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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 24/07/2025

Il processore Nvidia N1X per PC con IA è stato posticipato al 2026
Nella scacchiera sempre più affollata dei processori per "AI PC", Nvidia ha deciso di fare una mossa attendista. L'attesissimo debutto dei suoi chip N1X, sviluppati in collaborazione con MediaTek, è stato ufficialmente posticipato. Previsto inizialmente per la seconda metà del 2025, il lancio è ora fissato per il primo trimestre del 2026. Una decisione che, se da un lato delude le aspettative a breve termine, dall'altro svela le complesse interdipendenze che governano la transizione del mondo PC verso l'architettura ARM.
Un rinvio legato a filo doppio con Microsoft
La ragione principale dietro questo slittamento, come riportato da fonti industriali, non risiede in problemi di produzione o progettazione hardware da parte di Nvidia, ma nel software. Il successo di un processore ARM su Windows dipende in modo cruciale dalla maturità del sistema operativo. Microsoft sta riscontrando significativi rallentamenti nello sviluppo della prossima generazione della sua piattaforma Windows on ARM, un aggiornamento essenziale per integrare in modo nativo le funzionalità AI avanzate e garantire la stabilità e le prestazioni che gli utenti si aspettano. Lanciare un chip potente come l'N1X su un ecosistema software non ancora pronto sarebbe come avere un'auto da corsa senza una pista su cui gareggiare.
Parallelamente, la domanda dei consumatori rimane tiepida. Sebbene Qualcomm abbia promosso con enfasi i suoi nuovi laptop basati su Snapdragon, la resistenza verso un'architettura diversa dalla tradizionale x86 è ancora forte. Compatibilità, prestazioni in emulazione e un'abitudine decennale rendono le piattaforme di AMD e Intel la scelta predefinita per la maggior parte degli acquirenti.
Specifiche tecniche: la potenza di Blackwell e Grace nel cuore del PC
Il processore N1X non è un chip qualsiasi, ma un concentrato di tecnologie derivate dal mondo dei data center. Realizzato con l'avanzato processo produttivo TSMC N3B, il SoC (System on a Chip) combina due delle architetture più potenti di Nvidia: la CPU Grace, basata su ARM, e una GPU della famiglia Blackwell, la stessa che alimenta i supercomputer per l'intelligenza artificiale.
Le specifiche tecniche emerse sono impressionanti:
- CPU: 20 core ARM basati sull'architettura Grace.
- GPU: Architettura Blackwell capace di erogare fino a 1 PetaFLOPs di calcolo AI in precisione FP4.
- Memoria: Supporto fino a 128 GB di velocissima memoria LPDDR5X.
- I/O: Tecnologie di input/output all'avanguardia per la massima connettività.
Uno sguardo alla concorrenza e ai primi benchmark
I primi test su campioni ingegneristici del N1X sono incoraggianti. Su Geekbench 6, un prototipo con frequenza di 2,81 GHz ha registrato punteggi di 3.096 punti in single-core e 18.837 in multi-core. Per mettere questi numeri in prospettiva, il processore Ryzen AI MAX+ 395 di AMD (con 16 core) ottiene punteggi tra i 3.000-3.100 in single-core e 19.000-21.000 in multi-core. Questo confronto è significativo: pur essendo ancora in fase di sviluppo e operando a frequenze e consumi presumibilmente inferiori, il chip di Nvidia è già competitivo con la fascia alta della concorrenza.
Una strategia articolata per dominare il futuro
Nvidia non punta a un solo prodotto, ma a un'intera famiglia di processori per aggredire il mercato da più fronti:
- N1X: Il modello di punta, destinato ai segmenti enterprise e commerciale.
- N1C: Una versione per il mercato consumer.
- Modello Entry-Level: Un chip pensato per mercati di nicchia, che potrebbe includere i dispositivi portatili per il gaming.
Il rinvio al 2026 posizionerà i chip Nvidia in una competizione diretta e ancora più agguerrita con le future generazioni di processori dei rivali: i successori dei "Ryzen AI" di AMD, i chip M4 (e oltre) di Apple e la serie AX "Lunar Lake" di Intel. Il CES 2026 si preannuncia già come il palcoscenico decisivo per una battaglia che definirà gli equilibri del mercato PC per gli anni a venire.
