Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
| Buona parte della tv commerciale ormai da 30 anni contribuisce massicciamente alla deriva culturale del nostro Paese, imponendo unicamente modelli basati sulle tre "C" (calciatori, culi, cabaret). ..In molti pensano che lo scopo di questo lungo "sfiancamento" è rimuovere i problemi reali e offuscare l'intelligenza di chi potrebbe desiderare altro, per farci credere che tutto va bene e spingerci a uniformarsi verso il basso . Nessuna speranza che questo modello cambi , visto il seguito che ottiene! |
Oggi finalmente una gradita sorpresa dalla tv pubblica, che spero serva a tracciare una nuova rotta smettendo di inseguire i modelli della tv spazzatura: il direttore generale della RAI
Claudio Cappon annuncia una meravigliosa rivoluzione nella modalità di distribuzione della
TV pubblica italiana, per renderla maggiormente fruibile ma soprattutto per mettere in risalto un patrimonio culturale da salvaguardare.
Ieri ho trascorso una serata piacevole:
mentre veniva trasmessa
Italia-Brasile, mi sono goduto su web una selezione di contenuti tecnologici e scientifici di
Explora Science Now, canale tematico RAI on demand e privo di interruzioni pubblicitarie durante i video, per passare poi con un click su
RAI Storia e rivedermi, fra le altre cose, una interessante puntata di
Ecubo. Ma non finisce qui! E' possibile accedere a tutti i canali RAI della piattaforma generalista e digitale terrestre in
diretta e
gratuitamente, oltre ad una selezione di
canali tematici e
podcast con la possibilità di organizzare tutto tramite
FEED RSS. Ad un certo punto pensavo di sognare. I contenuti di qualità di 60 anni della nostra televisione pubblica, digitalizzati e disponibili in ogni momento. Grazie!
[UPDATE 15/02/09] Oggi riaprendo Rai.tv con Ubuntu,
Moonlight 1.0 funziona bene sia in differita che in diretta anche a tutto schermo, su processore AMD Athlon XP Mobile 2800+ con scheda Video NVIDIA MX 440 con 64 mega (effetti 3D Compiz abilitati) addirittura con il Wifi 800.11b. Forse è tutto risolto, per Linux!
[UPDATE 11/02/09] Se usate Linux e non vi funziona il plugin open-source Moonlight 1.0 per Firefox, (che dovrebbe fare le veci di Silverlight 2.0) potete usare VLC
con gli indirizzi di streaming riportati
sul blog di Flavio Tordini. Grazie a Carlo per la segnalazione!
| Devo ammettere che era un bel pò di tempo che non accedevo a Joost (il portale-community per la diffusione di video che utilizza la tecnologia peer to peer) . |
Dopo l'iniziale entusiasmo, la mancanza di contenuti
localizzati (in italiano o francese) che mi attirassero, mi aveva fatto perdere l'interesse per questo innovativo servizio dal
potenziale enorme. Non devo essere stato il solo a pensarla così, visto che gli sviluppatori
hanno cambiato decisamente direzione: ora non è più una applicazione
stand-alone ma un
plug-in Flash per i principali browser.
Sollecitato dall'amico
Luca Palli, sempre attentissimo a tutte le novità riguardanti i video su internet, ho deciso di concedere
a Joost un'altra chance: ho scaricato il
plug-in di 7 mega per Firefox 3.0, l'ho installato manualmente, ho effettuato il login con le
vecchie username e password e scelto un video tra quelli visti da Luca (guardacaso sulla storia dei robot
) dopo aver aggiunto quest'ultimo come amico in
Joost. Proprio il
social network è stato
migliorato, oltre alla già buona qualità del video, anche
a tutto schermo. Unico neo, l'utilizzo delle risorse: ben il 40% sul mio notebook collegato in Wifi. Quella che sto provando è la versione
Premium, mentre quella
Standard (con meno opzioni) dovrebbe essere disponibile a breve. Per i dettagli tecnici vi rinvio alla recensione su
Video Monte Ceneri. Io prima di ridiventarne un paladino, voglio verificare la presenza di nuovi contenuti di qualità (almeno secondo il mio canone
). I mezzi tecnici per la diffusione mondiale dei contenuti multimediali delle televisioni dei vari paesi sono stati messi a punto da tempo. Purtroppo però interessi troppo grandi e i timori delle major ancorate al vecchio sistema distributivo, oltre al business model scelto da Joost,
sta impedendo la diffusione ed il conseguente successo di questo servizio, poco tempo fa così promettente, soprattutto in
Italia. La stessa cosa sta accadendo ad altri importanti progetti dello stesso tipo, come
Zattoo e
Babelgum.