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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 11/11/2025

Il mini computer Raspberry Pi 5 con i suoi componenti e porte visibili
Nato come strumento didattico per insegnare la programmazione, il Raspberry Pi è diventato un fenomeno per "maker", hobbisti e persino per l'industria. Con l'uscita del Raspberry Pi 5, le prestazioni sono aumentate a tal punto da renderlo un'alternativa credibile a un PC desktop entry-level, oltre che il re indiscusso dei progetti fai-da-te. ARTICOLO COMPLETO
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Cos'è un Raspberry Pi?
È un "Single-Board Computer" (SBC), ovvero un intero computer (CPU, RAM, porte USB, Wi-Fi, HDMI) condensato su una singola scheda madre grande quanto una carta di credito. Costa pochissimo (il Pi 5 parte da circa 60$) e consuma una frazione dell'energia di un PC tradizionale. Funziona principalmente con sistemi operativi basati su Linux, come il "Raspberry Pi OS" ufficiale.
Le novità del Raspberry Pi 5
Il Pi 5 non è un aggiornamento incrementale; è un salto generazionale:
- CPU più potente: Un processore ARM Cortex-A76 (2-3 volte più veloce del Pi 4).
- Grafica migliorata: Una nuova GPU VideoCore VII che supporta dual display 4K a 60Hz.
- Interfaccia PCIe: Per la prima volta, ha un connettore PCIe 2.0. Questo permette di collegare SSD NVMe super-veloci, superando il vecchio collo di bottiglia della scheda SD.
- Pulsante di accensione: Sembra banale, ma è una novità richiesta a gran voce.
- Chip "Southbridge" (RP1): Un chip progettato "in casa" che gestisce tutte le porte I/O (USB, rete), liberando la CPU.
Cosa puoi farci? I 5 progetti più popolari
La vera magia del Pi sta nella sua versatilità:
- Retro Gaming (RetroPie): Carica l'emulatore RetroPie e trasformalo in una console capace di far girare migliaia di giochi classici (SNES, Mega Drive, PlayStation 1).
- Ad-Blocker di Rete (Pi-hole): Installando Pi-hole, il Pi blocca tutte le pubblicità e i tracker *prima* che raggiungano i tuoi dispositivi (PC, smartphone, Smart TV).
- Media Center (Kodi/Jellyfin): Collegalo alla TV per creare un media center a basso consumo per lo streaming dei tuoi file.
- Server Domestico/NAS: Usalo come un piccolo server sempre acceso per file, backup o per un server Plex (grazie al Pi 5, ora gestisce bene la transcodifica).
- Domotica (Home Assistant): È la piattaforma perfetta per installare Home Assistant e creare un hub per la tua smart home che funziona localmente, senza cloud.
Con il Pi 5, il limite non è più l'hardware, ma la fantasia. È diventato così potente che può tranquillamente sostituire un PC per la navigazione web, l'ufficio leggero e la programmazione, il tutto in un pacchetto silenzioso e che consuma meno di una lampadina.
Di Alex (pubblicato @ 21:00:00 in Tecnologia, letto 173 volte)

Il logo Qi2 con un anello magnetico che si allinea a uno smartphone
La ricarica wireless (Qi) è stata una promessa mancata: lenta, inefficiente e frustrante a causa del continuo bisogno di allineare perfettamente il telefono. Apple ha risolto il problema con MagSafe, ma in modo proprietario. Ora, il resto del mondo ha una risposta: Qi2 (pronunciato "Ci Due"). È il nuovo standard che porta l'allineamento magnetico di MagSafe su tutti i dispositivi, inclusi gli Android. ARTICOLO COMPLETO
Il problema del vecchio Qi
Lo standard Qi originale si basa sull'accoppiamento induttivo. Due bobine (una nel caricatore, una nel telefono) devono essere allineate quasi perfettamente per trasferire energia. Se il telefono scivola di un centimetro, l'efficienza crolla, la ricarica rallenta e il telefono si surriscalda.
