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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 28/09/2025
Di Alex (pubblicato @ 20:00:00 in Scienza e Spazio, letto 243 volte)

Un anno dopo aver avviato il suo primo studio ufficiale sui Fenomeni Anomali Inspiegabili (UAP), la Nasa ha tenuto una conferenza stampa per discutere i risultati preliminari. L'ente spaziale americano ha analIzato centinaia di avvistamenti, concludendo che la maggior parte è riconducibile a fenomeni noti, ma una piccola percentuale resta un mistero. L'obiettivo non è cercare "omini verdi", ma applicare un approccio scientifico rigoroso a dati spesso scarsi e di bassa qualità. LEGGI TUTTO
Un approccio scientifico ai misteri del cielo
Il 14 settembre, la NASA ha pubblicato un rapporto preliminare del suo team di studio indipendente sugli UAP. Dan Evans, assistente vice amministratore per la ricerca presso la direzione delle missioni scientifiche della NASA, ha sottolineato che l'obiettivo principale è trasformare un campo ricco di speculazioni in un ambito di scienza credibile e basata sui dati. Il team, composto da 16 esperti di varie discipline, ha lavorato per nove mesi per creare una roadmap che guiderà la futura raccolta e analisi dei dati sugli UAP.
Il rapporto evidenzia la difficoltà principale nello studio di questi fenomeni: la mancanza di dati di alta qualità. Molti avvistamenti sono registrati con sensori non calibrati per l'analisi scientifica, come fotocamere di cellulari o strumentazione militare non destinata a questo scopo. Questo rende quasi impossibile trarre conclusioni definitive. Per superare questo ostacolo, la NASA intende utilizzare i suoi potenti strumenti di osservazione terrestre e spaziale, combinati con l'intelligenza artificiale e il machine learning, per analizzare in modo sistematico i dati raccolti.
Nuove nomine e future direzioni
In concomitanza con la pubblicazione del rapporto, l'amministratore della NASA Bill Nelson ha annunciato la nomina di un nuovo Direttore per la Ricerca sugli UAP. Sebbene il nome non sia stato reso pubblico per proteggere l'individuo da possibili molestie, il suo ruolo sarà centrale nel coordinare gli sforzi dell'agenzia. Questa figura avrà il compito di creare un database vasto e robusto, utilizzando anche segnalazioni da parte di piloti civili, e di applicare le più moderne tecniche di analisi per cercare di spiegare i fenomeni osservati.
La NASA collaborerà strettamente con altre agenzie, come la FAA (Federal Aviation Administration), per migliorare la raccolta dei dati. L'obiettivo è quello di de-stigmatizzare l'argomento e incoraggiare una partecipazione più ampia da parte della comunità scientifica e del pubblico.
Cosa sono e cosa non sono gli UAP
È fondamentale chiarire che lo studio sugli UAP non è una ricerca di vita extraterrestre. Il rapporto stesso afferma che "non c'è motivo di concludere" che gli UAP abbiano un'origine extraterrestre. Tuttavia, la possibilità non viene esclusa a priori. L'approccio della NASA è agnostico e si concentra esclusivamente sull'analisi dei dati disponibili. Come ha affermato David Spergel, presidente della Simons Foundation e a capo del team di studio, "non abbiamo trovato alcuna prova di intelligenza extraterrestre, ma non sappiamo cosa siano questi UAP".
In conclusione, la NASA sta aprendo una nuova era nello studio dei fenomeni aerei non identificati. Abbandonando il terreno della pseudoscienza, l'agenzia applica il suo rigore e le sue risorse per affrontare un mistero che affascina l'umanità da decenni. Il percorso sarà lungo e complesso, ma la promessa è quella di fornire risposte basate su prove concrete, qualunque esse siano.
Una schermata del desktop di macOS 15 Tahoe con nuove funzionalità AI in evidenza.
