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Qualcomm Snapdragon 8 Elite Gen 5: analisi del chip che alimenterà i top di gamma del 2026

Il nuovo chip Qualcomm Snapdragon 8 Elite Gen 5 al centro di un circuito stampato illuminato.
Qualcomm ha svelato il suo ultimo System-on-Chip (SoC) di punta, lo Snapdragon 8 Elite Gen 5, destinato ad alimentare la prossima ondata di smartphone Android di fascia alta. Questo non è un semplice aggiornamento incrementale, ma una piattaforma riprogettata per essere il cuore pulsante di una nuova generazione di dispositivi incentrati sull'intelligenza artificiale "agentica", capaci di interagire con l'utente e l'ambiente in modi prima impensabili. Analizziamo in dettaglio le innovazioni. LEGGI TUTTO
Il core della CPU Oryon: potenza ed efficienza ridefinite
Il cuore del nuovo SoC è la CPU Qualcomm Oryon di terza generazione, un'architettura custom che promette un salto prestazionale significativo. La configurazione prevede un cluster di due core Prime che possono raggiungere una frequenza di picco di 4.6 GHz, affiancati da sei core Performance che operano fino a 3.62 GHz.[1, 2] Secondo i dati ufficiali, questo si traduce in un aumento delle prestazioni single-core del 20% e un miglioramento dell'efficienza energetica della CPU fino al 35% rispetto alla generazione precedente.[3] Questi numeri non indicano solo una maggiore reattività nelle operazioni quotidiane, ma anche una gestione più efficiente del consumo energetico, a tutto vantaggio dell'autonomia.
GPU Adreno: un balzo in avanti per il mobile gaming
Il comparto grafico vede l'introduzione della nuova GPU Adreno, che offre un incremento prestazionale del 23% e una riduzione del consumo energetico del 20%.[3] Questo non solo permetterà sessioni di gioco più lunghe e immersive, ma introduce anche tecnologie di livello desktop nel mondo mobile. Tra queste spiccano il supporto al Mesh Shading, per una gestione più efficiente delle geometrie complesse, e la Adreno High Performance Memory (HPM), una cache di memoria dedicata da 18 MB che migliora latenza e performance, aumentando la larghezza di banda del 38%.[2]
Hexagon NPU: il motore dell'intelligenza artificiale on-device
La vera rivoluzione risiede nel processore neurale (NPU) Hexagon, ora il 37% più veloce e il 16% più efficiente.[3] Questa NPU è progettata per gestire modelli di IA generativa direttamente sul dispositivo, abilitando assistenti personali "agentici" che, come descritto da Qualcomm, possono "vedere ciò che vedi, sentire ciò che senti e pensare con te in tempo reale".[3] Questa capacità di elaborazione locale, unita a una memoria delle conversazioni passate, trasforma lo smartphone da strumento reattivo a compagno proattivo.
Una fotocamera professionale in tasca
Lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 integra un triplo Image Signal Processor (ISP) a 20-bit con intelligenza artificiale, capace di elaborazione semantica in tempo reale per foto e video.[1] La novità più dirompente è l'introduzione del codec Advanced Professional Video (APV), il primo per dispositivi mobili a consentire la cattura di filmati con una qualità "quasi lossless".[3, 4] Questo apre le porte a un controllo granulare in post-produzione, simile a quello offerto dalle videocamere professionali.
Connettività e una nuova nomenclatura
A completare il pacchetto ci sono il sistema di connettività FastConnect 7900, che porta il supporto allo standard Wi-Fi 7, e il modem Snapdragon X85 per il 5G Advanced.[1, 3] È importante notare anche la strategia di branding: l'introduzione del suffisso "Elite" serve a differenziare questa versione di punta, destinata ai dispositivi ultra-premium, da una variante standard "Snapdragon 8 Gen 5" pensata per una fascia di mercato leggermente inferiore, chiarendo così l'offerta per i consumatori.[5]
In definitiva, lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 non è solo un chip più veloce. Rappresenta un riposizionamento strategico di Qualcomm, che passa da fornitore di componenti a vero e proprio architetto della piattaforma AI per l'intero ecosistema Android. Questa mossa spinge i produttori di smartphone a innovare sul lato software per sfruttare appieno le capacità hardware, consolidando il ruolo di Qualcomm come attore fondamentale nel definire la futura esperienza utente su mobile.
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