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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 17/10/2025 @ 03:00:00, in Nuove Tecnologie, letto 296 volte)

Il nuovo chip Apple M5 mostrato con un'aura luminosa che simboleggia la sua potenza di calcolo IA.
Apple ha presentato il nuovo chip M5, un componente che non rappresenta un semplice incremento di velocità, ma una decisa svolta strategica verso l'intelligenza artificiale on-device. Con il suo debutto simultaneo su MacBook Pro, iPad Pro e Vision Pro, l'M5 consolida un ecosistema unificato ad altissime prestazioni, ponendo l'IA al centro dell'esperienza utente professionale e creativa. ARTICOLO COMPLETO
L'architettura del futuro: Neural Accelerators nella GPU
Il cuore dell'innovazione dell'M5 risiede nella sua architettura. La nuova GPU a 10 core integra per la prima volta un "Neural Accelerator" in ogni singolo core, una mossa progettata specificamente per accelerare drasticamente i carichi di lavoro basati sull'intelligenza artificiale. Questo, unito a una larghezza di banda della memoria aumentata a 153 GB/s e a prestazioni della CPU fino al 15% superiori rispetto all'M4, permette a funzionalità come "Apple Intelligence" di operare con una fluidità e una velocità senza precedenti, direttamente sul dispositivo e senza dipendere dal cloud.
Un Ecosistema Unificato per la Creatività e l'IA
La scelta di lanciare l'M5 contemporaneamente su tutta la gamma di punta non è casuale. Il MacBook Pro da 14 pollici, il nuovo iPad Pro (ora con Wi-Fi 7 e modem C1X) e un Vision Pro aggiornato condividono ora la stessa, potentissima base hardware. Questa mossa strategica eleva il Vision Pro da prodotto di nicchia a componente fondamentale dell'ecosistema "Pro" di Apple, creando una piattaforma hardware coerente e unificata per sviluppatori e professionisti. L'investimento su un visore per la realtà mista così potente segnala la visione di Apple: lo spatial computing è la prossima frontiera per le applicazioni professionali, alimentato dallo stesso silicio che muove i suoi computer e tablet più performanti.
L'M5 è la risposta definitiva di Apple alla corsa all'intelligenza artificiale che sta definendo l'industria tecnologica. Non si tratta solo di potenza bruta, ma della creazione di un ecosistema hardware e software perfettamente integrato, dove l'IA è intessuta nell'esperienza utente in modo fluido e naturale, dai flussi di lavoro creativi più complessi alla navigazione in ambienti di spatial computing.
Di Alex (del 16/10/2025 @ 07:00:00, in Nuove Tecnologie, letto 259 volte)

Un'immagine macro di un processore futuristico con chiplet ottici che emettono deboli fasci di luce, interconnessi da guide d'onda fotoniche.
La legge di Moore sta raggiungendo i suoi limiti fisici, ma una nuova tecnologia promette di aprire un'era di performance inimmaginabili: i chiplet ottici. Sostituendo le connessioni elettriche tra i core di un processore con impulsi di luce, la fotonica del silicio potrebbe eliminare i colli di bottiglia della comunicazione dati, portando a un'efficienza energetica e a una velocità di calcolo ordini di grandezza superiori a quelle attuali. ARTICOLO COMPLETO
Il problema del "muro di memoria"
Nei processori moderni, la velocità di calcolo dei singoli core è aumentata esponenzialmente, ma la velocità con cui questi core possono comunicare tra loro e con la memoria (la larghezza di banda) non ha tenuto il passo. Questo crea un "muro di memoria", un collo di bottiglia che limita le prestazioni complessive, specialmente nei carichi di lavoro dell'intelligenza artificiale e dell'analisi di big data. Le connessioni elettriche in rame, infatti, consumano molta energia, generano calore e perdono integrità del segnale su distanze anche minime all'interno di un chip.
La soluzione: comunicare con la luce
La fotonica del silicio propone di risolvere questo problema incidendo minuscole "guide d'onda" direttamente sul silicio, creando dei veri e propri circuiti ottici. Invece di elettroni che si muovono attraverso fili di rame, sono i fotoni (particelle di luce) a viaggiare in queste guide. I vantaggi sono enormi: la luce viaggia più velocemente, non genera calore per resistenza, non subisce interferenze elettromagnetiche e può trasportare molti più dati contemporaneamente utilizzando diverse lunghezze d'onda (colori) sulla stessa guida.
Dai laboratori ai data center
Aziende come Intel, Ayar Labs e GlobalFoundries stanno già producendo i primi prototipi di processori con chiplet ottici. Questi "co-packaged optics" integrano i componenti fotonici direttamente accanto ai chip di calcolo. Un recente prototipo presentato su Nature ha dimostrato una larghezza di banda di interconnessione superiore di dieci volte rispetto alle migliori soluzioni elettriche, con un consumo energetico ridotto del 95%. Sebbene la tecnologia sia ancora costosa, il suo primo campo di applicazione saranno i data center, dove l'efficienza energetica e la velocità di calcolo sono cruciali.
I chiplet ottici non sono più fantascienza. Rappresentano la prossima, inevitabile evoluzione dell'hardware per il calcolo ad alte prestazioni. Sostituendo i fili con la luce, questa tecnologia promette di abbattere le barriere che oggi limitano la potenza dei nostri computer, aprendo la strada a modelli di IA più complessi, simulazioni scientifiche più accurate e un'infrastruttura cloud più veloce ed efficiente dal punto di vista energetico.
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