Questo è il motivo per cui la ricarica Qi è stata spesso limitata a 5W o 7.5W: un allineamento errato a potenze superiori è inefficiente e pericoloso.
Apple "dona" MagSafe e nasce Qi2
Qi2 risolve questo problema in un modo molto semplice: copiando MagSafe. Il Wireless Power Consortium (WPC), che gestisce lo standard Qi, ha lavorato con Apple per integrare la tecnologia MagSafe nello standard aperto Qi2.
Il cuore di Qi2 è il Magnetic Power Profile (MPP). Questo profilo *richiede* la presenza di un anello di magneti sia nel caricatore che nel dispositivo, identico a quello di Apple.
I vantaggi sono enormi:
- Allineamento Perfetto: Il telefono "scatta" in posizione (clack!) ogni volta.
- Efficienza Massima: L'allineamento perfetto riduce la dispersione di energia e il calore.
- Ricarica Veloce (15W): Grazie all'efficienza, Qi2 sblocca per tutti una ricarica wireless standardizzata da 15 Watt, il doppio di prima.
- Nuovi Form Factor: Apre la porta ad accessori "stile MagSafe" (power bank magnetici, supporti da auto) per il mondo Android.
Qi2 vs MagSafe: C'è differenza?
A livello pratico, per l'utente finale, quasi nessuna.
| Caratteristica | Apple MagSafe | Qi2 (con MPP) |
|---|---|---|
| Allineamento | Magnetico | Magnetico (basato su MagSafe) |
| Velocità Max | 15W (certificato) | 15W (standard) |
| Compatibilità | iPhone 12 e successivi | Dispositivi Android e iPhone 15 e successivi (e vecchi iPhone 12-14) |
| Autenticazione | Sì (Apple può limitare i 15W ai caricatori certificati) | No (standard aperto) |
Una nota importante: gli iPhone 15 sono i primi a supportare Qi2. Ma anche gli iPhone 12, 13 e 14 (che hanno l'hardware MagSafe) sono stati resi compatibili con i caricatori Qi2 (a 15W) tramite l'aggiornamento iOS 17.2.
Qi2 è la maturità della ricarica wireless. È la fine della frustrazione da allineamento e l'inizio di un unico ecosistema di accessori magnetici per tutti, sia iOS che Android. D'ora in poi, se compri un caricatore wireless, assicurati che abbia il logo Qi2.

Una vista aerea di una delle Linee di Nazca, la figura del "Colibrì"
Nel sud del Perù si estende un altopiano desertico arido su cui sono tracciati centinaia di disegni colossali: figure geometriche perfette, linee lunghe chilometri e immagini stilizzate di animali (ragni, scimmie, colibrì). Sono le Linee di Nazca. Create tra il 500 a.C. e il 500 d.C. dalla cultura Nazca, queste opere sono così grandi che possono essere apprezzate appieno solo dall'alto. Come le crearono e, soprattutto, perché? ARTICOLO COMPLETO
Come sono state realizzate?
Il metodo di costruzione è sorprendentemente semplice e non richiede tecnologia aliena. Il deserto di Nazca è ricoperto da un sottile strato (15-30 cm) di ciottoli di colore rosso-marrone, ossidati dal ferro. Rimuovendo questo strato superficiale, si espone il terreno sottostante, molto più chiaro e ricco di gesso.
I Nazca, semplicemente, "raschiarono" via lo strato scuro per creare un contrasto cromatico. Usando pali di legno, corde e una conoscenza base della geometria (per creare cerchi e linee rette su larga scala), tracciarono i disegni.
Perché sono sopravvissute 2000 anni? Il clima di Nazca è uno dei più secchi al mondo, con piogge quasi assenti e poco vento. Questa stabilità climatica ha preservato i disegni per millenni.
