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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 20/09/2025
Di Alex (pubblicato @ 20:00:00 in Smartwatch-Wearable, letto 653 volte)

Apple Watch Series 11 con nuove funzioni per la salute
Con il lancio di Apple Watch Series 11, Apple sposta ancora più in alto l'asticella del monitoraggio della salute personale. I nuovi modelli introducono per la prima volta due sensori rivoluzionari: uno per la misurazione della pressione sanguigna e un altro per il rilevamento dell'apnea notturna. Queste funzionalità, attese da tempo, trasformano l'indossabile di Cupertino in uno strumento di prevenzione ancora più potente e proattivo, capace di fornire dati vitali all'utente. LEGGI TUTTO
Monitoraggio della pressione sanguigna: non solo una misurazione
La novità più attesa è senza dubbio l'introduzione di un sensore ottico di nuova generazione in grado di monitorare le tendenze della pressione sanguigna nel tempo. A differenza dei misuratori tradizionali, l'Apple Watch Series 11 non fornirà misurazioni sistoliche e diastoliche on-demand, ma traccerà l'andamento durante il giorno e la notte, avvisando l'utente in caso di ipertensione o di variazioni significative. Questi dati, raccolti in modo non invasivo e continuo, potranno essere visualizzati nell'app Salute e condivisi con il proprio medico, offrendo un quadro clinico molto più completo rispetto alle misurazioni sporadiche.
Rilevamento dell'apnea notturna: un aiuto per il sonno
Un'altra funzione salvavita è il rilevamento dell'apnea notturna, un disturbo del sonno comune ma spesso non diagnosticato. Sfruttando i sensori di ossigenazione del sangue (SpO2) e il monitoraggio della frequenza respiratoria, l'orologio sarà in grado di identificare le interruzioni del respiro durante il sonno. Al risveglio, l'utente riceverà una notifica e un report dettagliato sull'app Salute, con un consiglio a consultare uno specialista. Questa funzionalità potrebbe avere un impatto enorme sulla diagnosi precoce di una condizione legata a seri problemi cardiovascolari.
Altre novità e specifiche
Oltre ai nuovi sensori per la salute, l'Apple Watch Series 11 presenta anche altri miglioramenti:
- Design: Un nuovo design leggermente più sottile e con un display ancora più luminoso e con cornici ridotte.
- Processore: Il nuovo chip S11, più potente ed efficiente, che garantisce una maggiore reattività e una migliore gestione della batteria.
- Integrazione con AI: Funzionalità avanzate basate sull'intelligenza artificiale per un coaching proattivo durante gli allenamenti e un'analisi più approfondita dei dati sulla salute.
- Autonomia: Leggero miglioramento dell'autonomia, che ora copre più agilmente la giornata intera anche con l'uso intensivo dei nuovi sensori.
In definitiva, l'Apple Watch Series 11 si consolida come il dispositivo indossabile di riferimento per chiunque voglia tenere sotto controllo la propria salute in modo semplice e proattivo. L'aggiunta del monitoraggio della pressione e del rilevamento dell'apnea notturna non sono semplici feature, ma veri e propri strumenti di prevenzione che potrebbero migliorare concretamente la qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.
Di Alex (pubblicato @ 16:00:00 in Scienza e Spazio, letto 237 volte)
Lo scioglimento accelerato dei ghiacciai è un segnale inequivocabile del cambiamento climatico.
La criosfera, l'insieme di tutte le aree ghiacciate del nostro pianeta, è uno dei più chiari e sensibili indicatori del cambiamento climatico in atto. La sua rapida e inesorabile ritirata non è soltanto una diretta conseguenza del riscaldamento globale, ma agisce come un detonatore per una serie di effetti a catena che hanno un impatto devastante su scala mondiale, dall'innalzamento dei mari alla stabilità del terreno artico.
Dati allarmanti: scioglimento e innalzamento dei mari
Il riscaldamento globale sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci a un ritmo che non ha precedenti nella storia recente. I dati raccolti dai satelliti della NASA e di altre agenzie spaziali dipingono un quadro preoccupante e inequivocabile. A partire dal 1993, il livello medio globale del mare è salito di oltre 9,7 cm, e la velocità di questo innalzamento è più che raddoppiata nello stesso periodo. Un'analisi della NASA relativa al 2024 ha mostrato un'accelerazione persino superiore alle previsioni, con un aumento di 0,59 cm in un solo anno, a fronte degli 0,43 cm attesi. La perdita di massa glaciale è sbalorditiva: la Groenlandia perde in media 265 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno, mentre l'Antartide ne cede 135 miliardi. Globalmente, il nostro pianeta sta perdendo circa 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio all'anno a causa del riscaldamento.