Apple ha rilasciato ufficialmente macOS 15 Tahoe il 15 settembre, portando un'ondata di innovazioni incentrate sull'intelligenza artificiale generativa e sul rafforzamento della privacy. Questa nuova versione del sistema operativo per Mac introduce funzionalità AI avanzate integrate a livello di sistema, nuovi strumenti di produttività e un'attenzione ancora maggiore alla sicurezza dei dati degli utenti. Tahoe segna un passo significativo nell'evoluzione di macOS, rendendolo più intelligente, intuitivo e potente. LEGGI TUTTO
Apple Intelligence: l'IA generativa integrata a fondo
La novità più rilevante di macOS 15 Tahoe è l'integrazione di Apple Intelligence, il set di funzionalità di intelligenza artificiale generativa di Apple. Queste capacità sono profondamente integrate nel sistema operativo e nelle app principali, senza la necessità di ricorrere a servizi cloud di terze parti per le operazioni più sensibili, garantendo un'elevata privacy. Tra le funzioni principali troviamo:
- Writing Tools: strumenti di scrittura potenziati dall'IA che aiutano a riscrivere, riassumere e correggere testi in Mail, Pages e altre app.
- Image Playground: una nuova app per creare immagini in vari stili (schizzo, illustrazione, animazione) basandosi su descrizioni testuali.
- Genmoji: la possibilità di creare emoji personalizzate basate su testo o foto.
- Siri più intelligente: Siri diventa più contestuale, capace di capire meglio le richieste complesse, interagire con le app e persino agire per conto dell'utente in operazioni multi-step.
- Memorie avanzate in Foto: l'IA seleziona le migliori foto e video per creare automaticamente ricordi personalizzati con colonne sonore adatte.
Nuove funzionalità per Mail, Messaggi e Safari
Anche le app di sistema beneficiano di importanti aggiornamenti. Mail introduce la categorizzazione automatica delle email, i riassunti intelligenti e la possibilità di annullare l'invio entro un certo lasso di tempo. In Messaggi, si possono ora programmare gli invii e sfruttare nuove opzioni di formattazione. Safari riceve un'importante funzione "Highlights" che genera riassunti rapidi delle pagine web e un nuovo "Viewer" per la modalità lettura, oltre a una navigazione ancora più privata e sicura con protezione avanzata dal tracciamento.
Privacy e sicurezza al centro
Come tradizione Apple, la privacy rimane una priorità assoluta. macOS Tahoe introduce funzionalità come Private Cloud Compute, che elabora i dati più sensibili sui server di Apple utilizzando chip M2 ultra-sicuri, senza memorizzare le informazioni dell'utente. La funzione Lock a Hidden App permette di nascondere e bloccare singole app, proteggendole da accessi indesiderati. Anche le password e le passkey sono gestite con maggiore sicurezza, con avvisi per quelle deboli o compromesse.

Il nuovo iPad Pro M4 con display Tandem OLED su una scrivania di design.
Apple ha ridefinito il concetto di tablet professionale con il nuovo iPad Pro dotato del chip M4. Questo non è un semplice aggiornamento, ma un balzo generazionale che porta prestazioni da workstation desktop in un dispositivo sottilissimo, grazie soprattutto all'enorme potenza del suo Neural Engine. Con un display Tandem OLED mozzafiato e un design ultracompatto, l'iPad Pro M4 è pronto a rivoluzionare il modo in cui creativi e professionisti interagiscono con il computing mobile. LEGGI TUTTO
Il chip M4: un Neural Engine da record
Il cuore pulsante del nuovo iPad Pro è il chip **Apple M4**, il primo ad essere introdotto non su un Mac, ma su un iPad. È un SoC (System on a Chip) incredibilmente potente, ma la sua vera forza risiede nel **Neural Engine di nuova generazione**. Con 16 core, è capace di eseguire fino a 38.000 miliardi di operazioni al secondo (TOPS), rendendolo 60 volte più veloce del primo Neural Engine di Apple. Questa potenza senza precedenti è dedicata all'Intelligenza Artificiale e al Machine Learning, consentendo funzionalità AI avanzate direttamente sul dispositivo, come l'isolamento intelligente dei soggetti nei video o la trascrizione audio in tempo reale con una precisione sorprendente.
