert dell'Università di Stoccolma, fu deludente per i cacciatori di misteri:

  • La composizione: I campioni erano semplici rocce: basalto, quarzite e arenaria. Nessun metallo esotico o lega artificiale.
  • L'origine: Si tratta di una formazione rocciosa del tutto naturale, probabilmente una "concrezione glaciale".
  • La forma: Durante l'era glaciale, i ghiacciai in movimento hanno trascinato e depositato rocce sul fondale, creando forme insolite. La forma a "disco" è comune in queste formazioni.


Cosa resta del mistero?
I malfunzionamenti elettronici non sono mai stati verificati in modo indipendente. Le "scale" e le "piste" sono probabilmente interpretazioni errate di strati di roccia sedimentaria ripresi da un sonar di bassa qualità.

L'Anomalia del Mar Baltico non è un Millennium Falcon sommerso, ma un eccellente esempio di come la geologia possa creare forme che ingannano la nostra immaginazione.

Sebbene il team Ocean X continui a sostenere che ci sia qualcosa di misterioso, per la scienza il caso è chiuso. Si tratta di un'interessante, ma del tutto naturale, formazione rocciosa lasciata in eredità dall'ultima era glaciale.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 09:00:00 in Hardware, letto 276 volte)
Un dispositivo NAS a due bay (alloggiamenti) con hard disk visibili
Un dispositivo NAS a due bay (alloggiamenti) con hard disk visibili

Abbiamo tutti i nostri file sparsi: foto sullo smartphone, documenti sul laptop, film su hard disk esterni. Gestire questo caos è complicato e il rischio di perdere tutto per un guasto è alto. La soluzione si chiama NAS (Network Attached Storage): un dispositivo che agisce come un cloud privato e sicuro, accessibile da tutti i tuoi dispositivi, ma fisicamente a casa tua. ARTICOLO COMPLETO


NAS: un hard disk "intelligente" collegato alla rete
Un NAS non è un semplice hard disk esterno. È un piccolo computer dedicato all'archiviazione. Ha un suo processore, una sua RAM e un sistema operativo (come DSM di Synology o QTS di QNAP).

Si collega direttamente al tuo router Wi-Fi tramite cavo Ethernet. Una volta configurato, diventa un "disco di rete" a cui tutti i dispositivi della tua casa (PC, Mac, smartphone, Smart TV) possono accedere per salvare e leggere file, proprio come se fosse un disco locale.

RAID: La magia che protegge i tuoi dati
La maggior parte dei NAS ha almeno due "bay" (alloggiamenti per hard disk). Questo permette di usare una tecnologia chiamata RAID (Redundant Array of Independent Disks).

In una configurazione RAID 1 (mirroring), se hai due dischi da 4TB, il NAS non ti darà 8TB di spazio. Ti darà 4TB di spazio, perché copierà (specchierà) automaticamente ogni singolo file su entrambi i dischi. Se un hard disk si rompe, tu non perdi *nulla*. Basta sostituire il disco rotto e il NAS ricostruirà automaticamente la copia di sicurezza. È la fine dell'ansia da perdita di dati.

Cosa puoi fare con un NAS? (Oltre al backup)
Qui sta la vera potenza. Un NAS moderno è un server multifunzione grazie alle sue "app".

  • Media Server (Plex/Jellyfin): Archivia tutti i tuoi film e serie TV e guardali in streaming su qualsiasi TV o tablet, con copertine e trame, come un Netflix personale.
  • Backup automatico: Esegue il backup automatico di tutti i PC di casa (come Time Machine per Mac) e delle foto del tuo smartphone.
  • Cloud Personale (Synology Drive/Qfile): Sostituisce Google Drive o Dropbox. Puoi avere i tuoi file sincronizzati tra i dispositivi, ma senza pagare abbonamenti mensili e con la privacy totale.
  • Download Station: Può gestire i download (es. torrent) 24/7 consumando pochissima energia, senza lasciare il PC acceso.
  • Videosorveglianza: Gestisce e registra il flusso delle tue telecamere IP.