Il duplice motore dell'innalzamento
L'aumento del livello degli oceani è causato da due processi fondamentali, entrambi strettamente legati al riscaldamento del pianeta.
- Espansione Termica: L'acqua, come ogni fluido, si espande quando la sua temperatura aumenta. Poiché gli oceani hanno assorbito la stragrande maggioranza del calore in eccesso intrappolato nell'atmosfera, questa espansione termica è un fattore dominante, responsabile di circa il 50% dell'innalzamento registrato tra il 1971 e il 2018.
- Aggiunta di Acqua da Scioglimento: Lo scioglimento delle immense calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide, unitamente ai ghiacciai montani sparsi per il globo, riversa quantità colossali di acqua dolce negli oceani, contribuendo al restante 50% dell'innalzamento.
Uno sguardo al futuro: proiezioni irreversibili
Le conseguenze di questo processo sono destinate a durare per molto tempo e sono, in gran parte, irreversibili. L'IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) prevede che, anche nell'ipotesi più ottimistica di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, il livello medio del mare continuerà inesorabilmente a salire, raggiungendo un aumento stimato tra i 2 e i 3 metri nei prossimi 2000 anni. Questo "impegno" a lungo termine è dovuto alla grande inerzia termica degli oceani e alla risposta lenta delle calotte glaciali, che continueranno a fondersi per secoli anche dopo un'eventuale stabilizzazione delle temperature.
Il permafrost: una bomba a orologeria climatica
Il permafrost, quel terreno perennemente ghiacciato che copre vaste aree dell'Artico e della Siberia, immagazzina enormi quantità di materia organica. Con l'aumento delle temperature, questo suolo si sta scongelando, permettendo ai microbi di decomporre la materia organica e di rilasciare nell'atmosfera anidride carbonica e metano, potentissimi gas serra. Questo fenomeno innesca un pericoloso ciclo di retroazione positiva: più gas serra vengono rilasciati, più il pianeta si riscalda, accelerando ulteriormente lo scongelamento del permafrost.
Lo scongelamento del permafrost ha anche impatti diretti e devastanti. Causa il collasso del terreno (un fenomeno noto come termocarsismo), minacciando la stabilità di edifici, strade, oleodotti e altre infrastrutture costruite su di esso. Nelle aree montuose, il disgelo del permafrost che funge da "cemento" per le rocce aumenta drasticamente il rischio di frane e crolli, mettendo in pericolo le comunità e le vie di comunicazione sottostanti.

Il nuovo drone DJI Mavic 4 Pro in volo in una foresta
DJI ridefinisce ancora una volta il concetto di volo autonomo con il lancio del Mavic 4 Pro. Questo nuovo drone non si limita a migliorare la qualità video, ma introduce un rivoluzionario sistema di navigazione basato su Lidar, che gli permette di schivare ostacoli con precisione millimetrica anche in ambienti complessi come un bosco. Una tecnologia finora riservata ai droni industriali, che ora apre scenari creativi impensabili per videomaker e appassionati di riprese aeree. LEGGI TUTTO
ForestAutonomy: la vera rivoluzione è il Lidar
La caratteristica che distingue il Mavic 4 Pro da tutti i suoi predecessori è il nuovo sistema di mappatura e navigazione 3D basato su Lidar (Light Detection and Ranging). A differenza dei sensori ottici, il Lidar emette impulsi laser per creare una mappa tridimensionale dell'ambiente circostante in tempo reale, con una precisione sbalorditiva. Questo permette al drone di "vedere" anche oggetti sottili come i rami degli alberi o i cavi elettrici, e di funzionare in condizioni di scarsa illuminazione dove le telecamere tradizionali fallirebbero. La nuova modalità "ForestAutonomy" sfrutta questa tecnologia per consentire al drone di seguire un soggetto o navigare un percorso in modo completamente autonomo anche all'interno di una fitta foresta.
Qualità video al top con il sensore da 1 pollice
Il comparto video non è stato trascurato. Il Mavic 4 Pro monta una nuova fotocamera con un sensore CMOS da 1 pollice, sviluppato in collaborazione con Hasselblad. Questo sensore più grande garantisce una migliore qualità d'immagine, una gamma dinamica più ampia e prestazioni superiori in condizioni di scarsa luce. È in grado di registrare video fino a una risoluzione di 6K a 60 fotogrammi al secondo e supporta il profilo colore D-Log a 10 bit, offrendo ai professionisti la massima flessibilità in post-produzione. La tecnologia Hasselblad Natural Colour Solution (HNCS) assicura colori vividi e realistici direttamente dal drone.