Display Tandem OLED: un capolavoro visivo
Per la prima volta su iPad, Apple introduce la tecnologia **Tandem OLED**, che chiama "Ultra Retina XDR". Questo display è composto da due pannelli OLED sovrapposti, combinando la luminosità di picco di un LCD con il nero assoluto e il contrasto infinito dell'OLED. Raggiunge una luminosità a schermo intero di 1.000 nit e un picco di 1.600 nit per i contenuti HDR. Il risultato è un'esperienza visiva senza precedenti, con colori vividissimi, dettagli incredibili e una resa HDR mozzafiato, rendendolo perfetto per il montaggio video, la fotografia e la grafica professionale.
Design più sottile e leggero di sempre
Nonostante l'enorme potenza e la tecnologia del display, l'iPad Pro M4 è il prodotto Apple più sottile di sempre. Il modello da 11 pollici misura appena **5,3 mm di spessore**, mentre quello da 13 pollici è ancora più sottile, con soli **5,1 mm**. Anche il peso è stato ridotto, rendendolo incredibilmente portatile e maneggevole. Questo design ultrasottile non compromette la robustezza, grazie all'utilizzo di materiali avanzati e a una struttura interna riprogettata per dissipare efficacemente il calore.
Magic Keyboard e Apple Pencil Pro: accessori rivoluzionari
Insieme all'iPad Pro M4, Apple ha lanciato la nuova **Magic Keyboard**, più sottile, leggera e resistente, che trasforma l'iPad in un vero e proprio laptop. Include una riga di tasti funzione, un trackpad più grande con feedback aptico e un poggiapolsi in alluminio. La nuova **Apple Pencil Pro** aggiunge funzionalità innovative come un sensore di compressione per attivare menu contestuali, feedback aptico e la rotazione del fusto per un controllo più preciso di pennelli e strumenti. Questi accessori elevano ulteriormente l'esperienza professionale su iPad.
Specifiche tecniche principali
- Processore: Apple M4 (chip a 3nm di seconda generazione)
- Neural Engine: 16-core, 38 TOPS
- GPU: 10-core (con hardware Ray Tracing)
- Display: Ultra Retina XDR (Tandem OLED) da 11 o 13 pollici
- Luminosità: 1000 nit (tipica), 1600 nit (picco HDR)
- Spessore: 5,3 mm (11"), 5,1 mm (13")
- Memoria: Fino a 2TB
- Connettività: Wi-Fi 6E, 5G (modelli Cellular)
- Fotocamera posteriore: 12MP (wide), Scanner LiDAR
- Fotocamera anteriore: 12MP (ultrawide, paesaggio)
L'iPad Pro M4 è un dispositivo che sfuma i confini tra tablet, laptop e persino alcune workstation. La sua potenza di calcolo, la sua capacità AI e il display OLED di qualità superiore lo rendono uno strumento incredibile per artisti

Un Boeing 777 della Malaysia Airlines in volo notturno, con un alone di mistero.
L'ultima comunicazione e la deviazione silenziosa
Il volo MH370 decollò da Kuala Lumpur alle 00:41 ora locale. Per i primi 38 minuti, tutto sembrò procedere normalmente. L'aereo raggiunse la sua altitudine di crociera e seguì la rotta prevista verso nord-est. Alle 01:19, mentre l'aereo si preparava a entrare nello spazio aereo vietnamita, il controllore di volo malese ricevette l'ultima comunicazione vocale dal cockpit: "Good night, Malaysian three seven zero". Pochi istanti dopo, il transponder del velivolo, che comunica la sua identità e posizione ai radar secondari civili, venne spento. L'aereo divenne un fantasma sui monitor del controllo aereo civile. Tuttavia, i radar militari primari, che rilevano oggetti tramite le onde radio riflesse, continuarono a tracciarlo. Questi dati rivelarono una manovra sconcertante: invece di proseguire verso il Vietnam, l'aereo eseguì una brusca virata verso sud-ovest, riattraversando la penisola malese e dirigendosi verso l'Oceano Indiano.
