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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 28/03/2014 @ 10:19:08, in TV e Video on-line, letto 6578 volte)
In questo articolo oltre alla prova del dispositivo vedremo anche le principali app disponibili per Android ed iOS e le estensioni per il browser Chrome rilasciate da Google e dagli sviluppatori di terze parti, per capire come sfruttare tutto il potenziale di questo gioiellino tecnologico.

Ho ordinato Chromecast la notte del 18 Marzo alle 4:30 dal Google Play Store, per evitare che finisse subito come avviene spesso per gli smartphone, dovendo poi attendere settimane prima che tornasse disponibile, ma fortunatamente sembra che le scorte siano abbondanti e anche Amazon Italia ora lo vende addirittura ad un prezzo leggermente inferiore! Evidentemente è ancora roba da geek e vale la pena scrivere una recensione approfondita per diffonderne l'uso e consolidarne il successo, nell'interesse di tutti visto che potrebbe rappresentare una rivoluzione nella fruizione di contenuti multimediali in salotto, considerando il prezzo e la duttilità dell'interfaccia che potrebbe rendere obsolete tutte le altre Smart TV dei vari produttori coreani e giapponesi che si basano su app spesso incompatibili tra loro e poco ottimizzate, come anche le pennette TV Android di sconosciuti produttori cinesi.
Contenuto della confezione: Chromecast, Extender HDMI, Cavo di alimentazione USB. Adattatore esterno AC.
Sistemi operativi supportati: Android 2.3 e versioni successive, iOS 6 e versioni successive, Windows 7 e versioni successive, Mac OS X 10.7 e versioni successive, Chrome OS.
Requisiti: Dispositivo supportato con Wi-Fi e TV HD. Per poter utilizzare il Wi-Fi è necessario un punto di accesso 802.11 b/g/n (router).
Specifiche tecniche: Uscita HDMI. Massima risoluzione video in uscita di 1080 p. Wireless Wi-Fi 802.11 b/g/n a 2,4 GHz . Dimensioni di 72 (L) x 35 (L) x 12 (A) mm. Peso di 34 g
Videorecensione italiana delle caratteristiche principali di Geeklino.com
Piuttosto che realizzare l'ennesimo screencast per mostrare l'installazione (semplicissima), preferisco concentrarmi sulle applicazioni di terze parti che saranno il vero valore aggiunto di questo prodotto.
Completo il test sopra dicendo solo che, con la mia configurazione basata su un router D-LINK DLS 2750B e l'ADSL 20 Mega di Tiscali, il Chromecast collocato nella stanza accanto a 6 metri di distanza e installato su di un TV Sony Bravia 40 pollici HD-Ready (1280x720 pixel) di ben 7 anni fa funziona bene e il Wifi 800.11 N300 indica 3 tacche su 4, assolutamente stabili. Lo streaming da Youtube ha un framerate sicuramente migliore, ma anche i video trasmessi da una scheda di Chrome via web sono accettabili. Probabilmente però la risoluzione Full HD, essendo molto più esosa di risorse, non mi avrebbe soddisfatto altrettanto
Oltre alle app di setup ufficiali di Google per iOS e Android, a Youtube, Play Movie, Play Music e all' estensione di Chrome per visualizzare qualsiasi contenuto del browser (video in streaming inclusi), esiste un catalogo di app di terze parti in continuo aggiornamento. Vediamo quali sono le proposte più interessanti:
PLEX media server E' La prima applicazione di terze parti da installare (disponibile qui per Mac, Windows e Linux) per poter vedere tutti i contenuti presenti sul vostro computer. Di base infatti i formati audio-video supportati sono mp4, webm ed mp3, mentre quest'ottima applicazione consente lo streaming anche degli avi , flv ed mkv ed offre una fantastica interfaccia per gestirli. E' sufficiente installare l'eseguibile, registrarsi, configurarlo scegliendo la cartella da condividere, creare la scorciatoia tra i preferiti di Chrome e ritrasmettere il contenuto su Chromecast!

