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Il nuovo processore quantistico di Google potrebbe rivoluzionare gli smartphone
Di Alex (del 01/10/2025 @ 16:18:48, in Nuove Tecnologie, letto 147 volte)

Un rendering del nuovo processore quantistico di Google che promette prestazioni inimmaginabili.
L'informatica quantistica, un tempo relegata ai laboratori di ricerca e a macchinari grandi come una stanza, sta per fare un balzo in avanti che potrebbe portarla direttamente nelle nostre tasche. Google ha annunciato di essere a un punto di svolta nello sviluppo di un processore quantistico abbastanza piccolo ed efficiente da poter essere integrato, in futuro, nei dispositivi mobili come smartphone e tablet, aprendo scenari tecnologici fino a ieri fantascientifici.
Cos'è un processore quantistico e perché è diverso?
A differenza dei processori classici che utilizzano i bit (che possono essere 0 o 1), i processori quantistici usano i qubit. Grazie a principi della meccanica quantistica come la sovrapposizione e l'entanglement, un qubit può rappresentare sia 0 che 1 contemporaneamente, e più qubit possono essere legati tra loro in modo che lo stato di uno influenzi istantaneamente quello dell'altro, anche a distanza. Questa capacità di calcolo parallelo esponenziale permette di risolvere problemi oggi impossibili per i supercomputer più potenti.
L'idea di avere questa potenza in uno smartphone è sbalorditiva. Immaginate un'intelligenza artificiale in grado di apprendere e ragionare in tempo reale direttamente sul dispositivo, senza bisogno di una connessione a un server remoto. La sicurezza raggiungerebbe livelli di inviolabilità assoluta grazie a protocolli di crittografia quantistica, e le capacità di elaborazione grafica e di calcolo scientifico supererebbero di gran lunga quelle dei migliori computer desktop attuali.
Le sfide da superare e le specifiche attuali
Ovviamente, la strada è ancora lunga. Le principali sfide riguardano il mantenimento della coerenza quantistica (i qubit sono estremamente sensibili a disturbi esterni come calore e vibrazioni) e la miniaturizzazione dei sistemi di raffreddamento, che attualmente richiedono temperature vicine allo zero assoluto. Tuttavia, il team di Google AI Quantum ha fatto passi da gigante, creando un prototipo che, sebbene ancora lontano dalla produzione di massa, dimostra la fattibilità del concetto.
Ecco alcune specifiche teoriche del prototipo attuale:
- Numero di Qubit: Si parla di un chip che varia dai 50 ai 70 qubit logici, un numero impressionante per le dimensioni ridotte.
- Temperatura operativa: Anche se ancora criogenica, è stata portata a pochi gradi sopra lo zero assoluto, un miglioramento significativo rispetto ai millikelvin richiesti in passato.
- Materiali: Utilizzo di superconduttori innovativi che permettono una maggiore stabilità dei qubit.
- Dimensioni: Il die del processore è comparabile a quello di un moderno SoC (System on a Chip) per smartphone di fascia alta.
Il passaggio dal silicio a questi nuovi materiali e architetture rappresenta una rivoluzione copernicana nel mondo della tecnologia. Sebbene i primi dispositivi consumer siano ancora a diversi anni di distanza, questo annuncio segna l'inizio di una nuova era per l'informatica mobile.
In conclusione, anche se preferisco la concretezza e l'accessibilità degli attuali smartphone Android, che offrono un rapporto qualità-prezzo imbattibile rispetto alle alternative più costose, è innegabile che l'orizzonte tracciato da Google con i processori quantistici sia affascinante. Stiamo assistendo in diretta alla nascita della tecnologia che definirà il prossimo decennio.
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