Un NAS è un investimento iniziale (devi comprare il case e gli hard disk, spesso venduti separatamente), ma ripaga nel tempo. Risolve il problema del backup, centralizza la vita digitale della famiglia e offre una suite di servizi "pro" con la semplicità di un'app. Se tieni ai tuoi dati, è uno degli acquisti tecnologici più utili che tu possa fare.

 
 
Di Alex (pubblicato @ 08:00:00 in Storia Informatica, letto 341 volte)
Apple I computer storico con tastiera e monitor
Apple I computer storico con tastiera e monitor

L'Apple I rappresenta l'umile inizio della rivoluzione informatica di Apple. Progettato da Steve Wozniak nel 1976, questo computer da assemblare segnò la nascita di una delle aziende più innovative. Solo 200 unità furono prodotte, rendendolo cimelio raro e ricercato. ARTICOLO COMPLETO

La genesi nel garage
Steve Wozniak sviluppò l'Apple I come membro dell'Homebrew Computer Club, ispirandosi al processore MOS 6502. Steve Jobs riconobbe il potenziale commerciale del progetto e convinse Wozniak a fondare Apple Computer. Il primo lotto di 50 computer fu finanziato dalla vendita del furgone VW di Jobs e della calcolatrice di Wozniak.

Design innovativo
L'Apple I si distingueva per essere un computer completamente assemblato, a differenza dei kit dell'epoca. Includeva 4 KB di RAM espandibili a 8 KB e una frequenza di clock di 1 MHz. La scheda madre in fibra di vetro aveva un design pulito e professionale nonostante i limitati mezzi produttivi disponibili.

Produzione e vendita
I computer furono prodotti nel garage dei genitori di Jobs e venduti a 666,66 dollari ciascuno. Il negozio Byte Shop di Paul Terrell ordinò i primi 50 computer, dando ad Apple il suo primo grande break. In totale furono prodotti circa 200 Apple I, di cui si stima ne sopravvivano 60-70 oggi in condizioni variabili.

Caratteristiche tecniche
L'Apple I utilizzava il processore MOS 6502 a 1 MHz con interfaccia video integrata. I programmi venivano caricati tramite nastro cassetta e l'output video era di 40x24 caratteri. Non includeva case, alimentatore o monitor, che dovevano essere acquistati separatamente dall'utente.

Eredita storica
L'Apple I dimostrò che esisteva un mercato per i computer personali e stabilì il modello di business per Apple. I proventi delle vendite finanziarono lo sviluppo del più avanzato Apple II. Gli esemplari superstiti sono oggi oggetti da collezione che raggiungono milioni di dollari all'asta, simboli dell'inizio dell'era del personal computer.

L'Apple I non fu solo il primo prodotto Apple, ma il seme da cui crebbe una rivoluzione tecnologica che avrebbe cambiato per sempre il modo in cui le persone interagiscono con i computer, ponendo le basi per lo sviluppo dell'industria dei personal computer.

 
La famosa scena di Vincent Freeman (Ethan Hawke) che si strofina la pelle
La famosa scena di Vincent Freeman (Ethan Hawke) che si strofina la pelle

Uscito nel 1997, "Gattaca" è un film di fantascienza che non ha bisogno di alieni o astronavi (sebbene ci siano) per inquietare. È un thriller distopico ambientato in un "futuro non troppo lontano" dove la società è divisa non da classi sociali o ricchezza, ma dal DNA. Un'opera che, nell'era del CRISPR e dell'ingegneria genetica, è più attuale che mai. ARTICOLO COMPLETO


"Valido" vs "Non-Valido"
Nel mondo di Gattaca, i genitori possono scegliere il patrimonio genetico dei propri figli. I bambini concepiti "naturalmente" (chiamati "Non-Validi" o "nati-dalla-fede") sono la nuova sottoclasse, relegati ai lavori più umili, poiché il loro DNA è pieno di "difetti" (miopia, predisposizione a malattie cardiache, ecc.). I "Validi", creati in laboratorio, sono l'élite perfetta.

Il protagonista, Vincent Freeman, è un "Non-Valido" con un difetto cardiaco e un'aspettativa di vita di 30 anni, ma con un sogno impossibile: andare nello spazio, un lavoro riservato solo all'élite genetica.