Di Alex (pubblicato @ 18:00:00 in Smartphone Android, letto 115 volte)

Un'immagine concettuale del nuovo top di gamma serie Xiaomi 16
Con il debutto ufficiale previsto per settembre in Cina, la serie Xiaomi 16 si preannuncia come una delle più attese dell'anno. Stando alle ultime indiscrezioni del noto leaker Digital Chat Station, il colosso tecnologico cinese non si limiterà a un paio di modelli, ma lancerà una gamma completa e articolata per soddisfare ogni esigenza. La lineup dovrebbe infatti includere ben cinque varianti: Xiaomi 16, Xiaomi 16 Pro, Xiaomi 16 Pro Mini, Xiaomi 16 Ultra e Xiaomi 16S Pro, con gli ultimi due attesi sul mercato nella prima metà del 2026.
Display e design per tutti i gusti
Uno degli aspetti più interessanti emersi dalle anticipazioni riguarda la differenziazione dei display. Xiaomi sembra voler offrire una soluzione per ogni tipo di utente, con tutti i modelli che vanteranno pannelli OLED ad alta risoluzione, cornici sottili e un design simmetrico.
- Xiaomi 16 Pro Mini: con un pannello da 6,3 pollici, si candida a diventare il flagship compatto per eccellenza.
- Xiaomi 16 Pro: punterà sulla massima immersività con uno schermo generoso da 6,8 pollici.
- Xiaomi 16: il modello base si posizionerà nel mezzo con un display da circa 6,5 pollici, cercando l'equilibrio perfetto.
Fotocamera da 50MP e batterie potenti
Sul fronte fotografico, la novità più clamorosa potrebbe essere l'introduzione di una fotocamera frontale da 50MP, un primato per il brand che potrebbe estendersi ai modelli 16, 16 Pro e Pro Mini. Proprio quest'ultimo, nonostante le dimensioni ridotte, non scenderà a compromessi, integrando un sensore principale di grandi dimensioni, un teleobiettivo periscopico e il supporto alla ricarica wireless.
Questa complessità interna potrebbe però influire sulla capacità della batteria del Pro Mini, che si prevede leggermente inferiore a quella del modello standard. Lo Xiaomi 16 base, secondo il leaker, sarà il vero campione di equilibrio della serie, combinando un design pratico con una batteria impressionante, stimata tra i 7.000 e i 7.500 mAh.
Prestazioni di nuova generazione
Il cuore pulsante di tutta la serie (ad eccezione dei modelli in arrivo nel 2026) sarà il nuovo Snapdragon 8 Elite 2. Il chip di punta di Qualcomm, costruito con un processo a 3nm, promette un salto generazionale in termini di potenza ed efficienza energetica. Per i modelli di punta Ultra e 16S Pro, attesi per l'anno prossimo, Xiaomi potrebbe addirittura introdurre una nuova piattaforma hardware proprietaria, denominata Xring O2, che potrebbe affiancare o sostituire la soluzione di Qualcomm, segnando un nuovo capitolo per l'indipendenza tecnologica dell'azienda.
Di Alex (pubblicato @ 14:00:00 in Smartphone iPhone, letto 192 volte)

Una visione concettuale del futuro iPhone foldable del 2026, la vera innovazione con iOS27
Mentre milioni di utenti in tutto il mondo stanno iniziando a esplorare le novità di iOS 26, rilasciato proprio in queste ore, i laboratori di Cupertino sono già proiettati al futuro. L'aggiornamento di quest'anno ha consolidato la visione di Apple per un'intelligenza artificiale sempre più integrata e contestuale, ma come da tradizione, il vero lavoro di rottura è quello che si svolge dietro le quinte. Le indiscrezioni e le analisi dei brevetti più recenti puntano a un 2026 ricco di trasformazioni, con un sistema operativo che potrebbe cambiare radicalmente il nostro rapporto con l'iPhone.
Intelligenza ambientale e proattiva
Se iOS 26 ha reso l'iPhone più intelligente, il prossimo passo sarà renderlo quasi invisibile. Il concetto su cui si lavora a Cupertino è quello di "Intelligenza Ambientale": superare il modello di "domanda e risposta" per approdare a un sistema che agisce proattivamente in base al contesto, alle abitudini e persino ai dati biometrici raccolti da Apple Watch. Immaginate un iPhone che, analizzando il vostro calendario e il traffico, vi suggerisca di partire prima per un appuntamento avviando anche una playlist rilassante, o che prepari automaticamente un riepilogo delle comunicazioni più importanti al termine di una lunga riunione.