Specifiche tecniche principali
Ecco una sintesi delle specifiche che rendono questo drone il nuovo punto di riferimento del settore:
- Sistema di Navigazione: Lidar 3D e sensori ottici omnidirezionali (APAS 6.0).
- Fotocamera: Sensore CMOS da 1 pollice, 24MP.
- Risoluzione Video: Fino a 6K/60fps e 4K/120fps.
- Autonomia di Volo: Fino a 48 minuti.
- Sistema di Trasmissione: OcuSync 5.0, fino a 20 km di raggio (in condizioni ideali).
- Peso: 920 grammi.
Con il Mavic 4 Pro, DJI non ha semplicemente migliorato un prodotto di successo, ma ha introdotto una tecnologia che cambia le regole del gioco. La sicurezza e l'affidabilità del volo autonomo basato su Lidar abbassano la barriera d'ingresso per le riprese complesse e permettono anche ai piloti meno esperti di ottenere risultati cinematografici. È un passo deciso verso un futuro in cui i droni saranno strumenti creativi ancora più intelligenti e consapevoli dell'ambiente che li circonda.
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Sviluppo sostenibile, letto 274 volte)

Illustrazione concettuale di un enzima che scompone una catena polimerica di PET
Una delle più grandi sfide ambientali, l'inquinamento da plastica, potrebbe avere un nuovo, potente alleato. La società di biotecnologie Carbios ha inaugurato il suo primo impianto industriale basato su una tecnologia rivoluzionaria: un enzima super-efficiente capace di 'digerire' la plastica PET, scomponendola nei suoi mattoni originali. Questo processo permette di creare nuovo PET di qualità vergine all'infinito, promettendo una vera economia circolare per bottiglie e imballaggi. LEGGI TUTTO
Come funziona il riciclo enzimatico
Il metodo tradizionale di riciclo della plastica (meccanico) degrada la qualità del materiale a ogni ciclo. La soluzione di Carbios, invece, è un processo di "depolimerizzazione enzimatica". I rifiuti in PET (come bottiglie colorate, vassoi per alimenti e fibre di poliestere) vengono prima triturati. Successivamente, vengono inseriti in un bioreattore a bassa temperatura (circa 60-70°C) insieme ad acqua e all'enzima ingegnerizzato. Questo enzima agisce come una forbice biologica, rompendo selettivamente i legami chimici del polimero PET e riportandolo ai suoi due componenti di base (monomeri): l'acido tereftalico (PTA) e il monoetilen glicole (MEG).
I vantaggi: un'economia veramente circolare
Una volta ottenuti i monomeri, questi vengono purificati per raggiungere una qualità identica a quella dei monomeri derivati dal petrolio. Possono quindi essere riutilizzati per produrre nuovo PET di qualità vergine, adatto a qualsiasi applicazione, compreso il contatto alimentare. Questo chiude il cerchio, trasformando un rifiuto in una risorsa preziosa. I vantaggi rispetto alle alternative sono enormi: il processo richiede molta meno energia rispetto al riciclo chimico tradizionale e, a differenza del riciclo meccanico, può trattare una vastissima gamma di rifiuti in PET che altrimenti finirebbero in discarica o negli inceneritori.
Punti chiave della tecnologia Carbios
Questa innovazione rappresenta un punto di svolta per diversi motivi:
- Riciclo Infinito: Permette di riciclare il PET teoricamente all'infinito senza perdita di qualità.
- Basso Impatto Energetico: Funziona a basse temperature, riducendo drasticamente il consumo di energia.
- Flessibilità: È efficace su rifiuti complessi, come bottiglie colorate, opache e fibre tessili in poliestere.
- Qualità del Prodotto Finale: Il PET riciclato è identico a quello vergine, idoneo per imballaggi alimentari.
L'apertura del primo impianto su scala industriale non è solo un successo per Carbios, ma un segnale di speranza per il pianeta. Questa tecnologia ha il potenziale per trasformare radicalmente la gestione dei rifiuti in plastica PET, riducendo la nostra dipendenza dai combustibili fossili e combattendo l'inquinamento. Se il modello si dimostrerà economicamente sostenibile su larga scala, potremmo essere all'alba di una nuova era per l'industria della plastica.
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