"Prendere in prestito un'identità"
Per ingannare il sistema, Vincent assume l'identità di Jerome Morrow, un "Valido" perfetto (interpretato da Jude Law) che è rimasto paralizzato in un incidente. Inizia così una routine ossessiva per "diventare" Jerome: campioni di urina e sangue falsi, lenti a contatto, e la continua, dolorosa esfoliazione della propria pelle per non lasciare tracce di DNA "Non-Valido" sul posto di lavoro (la stazione spaziale Gattaca).

Il film diventa un thriller teso in cui Vincent deve superare continui controlli a sorpresa e test del DNA, mentre un investigatore indaga su un omicidio all'interno di Gattaca.

Il tema: Spirito Umano vs Determinismo Genetico
Il cuore del film è la domanda: siamo solo la somma dei nostri geni? Il determinismo genetico (l'idea che il nostro DNA decida chi siamo) è il vero cattivo del film. Vincent si rifiuta di essere definito dal suo codice.

La scena più potente è la gara di nuoto tra Vincent e suo fratello "Valido", Anton. Vincent, il "difettoso", vince non grazie alla genetica, ma grazie alla pura forza di volontà. Quando Anton, esausto, gli chiede come fa, Vincent risponde: "Non ho mai risparmiato le forze per tornare indietro".

È il trionfo dello spirito umano ("There is no gene for the human spirit") sulla predestinazione.

"Gattaca" ci avverte che una società ossessionata dalla perfezione genetica rischia di diventare sterile, discriminatoria e di scartare il potenziale umano che si nasconde nell'imperfezione. Un monito potente, oggi che la possibilità di "editare" i nostri figli non è più solo fantascienza.

 
 
Il buco nero Gargantua dal film Interstellar
Il buco nero Gargantua dal film Interstellar

A più di dieci anni dalla sua uscita, "Interstellar" (2014) di Christopher Nolan non è solo un film di fantascienza, ma un vero e proprio evento cinematografico che ha ridefinito il rapporto tra Hollywood e la fisica teorica. Grazie alla consulenza del premio Nobel Kip Thorne, il film porta sullo schermo concetti complessi come buchi neri, wormhole e dilatazione del tempo con un rigore scientifico quasi senza precedenti. ARTICOLO COMPLETO


Gargantua: il buco nero più realistico di sempre
Il vero protagonista scientifico del film è Gargantua, il buco nero supermassiccio. Per crearlo, Kip Thorne ha fornito al team degli effetti speciali le equazioni complete della relatività generale di Einstein. Il team ha quindi sviluppato un software che ha calcolato come la luce proveniente dalle stelle e dal disco di accrescimento verrebbe deviata (lensing gravitazionale) dall'immensa gravità di Gargantua.

Il risultato è stata l'immagine più accurata di un buco nero mai creata fino ad allora, anni prima della vera foto di M87*. L'immagine mostra il disco di accrescimento non solo davanti al buco nero, ma anche piegato sopra, sotto e dietro di esso, proprio come previsto dalla teoria. Questo lavoro ha portato alla pubblicazione di due paper scientifici.

La dilatazione del tempo: il Pianeta di Miller
Uno dei momenti più drammatici del film è la visita al Pianeta di Miller, un mondo oceanico che orbita così vicino a Gargantua che il tempo scorre in modo diverso. "Un'ora qui equivale a sette anni sulla Terra", dice Cooper. Questo non è un'invenzione narrativa; è un'applicazione diretta della relatività generale.

L'immensa gravità del buco nero "deforma" lo spaziotempo, rallentando il tempo per gli osservatori vicini. La drammatica conseguenza per l'equipaggio, che torna alla nave madre e trova il loro collega invecchiato di 23 anni per la loro breve gita, è scientificamente plausibile (anche se estrema).