Click per ingrandire
Videostream for Google Chromecast E' una App di terze parti gratis per Chrome che consente di trasmettere in streaming i contenuti presenti nel proprio computer in formato mp4, mkv (rinominandoli .mp4), ed mp3. Lo sviluppatore assicura che aggiungerà altri formati.

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vGet for Google Chromecast E' una estensione di terze parti gratis che consente di riprodurre in streaming i contenuti di alcuni portali di video sharing. Non funziona con Youtube, ma poco male visto che quest'ultimo è supportato nativamente da Google

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Real Player Cloud Disponibile gratuitamente per iOS ed Android, è una applicazione che consente di inviare i propri video oltre a quelli di alcuni portali di sharing in rete e trasmetterli anche a Chromecast, regalando 2 GB di spazio ddi archiviazione.

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[In Aggiornamento..] Recensirò man mano le nuove applicazioni disponibili per iOS, Android e Google Chrome..

Contenuto della confezione: Chromecast, Extender HDMI, Cavo di alimentazione USB. Adattatore esterno AC.
Sistemi operativi supportati: Android 2.3 e versioni successive, iOS 6 e versioni successive, Windows 7 e versioni successive, Mac OS X 10.7 e versioni successive, Chrome OS.
Requisiti: Dispositivo supportato con Wi-Fi e TV HD. Per poter utilizzare il Wi-Fi è necessario un punto di accesso 802.11 b/g/n (router).

Specifiche tecniche: Uscita HDMI. Massima risoluzione video in uscita di 1080 p. Wireless Wi-Fi 802.11 b/g/n a 2,4 GHz . Dimensioni di 72 (L) x 35 (L) x 12 (A) mm. Peso di 34 g
Videorecensione italiana delle caratteristiche principali di Geeklino.com

Oltre alle app di setup ufficiali di Google per iOS e Android, a Youtube, Play Movie, Play Music e all' estensione di Chrome per visualizzare qualsiasi contenuto del browser (video in streaming inclusi), esiste un catalogo di app di terze parti in continuo aggiornamento. Vediamo quali sono le proposte più interessanti:
PLEX media server E' La prima applicazione di terze parti da installare (disponibile qui per Mac, Windows e Linux) per poter vedere tutti i contenuti presenti sul vostro computer. Di base infatti i formati audio-video supportati sono mp4, webm ed mp3, mentre quest'ottima applicazione consente lo streaming anche degli avi , flv ed mkv ed offre una fantastica interfaccia per gestirli. E' sufficiente installare l'eseguibile, registrarsi, configurarlo scegliendo la cartella da condividere, creare la scorciatoia tra i preferiti di Chrome e ritrasmettere il contenuto su Chromecast!

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Videostream for Google Chromecast E' una App di terze parti gratis per Chrome che consente di trasmettere in streaming i contenuti presenti nel proprio computer in formato mp4, mkv (rinominandoli .mp4), ed mp3. Lo sviluppatore assicura che aggiungerà altri formati.

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vGet for Google Chromecast E' una estensione di terze parti gratis che consente di riprodurre in streaming i contenuti di alcuni portali di video sharing. Non funziona con Youtube, ma poco male visto che quest'ultimo è supportato nativamente da Google

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Real Player Cloud Disponibile gratuitamente per iOS ed Android, è una applicazione che consente di inviare i propri video oltre a quelli di alcuni portali di sharing in rete e trasmetterli anche a Chromecast, regalando 2 GB di spazio ddi archiviazione.