A cosa servivano? Le teorie principali
Il vero mistero non è il "come", ma il "perché".
| Teoria | Spiegazione | Punti Deboli |
|---|---|---|
| Astronomia (Maria Reiche) | La matematica tedesca Maria Reiche (che dedicò la vita a studiarle) ipotizzò che fossero un gigantesco calendario astronomico, allineato con solstizi, equinozi e costellazioni. | Analisi statistiche successive hanno dimostrato che, sebbene alcuni allineamenti esistano, la maggior parte sembra essere casuale. |
| Scopo Rituale (Acqua) | Questa è la teoria più accreditata. I Nazca vivevano in un ambiente arido. Le linee sarebbero stati "sentieri cerimoniali" che le processioni percorrevano per pregare gli dei dell'acqua e della fertilità. | Molte linee e figure geometriche puntano verso fonti d'acqua sotterranee (i "puquios") o verso le montagne da cui nasce il fiume. |
| Piste di atterraggio aliene | Proposta da Erich von Däniken ("Gli dei erano astronauti"). Le linee sarebbero state piste per navi spaziali. | Nessuna prova. Il terreno è soffice e non avrebbe mai potuto sostenere un atterraggio. Inoltre, perché gli alieni avrebbero dovuto disegnare una scimmia? |
La scoperta continua
Si potrebbe pensare che ormai le conosciamo tutte, ma non è così. Grazie ai droni e all'intelligenza artificiale che analizza le immagini satellitari, ogni anno vengono scoperte decine di nuovi geoglifi più piccoli, spesso raffiguranti gatti o figure umanoidi, appartenenti a culture ancora precedenti (Paracas e Topará).
Le Linee di Nazca non sono un messaggio per gli dei del cielo o per gli alieni, ma un'enorme opera d'arte rituale, un libro sacro scritto sulla terra per pregare per la risorsa più preziosa del deserto: l'acqua. La loro scala monumentale rimane una testimonianza sbalorditiva dell'ingegno e della fede della cultura Nazca.

Una mappa 3D dell'universo che mostra il Superammasso Laniakea e il Grande Attrattore
La nostra galassia, la Via Lattea, non è ferma. Insieme a migliaia di altre galassie vicine (incluse Andromeda e l'Ammasso della Vergine), stiamo sfrecciando nello spazio a oltre 2 milioni di chilometri all'ora. Per decenni, gli astronomi non riuscivano a capire *verso cosa* stessimo correndo. La risposta è un "qualcosa" di invisibile e incredibilmente massiccio: il Grande Attrattore. ARTICOLO COMPLETO
L'anomalia nel "flusso" cosmico
Negli anni '70 e '80, gli astronomi iniziarono a mappare il movimento delle galassie. Scoprirono che l'espansione dell'universo (il "flusso di Hubble") non era uniforme. C'era un "errore": tutto, in un'area di centinaia di milioni di anni luce, veniva "tirato" verso un punto specifico del cielo, nella direzione delle costellazioni dell'Idra e del Centauro.
Questa anomalia gravitazionale fu chiamata "Il Grande Attrattore". Si stima che abbia una massa pari a decine di migliaia di volte quella della Via Lattea.
La Zona di Evitamento (e perché non potevamo vederlo)
Il problema era che, guardando in quella direzione, non si vedeva nulla di così grande. C'era un motivo: il Grande Attrattore si trova dietro la "Zona di Evitamento" (Zone of Avoidance).
Questa non è una zona misteriosa, ma è semplicemente il piano della nostra galassia, la Via Lattea. È una regione del cielo così densa di gas, polvere e stelle (il "braccio" della nostra galassia) che blocca la luce visibile proveniente da ciò che sta dietro, come una fitta nebbia cosmica.
Per decenni, il Grande Attrattore è stato un gigante nascosto dietro la tenda.