Il Wormhole: la scorciatoia cosmica
Per raggiungere un'altra galassia, l'equipaggio non viaggia per milioni di anni, ma attraversa un "wormhole" (Ponte di Einstein-Rosen) apparso vicino a Saturno. Thorne ha insistito affinché il wormhole non fosse rappresentato come un vortice colorato, ma come una "sfera" cristallina. Questo perché, in tre dimensioni, l'apertura di un tunnel quadridimensionale ci apparirebbe come una sfera, che agisce come una lente cosmica, mostrandoci una visione distorta della galassia di destinazione al suo interno.

L'unico punto in cui il film lascia la fisica nota per entrare nella speculazione pura è il finale all'interno del "Tesseratto". Qui, Nolan e Thorne immaginano come la gravità (l'unica forza che agisce attraverso le dimensioni) potrebbe essere usata da esseri "penta-dimensionali" per comunicare attraverso il tempo. Sebbene "Interstellar" si prenda delle libertà narrative, il suo rispetto per la scienza lo eleva da semplice film a vera e propria lezione di astrofisica.

 
 
Un ritratto ottocentesco di Ada Lovelace accanto a uno schema dell'Analytical Engine
Un ritratto ottocentesco di Ada Lovelace accanto a uno schema dell'Analytical Engine

In un'epoca in cui le donne erano relegate ai margini della scienza, una contessa inglese del 1800 riuscì a prevedere il futuro digitale. Ada Lovelace, figlia del poeta Lord Byron, non fu solo una matematica di talento, ma è oggi universalmente riconosciuta come la prima programmatrice della storia. Ha scritto il primo algoritmo pensato per essere eseguito da una macchina, un secolo prima che i computer esistessero. ARTICOLO COMPLETO


La "poetessa della scienza"
Augusta Ada Byron, contessa di Lovelace, nacque nel 1815. Sua madre, Annabella Milbanke, temendo che Ada potesse ereditare il carattere "poetico" e turbolento del padre (Lord Byron, che lasciò l'Inghilterra quando Ada era una bambina), la spinse fin da piccola verso studi rigorosi di matematica e logica. Il risultato fu una mente unica, che Ada stessa definì "scienza poetica".

L'incontro con Charles Babbage
A 17 anni, Ada incontrò l'uomo che cambiò la sua vita: Charles Babbage, l'inventore che stava lavorando al progetto della "Macchina Differenziale" e, successivamente, della "Macchina Analitica" (Analytical Engine).

Mentre la Macchina Differenziale era un calcolatore meccanico progettato solo per calcoli polinomiali, la Macchina Analitica era un progetto molto più ambizioso: un computer meccanico programmabile, con una "memoria" (store) e un "processore" (mill), alimentato a vapore. Era, sulla carta, il primo computer della storia.

La "Nota G" e il primo algoritmo
Nel 1843, ad Ada fu chiesto di tradurre un articolo dell'ingegnere italiano Luigi Menabrea sulla Macchina Analitica. Ada non si limitò a tradurre: aggiunse una serie di sue note (dalla A alla G), che erano tre volte più lunghe dell'articolo originale.

Nella "Nota G", Ada Lovelace descrisse un piano dettagliato, passo dopo passo, per far calcolare alla macchina i numeri di Bernoulli. Questo non era solo un calcolo, ma un vero e proprio **algoritmo**, un set di istruzioni codificate (tramite schede perforate, come i telai Jacquard) che la macchina avrebbe potuto eseguire.

Ma la sua visione andò oltre.

Oltre i numeri: la visione del computer
Mentre Babbage vedeva la sua macchina solo come un potente calcolatore numerico, Ada capì che i numeri potevano rappresentare *qualsiasi cosa*. Scrisse che la macchina avrebbe potuto manipolare simboli, lettere e note musicali. Previde che un giorno queste macchine avrebbero potuto "comporre musica" o "produrre grafica".

Ada Lovelace aveva capito il concetto fondamentale del computer moderno: un dispositivo universale capace di elaborare informazioni, non solo numeri.

Ada morì giovane, a 36 anni, e la Macchina Analitica di Babbage non fu mai costruita. Il suo lavoro fu dimenticato per quasi un secolo, ma oggi Ada Lovelace è celebrata come la profetessa dell'era digitale. Il linguaggio di programmazione "Ada", sviluppato dal Dipartimento della Difesa USA, è chiamato così in suo onore.

 
 

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