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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 11/11/2025 @ 01:00:00, in Storia dell'informatica, letto 116 volte)
Texas Instruments TI-99/4A home computer storico
Il Texas Instruments TI-99/4A rappresenta una pietra miliare nella storia dell'informatica domestica. Introdotto nel 1981 come successore del TI-99/4, questo computer fu uno dei primi sistemi a 16 bit destinati al mercato consumer, offrendo prestazioni notevoli per l'epoca a un prezzo accessibile che inizialmente si attestava sui 525 dollari. Nonostante una vita commerciale relativamente breve, ha lasciato un'impronta indelebile nell'evoluzione dei personal computer e continua ad essere celebrato dalla comunità dei retrocomputing come un vero pioniere tecnologico. ARTICOLO COMPLETO
Caratteristiche tecniche innovative Il TI-99/4A montava una CPU TMS9900 a 16 bit clockata a 3.0 MHz, una configurazione avanzata per l'epoca. Disponeva di 16 KB di RAM e 26 KB di ROM, con il linguaggio TI BASIC integrato direttamente nella memoria permanente. Il sistema includeva anche un sintetizzatore vocale opzionale che rappresentava una vera innovazione, permettendo al computer di riprodurre voci e suoni con una qualità sorprendente per i primi anni Ottanta. Design e periferiche Il computer presentava una tastiera a piena escursione di colore beige con tasti grigi, un design ergonomico e robusto. Tra le periferiche disponibili si segnalano:
- Unità a nastro per il salvataggio dei programmi
- Drive floppy da 5,25 pollici
- Joystick analogici precisi e reattivi
- Modulo sintetizzatore vocale
- Espansioni di memoria fino a 32 KB
- Modem e interfacce di rete primitive
Impatto sul mercato e eredità Nonostante la forte concorrenza di Commodore e Apple, il TI-99/4A riuscì a ritagliarsi una fetta di mercato significativa, soprattutto nel Nord America e in Europa. Il prezzo fu progressivamente ridotto fino a circa 100 dollari nel 1983, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio. Oggi è ricordato come un sistema pionieristico che ha contribuito a diffondere l'informatica nelle case di migliaia di appassionati e ha ispirato generazioni di programmatori. Il Texas Instruments TI-99/4A rimane un pezzo da collezione ambito dagli appassionati di retrocomputing, simbolo di un'epoca in cui l'informatica stava compiendo i primi passi verso la democratizzazione tecnologica che caratterizza il mondo contemporaneo, dimostrando come l'innovazione tecnologica potesse essere resa accessibile al grande pubblico senza compromessi sulle prestazioni e sulla qualità costruttiva.
Di Alex (del 31/10/2025 @ 08:00:00, in Storia dell'Informatica, letto 184 volte)
Il classico computer ZX Spectrum 48K con la sua tastiera in gomma colorata, posato su una scrivania anni '80
Nel 1982, Sir Clive Sinclair lanciò lo ZX Spectrum, un computer domestico che, con il suo prezzo accessibile e la sua potenza, divenne un fenomeno di culto nel Regno Unito e in Europa. Con la sua iconica tastiera in gomma e un'ampia libreria di giochi, ispirò una generazione di programmatori e giocatori, gettando le basi per l'industria tech britannica. Ripercorriamo la storia di questa leggenda dell'informatica. ARTICOLO COMPLETO
La nascita: l'idea di Sinclair
Dopo il successo dello ZX81, Clive Sinclair voleva creare un computer ancora più potente e accessibile, focalizzato sulle capacità grafiche a colori. Da qui il nome "Spectrum". Lanciato a un prezzo di lancio di 125 sterline per il modello da 16KB e 175 per quello da 48KB, era significativamente più economico dei suoi rivali come il Commodore 64. La sua filosofia era "massima funzionalità al minimo costo".
Caratteristiche tecniche: innovazione e limiti
Lo Spectrum era basato su una CPU Z80 a 3.5 MHz. La sua caratteristica più rivoluzionaria era la grafica a 8 colori, sebbene con il famoso problema dell'"attribute clash": non si potevano visualizzare più di due colori in un blocco di 8x8 pixel. Il suono era un semplice altoparlante che produceva bip e toni. La memoria RAM da 16KB o 48KB era espandibile. La tastiera in gomma, economica, era però scomoda per digitare codice.
Il software: l'era d'oro dei videogiochi
Lo Spectrum divenne una macchina per il gaming fenomenale. Titoli iconici come "Manic Miner", "Jet Set Willy", "Sabre Wulf" e "The Hobbit" nacquero su questa piattaforma. L'ambiente di programmazione integrato, il Sinclair BASIC, permetteva a chiunque di imparare a programmare semplicemente accendendo la macchina. Questo favorì una scena di sviluppatori indipendenti vivacissima.
Impatto culturale: una generazione di "bedroom coders"
Lo Spectrum non fu solo un giocattolo. Mise il potere del computing nelle case della classe media e operaia. Migliaia di adolescenti e giovani adulti, i "bedroom coders", impararono a programmare sulla loro macchina, dando vita a un'industria del software fai-da-te. Molti di questi pionieri sono poi diventati pilastri dell'industria videoludica e tech globale.
Il declino e l'eredità
Alla fine degli anni '80, computer più avanzati come l'Amiga e l'Atari ST resero obsoleto lo Spectrum. Clive Sinclair vendette i diritti del marchio a Amstrad. Tuttavia, la sua eredità è immensa. È ricordato con affetto da una generazione e ha ispirato un movimento "retrocomputing" molto attivo. Emulatori e cloni moderni permettono di rivivere la magia dello Spectrum ancora oggi.
Lo ZX Spectrum fu molto più di un semplice computer: fu un catalizzatore per la creatività e l'innovazione. Dimostrò che la tecnologia poteva essere democratica, accessibile e, soprattutto, divertente. La sua influenza sull'informatica, sul gaming e sulla cultura pop è indelebile, e il suo ronzio caratteristico e i suoi giochi pixelati rimangono per sempre nel cuore di chi ha vissuto quell'era rivoluzionaria.
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