La soluzione: Laniakea e l'Ammasso di Norma
Grazie a telescopi a raggi X e radiotelescopi (che possono penetrare la polvere), oggi abbiamo un quadro più chiaro. Il Grande Attrattore non è un singolo "oggetto", ma il centro di gravità di una struttura ancora più vasta: il **Superammasso di Laniakea**.
Nel 2014, gli scienziati hanno ridefinito la nostra posizione nell'universo. Hanno scoperto che la Via Lattea non fa solo parte dell'Ammasso della Vergine, ma che l'intero Ammasso della Vergine è solo un sobborgo di un superammasso colossale (Laniakea), che contiene 100.000 galassie.
Il "cuore" di Laniakea, il punto verso cui tutto sta "cadendo" (come l'acqua in uno scarico), è il Grande Attrattore. E al centro di esso si trova una concentrazione di galassie nota come l'Ammasso di Norma.
Quindi, non stiamo venendo attirati da un mostro invisibile, ma stiamo semplicemente seguendo la gravità, "scorrendo" insieme ad altre 100.000 galassie verso il centro di gravità condiviso del nostro superammasso, Laniakea. È una delle scoperte più profonde sulla nostra reale posizione nel cosmo.
Di Alex (pubblicato @ 11:00:00 in Software e AI, letto 317 volte)

Un Raspberry Pi collegato a un router, con uno scudo che blocca le pubblicità
Sei stanco delle pubblicità invasive sul tuo smartphone, sulla tua Smart TV e persino nel tuo frigorifero smart? Le estensioni come AdBlock funzionano solo sul browser, ma non possono nulla sugli altri dispositivi. La soluzione si chiama Pi-hole: un software gratuito che, installato su un Raspberry Pi, blocca tutte le pubblicità e i tracker a livello di rete, prima ancora che raggiungano i tuoi dispositivi. ARTICOLO COMPLETO
Come funziona Pi-hole? (Il "buco nero" del DNS)
Quando il tuo telefono vuole mostrare un annuncio, non sa l'indirizzo IP di "ads.google.com". Lo chiede al tuo router, che a sua volta lo chiede a un server DNS (come quelli di Google, 8.8.8.8).
Pi-hole si inserisce in questo processo. Diventa lui stesso il server DNS della tua rete. Quando il tuo telefono chiede "Dov'è ads.google.com?", Pi-hole consulta la sua "blacklist" (un elenco di milioni di domini pubblicitari) e, trovandolo, risponde: "Non esiste" (restituendo un indirizzo IP nullo).
Risultato: l'annuncio non può essere caricato. La pagina si carica più velocemente e tu non vedi la pubblicità. E questo funziona per ogni dispositivo connesso alla tua rete.
Di cosa hai bisogno?
L'hardware è minimo e consuma pochissimo:
- Un Raspberry Pi: Qualsiasi modello va bene, anche un vecchio Pi 3 o un Pi Zero 2 W è perfetto. (Un Pi 5 è sprecato).
- Una scheda microSD: 8GB sono sufficienti.
- Un alimentatore per il Pi.
- Un cavo Ethernet (consigliato): Collegare il Pi via cavo al router è molto più stabile che via Wi-Fi.
Installazione in 3 passaggi (semplificata)
L'installazione è diventata molto più semplice:
- Installa il Sistema Operativo: Usa "Raspberry Pi Imager" sul tuo PC per installare "Raspberry Pi OS Lite (64-bit)" sulla scheda microSD.
- Esegui lo script Pi-hole: Avvia il Pi, connettiti (via SSH o con tastiera/monitor) ed esegui il famoso comando di installazione da terminale:
curl -sSL https://install.pi-hole.net | bash
Questo avvierà una procedura guidata che ti chiederà poche cose (come il tuo server DNS "upstream" preferito, es. Google o Cloudflare). - Configura il tuo Router: Questo è il passo cruciale. Devi entrare nella pagina di amministrazione del tuo router (di solito 192.168.1.1). Vai nelle impostazioni DHCP/LAN e cambia l'indirizzo del "Server DNS Primario" con l'indirizzo IP locale del tuo Raspberry Pi.