Convergenza con realityOS e l'era post-Vision Pro
Il 2026 potrebbe essere l'anno della prima, vera convergenza tra iOS e realityOS, il sistema operativo che anima i visori della famiglia Vision. Con la seconda o terza generazione di visori attesa sul mercato, la necessità di un'interazione fluida tra mondo fisico e digitale diventerà cruciale. Le prossime versioni di iOS potrebbero includere "ganci" di sistema molto più profondi per la realtà aumentata, permettendo di "ancorare" widget e informazioni digitali direttamente nello spazio fisico, trasformando l'iPhone nel telecomando principale per gestire la nostra realtà estesa.
Piattaforma Salute 2.0 e nuovi sensori
L'hardware e il software di Apple viaggiano in simbiosi. Le indiscrezioni sull'iPhone che verrà lanciato nel 2026 parlano insistentemente dell'integrazione di nuovi sensori non invasivi. Un hardware così avanzato richiederà un software all'altezza, con una profonda ristrutturazione dell'app Salute e di HealthKit. L'obiettivo è trasformare l'app da un semplice aggregatore di dati a una vera e propria piattaforma di benessere proattiva, in grado di correlare più parametri per fornire allerte predittive su potenziali rischi per la salute.
Mentre oggi celebriamo le innovazioni di iOS 26, è chiaro che per Apple questo è solo un altro passo in una maratona molto più lunga. La visione per il 2026 è quella di un sistema operativo che si fonde con l'ambiente, estende la nostra realtà e si prende cura di noi in modo quasi invisibile, spostando ancora una volta il confine di ciò che ci aspettiamo da un dispositivo personale.
Di Alex (pubblicato @ 06:39:17 in Nuove Tecnologie, letto 168 volte)

Il jet sperimentale X-59 della NASA sulla pista durante i test di rullaggio.
Palmdale, California - Un passo cruciale verso il futuro del volo supersonico è stato compiuto. Il jet sperimentale X-59 della NASA, parte del progetto QueSST e progettato per volare a velocità superiori a quella del suono senza produrre il fragoroso boom sonico, ha completato con successo i suoi primi test di rullaggio a bassa velocità presso lo U.S. Air Force Plant 42. Questa tappa fondamentale segna la prima volta che il velivolo si è mosso spinto dalla propria potenza e lo avvicina al suo primo volo ufficiale.
I dettagli dei test e i prossimi passi
Durante le prove, il pilota collaudatore della NASA Nils Larson ha manovrato l'X-59 sulla pista per valutare sistemi essenziali come lo sterzo, la frenata e la manovrabilità a terra. Gli ingegneri hanno monitorato in tempo reale le prestazioni, confermando il corretto funzionamento dei sistemi critici. Questi test a bassa velocità rappresentano l'ultima fase delle prove a terra. Prossimamente, il team procederà con i test di rullaggio ad alta velocità, che spingeranno l'aereo quasi fino al punto di decollo, prima di spiccare definitivamente il volo entro la fine dell'anno.
Un design rivoluzionario per un suono attutito
L'X-59 si distingue per il suo design unico e avveniristico: una fusoliera lunga e stretta, con un muso affusolato che da solo costituisce circa un terzo della lunghezza totale dell'aereo (quasi 30 metri). Questa particolare conformazione è stata studiata appositamente per disperdere le onde d'urto che, negli aerei supersonici tradizionali come il Concorde, si fondono generando il potente boom sonico. L'obiettivo è di ridurre il rumore a un "thump" sonico di circa 75 decibel percepiti, paragonabile al suono della chiusura di una portiera d'auto. Il velivolo è spinto da un motore General Electric F414-GE-100 e si prevede possa raggiungere una velocità di crociera di Mach 1.4 (circa 1.500 km/h).
La missione QueSST: riaprire i cieli al volo supersonico
Il successo della missione QueSST (Quiet SuperSonic Technology) potrebbe rivoluzionare il trasporto aereo. Una volta validata la tecnologia "silenziosa" dell'X-59, la NASA avvierà una serie di voli sopra diverse comunità statunitensi per raccogliere dati sulla percezione del rumore da parte della popolazione. Questi dati saranno fondamentali per convincere le autorità di regolamentazione, come la Federal Aviation Administration (FAA) statunitense e gli organismi internazionali, a rivedere le attuali normative che vietano il volo supersonico sopra la terraferma. Se l'esito sarà positivo, si apriranno le porte a una nuova generazione di aerei commerciali in grado di dimezzare i tempi di viaggio intercontinentali.
Fotografie del 24/07/2025
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