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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/08/2025
Di Alex (pubblicato @ 12:00:00 in Smartphone Android, letto 19 volte)

Una selezione di diversi smartphone pieghevoli aperti e chiusi su un tavolo.
Siamo nella seconda metà del 2025 e il mercato degli smartphone pieghevoli ha finalmente raggiunto una fase di piena maturità. Lungi dall'essere la novità fragile e costosa di qualche anno fa, questi dispositivi sono ora più robusti, accessibili e incredibilmente versatili. Samsung, con la sua settima generazione di Fold e Flip, continua a dominare la scena, ma la concorrenza di brand come Google, OnePlus e Xiaomi si è fatta agguerrita, spingendo l'innovazione e abbassando i prezzi. L'unico grande assente in questa rivoluzione del form factor, come al solito, è Apple.
Samsung Galaxy Z Fold7 e Z Flip7: il perfezionamento della formula
Samsung continua a essere il punto di riferimento del settore. Con i nuovi Galaxy Z Fold7 e Z Flip7, l'azienda coreana ha affinato ulteriormente il design e l'hardware. La piega al centro del display è ora quasi impercettibile e la cerniera è stata riprogettata per essere più sottile e resistente alla polvere. Il Fold7 si conferma il re del multitasking, con una S Pen migliorata e un software che sfrutta al massimo l'ampio schermo interno, quasi a sostituire un piccolo tablet. Lo Z Flip7, dal canto suo, è diventato ancora più compatto e stiloso, con un display esterno più grande e funzionale, perfetto per un utilizzo rapido senza dover aprire il telefono. Il vero passo avanti, però, è nella durabilità e nel prezzo, ora più allineato a quello dei top di gamma tradizionali.
La concorrenza incalza: Google Pixel Fold 2 e gli altri
Se Samsung è il leader, gli inseguitori non stanno a guardare. Il Google Pixel Fold 2 ha corretto molte delle incertezze del suo predecessore. Ora presenta un design più sottile e un formato più comodo quando è chiuso, simile a quello di OnePlus. Il suo punto di forza resta l'esperienza software Android pura, con funzionalità AI esclusive che si integrano perfettamente con il formato pieghevole. Anche brand cinesi come Xiaomi e Honor hanno presentato le loro nuove proposte, caratterizzate da un hardware potentissimo e, in alcuni casi, da soluzioni tecniche innovative come batterie al silicio-carbonio per una maggiore autonomia in spessori ridotti. Questa competizione ha creato un mercato vibrante, pieno di alternative valide che offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo.
Perché Apple è ancora ferma al palo?
Mentre il mondo Android esplora con coraggio nuove forme e modalità di interazione, Apple continua a percorrere la strada sicura dell'iPhone tradizionale. Le ragioni di questa scelta sono probabilmente molteplici. Da un lato, l'azienda di Cupertino preferisce entrare in un mercato solo quando la tecnologia è considerata perfetta e a prova di errore, un lusso che può permettersi grazie alla sua enorme base di utenti. Dall'altro, c'è una questione di costi e di margini di profitto. Introdurre un "iFold" significherebbe probabilmente cannibalizzare le vendite sia degli iPhone più costosi sia degli iPad Mini, una mossa commercialmente rischiosa. Questa attesa, però, inizia a sembrare un'eccessiva cautela, lasciando campo libero all'innovazione della concorrenza.
In conclusione, il 2025 si conferma l'anno della consacrazione per i telefoni pieghevoli. Non sono più esperimenti per pochi appassionati, ma dispositivi concreti e affidabili, capaci di offrire una produttività e una versatilità che uno smartphone tradizionale non può eguagliare. L'ecosistema Android ha dimostrato una vitalità e una capacità di innovazione straordinarie, creando un mercato ricco di scelta per tutte le tasche. La persistente assenza di Apple da questo segmento, se da un lato è comprensibile dal punto di vista strategico, dall'altro appare come un'occasione persa, un segnale di un'azienda che forse ha smesso di "pensare diversamente", preferendo la sicurezza dei suoi profitti all'esplorazione del futuro della tecnologia mobile.
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Scienza e Spazio, letto 86 volte)

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Schema della stazione Gateway
In un passo storico per l'esplorazione spaziale, la NASA ha confermato che i primi due moduli della stazione spaziale lunare Gateway si sono agganciati con successo in orbita attorno alla Luna. L'evento rappresenta una pietra miliare fondamentale per il programma Artemis, che mira a stabilire una presenza umana sostenibile sul nostro satellite. La Gateway non sarà solo un avamposto, ma il trampolino di lancio per le future missioni sulla superficie lunare e, un giorno, verso Marte. È la dimostrazione che la collaborazione internazionale e l'ingegneria di precisione possono trasformare la fantascienza in realtà.
PPE e HALO: le fondamenta della nostra nuova casa lunare
Il nucleo iniziale della stazione è ora formato da due componenti tecnologicamente avanzatissimi. Il primo è il Power and Propulsion Element (PPE), costruito da Maxar Technologies, che funge da centrale energetica e motore della stazione. Grazie ai suoi grandi pannelli solari e a un sofisticato sistema di propulsione elettrica solare, fornirà energia, manovrabilità e comunicazioni ad alta velocità. Ad esso si è unito l'Habitation and Logistics Outpost (HALO), realizzato da Northrop Grumman. Questo modulo pressurizzato servirà come prima cabina per gli astronauti, centro di comando e controllo e hub di attracco per le navicelle Orion, i lander lunari e i veicoli di rifornimento.
Un attracco autonomo al termine di un lungo viaggio
I due moduli sono stati lanciati insieme con un singolo razzo Falcon Heavy di SpaceX e hanno viaggiato per circa un mese per raggiungere la loro destinazione: una particolare orbita polare lunare nota come Near-Rectilinear Halo Orbit (NRHO). Questa orbita stabile è ideale perché permette una comunicazione costante con la Terra e richiede un dispendio minimo di energia per mantenersi. L'aspetto più impressionante della missione è che l'intera manovra di avvicinamento e aggancio è stata eseguita in modo completamente autonomo. Un successo che dimostra l'incredibile livello di affidabilità raggiunto dai sistemi robotici, essenziali per una stazione che, per gran parte del tempo, non sarà abitata.
I prossimi passi per Artemis e la Gateway
Questo è solo l'inizio. La stazione Gateway è progettata per essere modulare e si espanderà con le future missioni Artemis. La prossima ad arrivare, con la missione Artemis IV prevista per il 2028, sarà la I-Hab (International Habitation Module), un modulo abitativo fornito dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e da quella giapponese (JAXA). Seguiranno missioni di logistica per portare rifornimenti, nuovi esperimenti scientifici e strumentazione. La stazione funzionerà come un laboratorio scientifico in ambiente di spazio profondo e come punto di sosta cruciale, dal quale gli astronauti si trasferiranno sui lander per scendere sulla superficie della Luna.
L'assemblaggio della prima stazione spaziale al di fuori dell'orbita terrestre bassa non è solo un traguardo tecnologico, ma un momento di grande ispirazione. Segna il primo, tangibile passo verso il ritorno dell'umanità sulla Luna, questa volta per restarci. La Gateway è il simbolo di una nuova era di esplorazione, costruita sulla collaborazione e con lo sguardo rivolto a un futuro in cui la nostra presenza nel cosmo diventerà la normalità.
Fotografie del 25/08/2025
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