Salva e riavvia il router. Da questo momento, ogni dispositivo che si connette alla rete userà il Pi-hole come filtro.
Una volta installato, Pi-hole è invisibile. Noterai solo che i siti si caricano più velocemente, le app mobili sono prive di banner e persino le pubblicità sulla tua Smart TV sono sparite. Potrai accedere a un'interfaccia web per vedere quante richieste sono state bloccate (spesso il 30-40% di tutto il traffico!).

Confronto fianco a fianco tra un'immagine di gioco con FSR e una con DLSS
Nel mondo del gaming su PC, l'obiettivo è avere più FPS (Frame Per Secondo). Per anni, l'unico modo era comprare una scheda video più potente. Oggi, la battaglia si combatte sull'IA e su una tecnologia chiamata "Frame Generation" (Generazione di Fotogrammi), guidata da NVIDIA (DLSS 3) e AMD (FSR 3). Ma come funzionano e quale è meglio? ARTICOLO COMPLETO
Fase 1: L'Upscaling (DLSS 2 vs FSR 2)
Prima di generare fotogrammi, c'è l'upscaling. Funziona così:
- Il gioco viene renderizzato a una risoluzione bassa (es. 1080p). Questo è "facile" per la GPU e produce molti FPS.
- Un algoritmo di IA (upscaler) prende l'immagine a 1080p e la "ricostruisce" in modo intelligente a una risoluzione alta (es. 4K), facendola sembrare quasi nativa.
Il risultato? Si ottengono gli FPS del 1080p con la qualità del 4K.
- NVIDIA DLSS 2: Usa hardware dedicato (Tensor Core) sulle schede RTX. La qualità è eccellente.
- AMD FSR 2: È software (open source) e funziona su quasi tutte le schede (anche NVIDIA e Intel), ma la qualità è generalmente considerata leggermente inferiore a DLSS 2.
Fase 2: Il Frame Generation (DLSS 3 vs FSR 3)
Qui avviene la vera magia. DLSS 3 e FSR 3 portano l'upscaling a un livello successivo: invece di ricostruire solo i pixel, generano interi fotogrammi *nuovi*.
Prendono il Fotogramma 1 e il Fotogramma 2, li analizzano e **inventano** un Fotogramma 1.5 da inserire nel mezzo. In pratica, raddoppiano gli FPS.
NVIDIA DLSS 3 (Frame Generation)
- Come funziona: Usa l'"Optical Flow Accelerator" e i Tensor Core, un hardware specializzato presente *solo* sulle schede RTX 4000 e successive.
- Qualità: Analizzando il movimento in modo molto preciso, produce fotogrammi "falsi" di altissima qualità, con pochi artefatti (errori visivi).
- Svantaggio: È una tecnologia proprietaria e "chiusa" (hardware-locked).
AMD FSR 3 (con Fluid Motion Frames)
- Come funziona: È una soluzione software, progettata per essere open source e funzionare su *qualsiasi* scheda video (anche se funziona meglio sulle Radeon 7000).
- Qualità: Essendo software, è meno precisa. Può generare più artefatti, specialmente su elementi dell'interfaccia (HUD) o in scene con movimenti rapidi.
- Vantaggio: È aperto. Può essere usato anche su una RTX 3070 o una Intel Arc, portando il Frame Generation a chi non ha una scheda di ultima generazione.
Verdetto: NVIDIA DLSS 3 offre attualmente la qualità d'immagine superiore grazie all'hardware dedicato, ma è un "giardino recintato" per le sole schede RTX 4000/5000. AMD FSR 3 è una rivoluzione per l'accessibilità: porta il Frame Generation a tutti, anche se con qualche compromesso qualitativo. La scelta di AMD per l'open source potrebbe, a lungo termine, spingere l'intera industria.

