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La storia del floppy disk: l'icona dell'informatica che ha insegnato al mondo a salvare i dati
Di Alex (del 17/10/2025 @ 11:00:00, in Storia dell'informatica, letto 19 volte)

Una fila di floppy disk di diverse dimensioni (8 pollici, 5.25 pollici, 3.5 pollici) che mostrano l'evoluzione del formato.
Per chiunque abbia usato un computer prima degli anni 2000, il floppy disk è un'icona. Quel piccolo quadrato di plastica è stato per decenni il principale mezzo per trasportare dati, installare software e fare backup. La sua storia, iniziata alla fine degli anni '60 nei laboratori IBM, è la storia di come l'informatica sia diventata personale e portatile, insegnando a un'intera generazione il gesto fondamentale del "salva". ARTICOLO COMPLETO
L'esigenza di un supporto rimovibile
Negli anni '60, caricare il software sui grandi mainframe era un'operazione complessa che richiedeva nastri magnetici o schede perforate. IBM aveva bisogno di un sistema più economico e veloce per caricare il microcodice sui suoi computer System/370. Un team guidato da Alan Shugart sviluppò nel 1971 il primo floppy disk: un disco di plastica flessibile da 8 pollici, rivestito di materiale magnetico e protetto da una busta di cartone. Poteva contenere solo 80 kilobyte, ma era riscrivibile e portatile.
L'evoluzione e il dominio del mercato
Il formato da 8 pollici era troppo grande per i primi personal computer che stavano nascendo. Nel 1976, la Shugart Associates introdusse il formato da 5.25 pollici, che divenne lo standard per computer come l'Apple II e l'IBM PC. La vera rivoluzione arrivò nel 1981, quando Sony presentò il formato da 3.5 pollici, con il suo guscio di plastica rigida e la protezione metallica scorrevole, molto più robusto e tascabile. Con una capacità che arrivò a 1.44 megabyte, il floppy da 3.5" ha dominato il mercato per tutti gli anni '90.
Il declino e l'eredità
L'avvento di supporti più capienti come i CD-ROM, le unità Zip e, soprattutto, le chiavette USB, segnò il rapido declino del floppy disk. I software diventarono troppo grandi per essere contenuti in 1.44 MB. Nel 1998, Apple fu la prima a rimuovere il lettore floppy dal suo iMac, una mossa all'epoca controversa ma profetica. Oggi, il floppy è un pezzo da museo, ma la sua eredità sopravvive nell'icona "Salva" utilizzata in quasi tutti i software, un omaggio inconsapevole a un dispositivo che ha definito un'era.
La storia del floppy disk è un potente promemoria della velocità con cui la tecnologia si evolve. Un dispositivo un tempo indispensabile è oggi un lontano ricordo, sostituito da tecnologie ordini di grandezza più potenti e capienti. Eppure, il suo impatto culturale rimane, cristallizzato in quell'icona che clicchiamo ogni giorno senza più pensare alla sua origine.
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