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[In Aggiornamento..] Recensirò man mano le nuove applicazioni disponibili per iOS, Android e Google Chrome..
Di Regina Mabailati (del 17/04/2013 @ 15:09:13, in TV e Video on-line, letto 15877 volte)
Negli Stati Uniti se ne sono accorti addirittura i giornalisti. In Italia la notizia è arrivata ma è stata raccontata come se non ci riguardasse più che tanto. In realtà il fatto che negli Stati Uniti sia cambiato, in modo definitivo, il modo di fruizione dei contenuti televisivi, coinvolge anche il nostro paese, nonostante l'endemico ritardo tecnologico che dobbiamo scontare in ogni occasione.
E' infatti ormai una tendenza consolidata quella che vede gli americani disdire in modo massiccio gli abbonamenti alla tv via cavo utilizzando, secondo diverse modalità, servizi che utilizzano il web. La presenza di un servizio come Netflix, che consente di vedere un catalogo sterminato di film e serie televisive in streaming con un abbonamento di soli 7,99 dollari al mese, è un qualcosa di ancor più rivoluzionario rispetto ad iTunes e alla possibilità di scaricare legalmente una canzone a meno di un euro.
C'è da dire, peraltro, che la tv via cavo negli Stati Uniti ha una qualità media che in Italia neanche ci sognamo: pensate a HBO, la tv famosa per aver prodotto Sex And The City, ma anche Fox e via discorrendo: le serie televisive che questi colossi multimediali producono sono di altissimo livello al punto che, dopo essersi fatta la bocca con i vari Mad Men, The Walking Dead, The Following eccetera, provare a guardare Distretto di Polizia o una qualunque fiction italiana risulta quasi impossibile.
In Italia, appunto, la situazione è diversa ma solo per due, importanti, motivi. Il primo è che il livello medio dell'italiano televisivo è piuttosto basso (altrimenti come si farebbe a guardare i programmi di Rai e Mediaset senza sentire i conati di vomito?) e l'anziano italiano, la cui percentuale rispetto alla popolazione ancora lavorativamente attiva è molto più alta rispetto agli States, pur avendo oggi il digitale terrestre, difficilmente conosce canali quali Real Time, Cielo, La 7 o MTV, che pur hanno ampiato un po' l'offerta televisiva.
Il secondo motivo è che l'Italia è un paese governato, in tutti i suoi assets principali, da vecchi. Vecchi non tanto e non solo di età ma, soprattutto, di mentalità. Basti pensare che i nostri politici credono ancora che le elezioni si vincono apparendo di più al TG2 (e il caso Grillo qualcosa dovrebbe pur insegnarlo) e che Twitter sia solo un modo semplice, e gratuito, per lanciare i propri slogan, ma solo in campagna elettorale (Monti, che tanto si vantava di usare Twitter, oltre che non saperlo fare usare, ha chiaramente smesso di twittare il giorno stesso delle elezioni). E che anche aziende tecnologicamente evolute sono, talvolta, guidate da persone di una certà età (Bernabè, leader di Telecom, a 64 anni sembra quasi un ragazzino...).
Pertanto, anche se qualcosa si sta muovendo (pensiamo a Sky, offerta ottima di contenuti televisivi moderni che, ahinoi, è piuttosto cara) lo spettacolo offerto dal panorama televisivo italiano è pietoso. Il digitale terrestre (tecnologia nata vecchia... e sappiamo benissimo perchè è stata imposta e da chi) ha regalato centinaia di canali televisivi per la maggior parte inutili, pieni di televendite e di repliche insulse. Un'occasione sprecata, insomma.
Senza considerare che un servizio come Netflix in Italia impiegherà anni prima di arrivare perchè per Rai e Mediaset significherebbe rinnovarsi completamente altrimenti correrebbero il rischio di scomparire.
Invece bisognerebbe che davvero si comprendesse quanto le nuove tecnologie e i contenuti di qualità potrebbero fare la differenza. Produrre fiction di alta qualità, proporre contenuti on demand e fruibili in streaming darebbero anche un contributo alla crescita culturale degli italiani. Tanto prima o poi ci arriveremo perchè i ventenni di oggi la tv normale quasi non la guardano più e tra dieci anni il ricambio generazionale farà sì che la percentuale di popolazione tecnologicamente sviluppata sarà maggioranza e, in un modo o nell'altro (legale o illegale) i contenuti se li cercherà sul web, magari rinunciando anche alla tv vera e propria in modo da non pagare nemmeno il canone.
Per seguirmi su Twitter: @ReginaMabailati
Segui il mio Blog: noApple