Un grafico a torta che mostra la composizione dell'universo (Materia Oscura, Energia Oscura, Materia Ordinaria)
Viviamo in un universo di cui capiamo a malapena il 5%. Tutta la materia che conosciamo (stelle, pianeti, noi stessi) è solo una piccola frazione del totale. Il restante 95% è composto da due entità misteriose chiamate "Materia Oscura" ed "Energia Oscura". Nonostante il nome simile, sono due cose completamente diverse, con effetti opposti: una tiene unite le cose, l'altra le fa a pezzi. ARTICOLO COMPLETO
Materia Oscura: la "colla" invisibile dell'universo
Cos'è? È una forma di materia (stimata al 27% dell'universo) che non possiamo vedere. Non emette, non assorbe e non riflette la luce (ecco perché è "oscura").
Come sappiamo che esiste? Dalla sua gravità. Negli anni '70, l'astronoma Vera Rubin osservò le galassie a spirale. Scoprì che le stelle nelle regioni esterne si muovevano *troppo velocemente*. Secondo la fisica, sarebbero dovute volare via nello spazio. L'unica spiegazione era che la galassia contenesse molta più massa (e quindi gravità) di quella che potevamo vedere. Questa "massa mancante" è la materia oscura.
A cosa serve? È la "colla" cosmica. È l'impalcatura gravitazionale che ha permesso alla materia ordinaria di aggregarsi per formare galassie e ammassi di galassie. Senza la materia oscura, la Via Lattea non esisterebbe.
Energia Oscura: il "motore" dell'espansione accelerata
Cos'è? È una forza repulsiva (stimata al 68% dell'universo) che permea tutto lo spaziotempo. È una "pressione negativa" che agisce contro la gravità.
Come sappiamo che esiste? Negli anni '90, due team di astronomi, cercando di misurare *quanto* l'espansione dell'universo stesse rallentando (a causa della gravità), scoprirono con stupore che **non stava rallentando affatto. Stava accelerando.** L'universo si espande sempre più velocemente. L'unica spiegazione è una forza misteriosa, più potente della gravità su larga scala, che spinge tutto via: l'energia oscura.
A cosa serve? È responsabile del destino finale dell'universo (il "Big Rip" o "Big Freeze").
La battaglia cosmica: Gravità vs. Espansione
Ecco il riassunto della loro differenza:
| Caratteristica | Materia Oscura (27%) | Energia Oscura (68%) |
|---|---|---|
| Effetto | Attrattivo (Gravità) | Repulsivo (Anti-gravità) |
| Cosa fa | Tiene unite le galassie (la "colla") | Spinge le galassie ad allontanarsi (il "motore") |
| Dove si trova | Concentrata dove c'è materia (aloni galattici) | Ovunque, uniformemente nello spazio |
Materia ordinaria: 5%
In sintesi, la Materia Oscura è la forza che permette alle galassie di esistere, mentre l'Energia Oscura è la forza che sta determinando il destino dell'universo, allontanandole l'una dall'altra a velocità crescente. Risolvere la natura di entrambe è la sfida più grande della fisica moderna.