I ping satellitari: l'unica traccia rimasta
Mentre l'aereo era invisibile ai radar convenzionali, un altro sistema continuava a ricevere segnali: un satellite geostazionario della compagnia britannica Inmarsat. Il terminale a bordo del Boeing 777, anche con i principali sistemi di comunicazione disattivati, rispondeva automaticamente a "ping" orari inviati dal satellite. Questi segnali, benché non contenessero dati sulla posizione, permisero agli ingegneri di calcolare la distanza tra l'aereo e il satellite al momento di ogni ping, utilizzando l'effetto Doppler. L'analisi di questi dati tracciò due possibili traiettorie: un corridoio settentrionale che si estendeva fino all'Asia centrale e un corridoio meridionale che puntava verso le remote e profonde acque dell'Oceano Indiano meridionale. Il corridoio settentrionale fu presto escluso, poiché l'aereo avrebbe dovuto attraversare numerosi spazi aerei pesantemente sorvegliati. L'ultimo "ping", ricevuto alle 08:19 ora malese, suggerì che l'aereo avesse volato per circa sei ore dopo la sua deviazione, esaurendo infine il carburante e precipitando da qualche parte lungo un vasto arco di ricerca nell'Oceano Indiano.
Le estenuanti ricerche e i pochi frammenti
Sulla base dei dati satellitari, prese il via una delle operazioni di ricerca più estese e costose della storia. Guidata dall'Australia, la ricerca sottomarina si concentrò su un'area di oltre 120.000 chilometri quadrati del fondale oceanico, ma non portò al ritrovamento del relitto principale. Nel corso degli anni, diversi frammenti dell'aereo sono stati ritrovati spiaggiati sulle coste dell'Africa orientale e su isole dell'Oceano Indiano, come un flaperone (una parte dell'ala) scoperto sull'isola di Riunione nel 2015. Questi ritrovamenti confermarono che l'aereo si era schiantato, ma non fornirono risposte definitive sulla sua posizione esatta o sulle cause del disastro. Di recente, il governo malese ha approvato una nuova missione di ricerca da parte della società statunitense Ocean Infinity, basata su nuove analisi dei dati, nella speranza di risolvere finalmente il mistero.
Le teorie irrisolte: guasto, atto deliberato o dirottamento?
In assenza di prove concrete, sono fiorite numerose teorie.
- Atto deliberato del pilota: Una delle teorie più accreditate suggerisce un'azione intenzionale da parte del comandante, Zaharie Ahmad Shah. Analisi hanno rivelato che sul suo simulatore di volo a casa era stata tracciata una rotta molto simile a quella percorsa dall'MH370 verso l'Oceano Indiano. Secondo questa ipotesi, il pilota avrebbe deliberatamente depressurizzato la cabina per neutralizzare passeggeri ed equipaggio prima di guidare l'aereo verso la sua fine.
- Guasto catastrofico o incendio: Un'altra possibilità è un evento improvviso, come un incendio o una depressurizzazione esplosiva, che avrebbe potuto mettere fuori uso i sistemi di comunicazione e l'equipaggio, lasciando l'aereo a volare con il pilota automatico fino all'esaurimento del carburante. Questa teoria, tuttavia, fatica a spiegare le manovre precise e deliberate effettuate dall'aereo dopo la scomparsa dai radar.
- Dirottamento: L'ipotesi di un dirottamento da parte di terroristi o di passeggeri clandestini (a bordo viaggiavano due uomini con passaporti rubati, poi risultati essere richiedenti asilo) è stata a lungo considerata. Tuttavia, nessuna rivendicazione credibile è mai pervenuta e la mancanza di qualsiasi comunicazione o richiesta di riscatto rende questo scenario meno probabile.
A più di dieci anni dalla sua scomparsa, il volo MH370 rimane una ferita aperta per le famiglie delle 239 vittime e una sfida senza precedenti per la comunità aeronautica. La combinazione di una deliberata disattivazione dei sistemi di comunicazione, una deviazione calcolata e ore di volo silenzioso verso il nulla ha creato un mistero che solo il ritrovamento delle scatole nere e del relitto principale potrà, forse, risolvere. Fino ad allora, il destino dell'MH370 è destinato a rimanere sospeso tra i dati frammentari e le teorie tormentate che cercano di dare un senso a una tragedia inconcepibile.
Fotografie del 28/09/2025
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