E' infatti ormai una tendenza consolidata quella che vede gli americani disdire in modo massiccio gli abbonamenti alla tv via cavo utilizzando, secondo diverse modalità, servizi che utilizzano il web. La presenza di un servizio come Netflix, che consente di vedere un catalogo sterminato di film e serie televisive in streaming con un abbonamento di soli 7,99 dollari al mese, è un qualcosa di ancor più rivoluzionario rispetto ad iTunes e alla possibilità di scaricare legalmente una canzone a meno di un euro.
C'è da dire, peraltro, che la tv via cavo negli Stati Uniti ha una qualità media che in Italia neanche ci sognamo: pensate a HBO, la tv famosa per aver prodotto Sex And The City, ma anche Fox e via discorrendo: le serie televisive che questi colossi multimediali producono sono di altissimo livello al punto che, dopo essersi fatta la bocca con i vari Mad Men, The Walking Dead, The Following eccetera, provare a guardare Distretto di Polizia o una qualunque fiction italiana risulta quasi impossibile.
In Italia, appunto, la situazione è diversa ma solo per due, importanti, motivi. Il primo è che il livello medio dell'italiano televisivo è piuttosto basso (altrimenti come si farebbe a guardare i programmi di Rai e Mediaset senza sentire i conati di vomito?) e l'anziano italiano, la cui percentuale rispetto alla popolazione ancora lavorativamente attiva è molto più alta rispetto agli States, pur avendo oggi il digitale terrestre, difficilmente conosce canali quali Real Time, Cielo, La 7 o MTV, che pur hanno ampiato un po' l'offerta televisiva.
Il secondo motivo è che l'Italia è un paese governato, in tutti i suoi assets principali, da vecchi. Vecchi non tanto e non solo di età ma, soprattutto, di mentalità. Basti pensare che i nostri politici credono ancora che le elezioni si vincono apparendo di più al TG2 (e il caso Grillo qualcosa dovrebbe pur insegnarlo) e che Twitter sia solo un modo semplice, e gratuito, per lanciare i propri slogan, ma solo in campagna elettorale (Monti, che tanto si vantava di usare Twitter, oltre che non saperlo fare usare, ha chiaramente smesso di twittare il giorno stesso delle elezioni). E che anche aziende tecnologicamente evolute sono, talvolta, guidate da persone di una certà età (Bernabè, leader di Telecom, a 64 anni sembra quasi un ragazzino...).
Pertanto, anche se qualcosa si sta muovendo (pensiamo a Sky, offerta ottima di contenuti televisivi moderni che, ahinoi, è piuttosto cara) lo spettacolo offerto dal panorama televisivo italiano è pietoso. Il digitale terrestre (tecnologia nata vecchia... e sappiamo benissimo perchè è stata imposta e da chi) ha regalato centinaia di canali televisivi per la maggior parte inutili, pieni di televendite e di repliche insulse. Un'occasione sprecata, insomma.
Senza considerare che un servizio come Netflix in Italia impiegherà anni prima di arrivare perchè per Rai e Mediaset significherebbe rinnovarsi completamente altrimenti correrebbero il rischio di scomparire.
Invece bisognerebbe che davvero si comprendesse quanto le nuove tecnologie e i contenuti di qualità potrebbero fare la differenza. Produrre fiction di alta qualità, proporre contenuti on demand e fruibili in streaming darebbero anche un contributo alla crescita culturale degli italiani. Tanto prima o poi ci arriveremo perchè i ventenni di oggi la tv normale quasi non la guardano più e tra dieci anni il ricambio generazionale farà sì che la percentuale di popolazione tecnologicamente sviluppata sarà maggioranza e, in un modo o nell'altro (legale o illegale) i contenuti se li cercherà sul web, magari rinunciando anche alla tv vera e propria in modo da non pagare nemmeno il canone.
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