Di Alex (pubblicato @ 01:00:00 in Storia dell'informatica, letto 272 volte)
Texas Instruments TI-99/4A home computer storico
Il Texas Instruments TI-99/4A rappresenta una pietra miliare nella storia dell'informatica domestica. Introdotto nel 1981 come successore del TI-99/4, questo computer fu uno dei primi sistemi a 16 bit destinati al mercato consumer, offrendo prestazioni notevoli per l'epoca a un prezzo accessibile che inizialmente si attestava sui 525 dollari. Nonostante una vita commerciale relativamente breve, ha lasciato un'impronta indelebile nell'evoluzione dei personal computer e continua ad essere celebrato dalla comunità dei retrocomputing come un vero pioniere tecnologico. ARTICOLO COMPLETO
Caratteristiche tecniche innovative Il TI-99/4A montava una CPU TMS9900 a 16 bit clockata a 3.0 MHz, una configurazione avanzata per l'epoca. Disponeva di 16 KB di RAM e 26 KB di ROM, con il linguaggio TI BASIC integrato direttamente nella memoria permanente. Il sistema includeva anche un sintetizzatore vocale opzionale che rappresentava una vera innovazione, permettendo al computer di riprodurre voci e suoni con una qualità sorprendente per i primi anni Ottanta. Design e periferiche Il computer presentava una tastiera a piena escursione di colore beige con tasti grigi, un design ergonomico e robusto. Tra le periferiche disponibili si segnalano:
- Unità a nastro per il salvataggio dei programmi
- Drive floppy da 5,25 pollici
- Joystick analogici precisi e reattivi
- Modulo sintetizzatore vocale
- Espansioni di memoria fino a 32 KB
- Modem e interfacce di rete primitive
Impatto sul mercato e eredità Nonostante la forte concorrenza di Commodore e Apple, il TI-99/4A riuscì a ritagliarsi una fetta di mercato significativa, soprattutto nel Nord America e in Europa. Il prezzo fu progressivamente ridotto fino a circa 100 dollari nel 1983, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio. Oggi è ricordato come un sistema pionieristico che ha contribuito a diffondere l'informatica nelle case di migliaia di appassionati e ha ispirato generazioni di programmatori. Il Texas Instruments TI-99/4A rimane un pezzo da collezione ambito dagli appassionati di retrocomputing, simbolo di un'epoca in cui l'informatica stava compiendo i primi passi verso la democratizzazione tecnologica che caratterizza il mondo contemporaneo, dimostrando come l'innovazione tecnologica potesse essere resa accessibile al grande pubblico senza compromessi sulle prestazioni e sulla qualità costruttiva.
Di Alex (pubblicato @ 01:00:00 in Tecnologia, letto 268 volte)

Un iPhone che si aggancia magneticamente a un caricatore MagSafe
Dal lancio dell'iPhone 12, Apple ha reintrodotto un nome storico, "MagSafe", trasformandolo da connettore per MacBook a un ecosistema di accessori magnetici per iPhone. Non è solo un modo per attaccare una cover, ma un sistema intelligente che combina ricarica wireless, allineamento e comunicazione. Vediamo come funziona. ARTICOLO COMPLETO
Non solo magneti: un sistema a strati
Il MagSafe sugli iPhone (dal 12 in poi) non è un singolo magnete. È un anello composto da diversi strati di componenti posti sul retro del telefono:
- Bobina di ricarica Qi: È la bobina standard per la ricarica wireless.
- Anello di magneti: Un anello circolare di magneti che circonda la bobina. Questo è il cuore del sistema e serve per l'allineamento.
- Magnete di orientamento: Un piccolo magnete verticale aggiuntivo che impedisce agli accessori di ruotare (ad esempio, un portafoglio).
- NFC (Near Field Communication): Un chip che permette all'iPhone di "riconoscere" l'accessorio che è stato collegato (ad esempio, per mostrare un'animazione colorata quando si attacca una cover).
Vantaggio 1: Ricarica Wireless (finalmente) efficiente
Il problema principale della ricarica wireless Qi standard è l'allineamento. Se posizioni male il telefono sul pad di ricarica, la ricarica è lenta o non parte affatto. MagSafe risolve questo problema: i magneti guidano il caricatore nel punto esatto ("sweet spot") con un "clack" soddisfacente.
Questo allineamento perfetto permette ad Apple di erogare una ricarica più veloce: 15W con un caricatore MagSafe ufficiale, contro i 7.5W massimi di un caricatore Qi standard.
Vantaggio 2: Un ecosistema di accessori
Il vero obiettivo di Apple non è solo la ricarica, ma la creazione di un nuovo mercato di accessori "attacca-e-stacca". L'anello magnetico è diventato un punto di aggancio universale per:
- Caricatori: I pad di ricarica da scrivania, i supporti per auto e i power bank.
- Portafogli (Wallets): Piccoli portacarte che si agganciano magneticamente al retro. I modelli più nuovi supportano anche la rete "Dov'è" (Trova il mio dispositivo).
- Supporti e Grip: Maniglie (come i PopSocket) e supporti per treppiedi.
- Cover: Le cover compatibili MagSafe hanno a loro volta un anello magnetico, permettendo di usare altri accessori *sopra* la cover.
MagSafe è una di quelle classiche innovazioni "alla Apple": prende tecnologie esistenti (magneti, ricarica Qi, NFC) e le combina in un sistema proprietario, semplice da usare e incredibilmente efficace. Ha risolto il problema più fastidioso della ricarica wireless e, allo stesso tempo, ha creato un nuovo e redditizio ecosistema di accessori.

Un cielo notturno stellato con una domanda "Perché è buio?"
Sembra una domanda da bambini, ma è uno dei paradossi più profondi della cosmologia. Per secoli, gli scienziati hanno dato per scontato che l'universo fosse infinito, eterno e statico (immobile). Ma se così fosse, il cielo notturno non dovrebbe essere buio: dovrebbe essere accecante come la superficie del Sole. Questo è il Paradosso di Olbers. ARTICOLO COMPLETO
Perché l'universo dovrebbe essere luminoso?
Formulato dall'astronomo tedesco Heinrich Olbers nel 1823 (ma già intuito da Keplero), il paradosso si basa su due presupposti:
- L'universo è **infinito** nello spazio.
- L'universo è **eterno** (esiste da sempre) e **statico** (le stelle non si muovono).
Se questo fosse vero, in qualunque direzione guardassimo nel cielo, la nostra linea visiva, prima o poi, dovrebbe incrociare la superficie di una stella. Anche se le stelle lontane appaiono più deboli, in un universo infinito ci sarebbe un numero infinito di stelle. La loro luce combinata riempirebbe ogni singolo punto del cielo, rendendo la notte luminosa quanto il giorno.
Le vecchie (e sbagliate) soluzioni
Per secoli si è cercata una soluzione. L'ipotesi più comune era che la luce delle stelle lontane venisse bloccata dalla polvere interstellare. Ma questa soluzione non funziona: la polvere, assorbendo energia per un tempo infinito, si scalderebbe a tal punto da iniziare a brillare essa stessa, luminosa come le stelle che nasconde.
La soluzione moderna: l'universo non è eterno né statico
Il paradosso è stato risolto solo nel XX secolo, quando abbiamo abbandonato entrambi i presupposti iniziali. La risposta sta in due scoperte fondamentali:
- 1. L'universo ha un'età finita (non è eterno): Grazie alla teoria del Big Bang, sappiamo che l'universo è nato circa 13,8 miliardi di anni fa. Questo significa che possiamo vedere solo la luce delle stelle la cui luce ha avuto il tempo di raggiungerci in 13,8 miliardi di anni. Non vediamo le stelle "infinite" perché la loro luce è ancora in viaggio.
- 2. L'universo è in espansione (non è statico): Questa è la parte più importante. L'universo si sta espandendo. Le galassie lontane si stanno allontanando da noi a velocità incredibili. A causa dell'effetto Doppler, questa espansione "stira" le onde luminose (Redshift). La luce visibile e ultravioletta emessa dalle stelle più lontane viene stirata a tal punto da diventare radiazione infrarossa o microonde, invisibili ai nostri occhi.
Il cielo notturno, quindi, è buio non perché le stelle siano poche, ma perché l'universo ha avuto un inizio (il Big Bang) e perché l'espansione dello spazio allontana la luce delle galassie più distanti da noi, "raffreddandola" fino a renderla invisibile. Il buio della notte è la prova più evidente della nascita e dell'espansione del cosmo.
Fotografie del 11/11/2025
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