L’idea di vendere l’auto elettrica come prodotto di massa a molti può sembrare solo un'utopia. Da sempre ci crede l'imprenditore Shai Agassi , prima con le auto ibride, ora col progetto Battery Better Place che ha presentato al salone di Parigi (un video introduttivo è disponibile in fondo all'articolo). Il fulcro del progetto è costituito dalle stazioni di ricarica e dai centri per la sostituzione veloce del pacco batterie, da effettuarsi senza l' intervento degli operatori. Il prototipo è stato sviluppato su di una Renault Megane e le batterie sono della Aesc, una joint-venture fra Nissan e Nec. Con un modello di business rivoluzionario, saranno venduti pacchetti di carica chilometrica, dando l’auto a costo zero, esattamente come accade per la telefonia mobile. Le prime 50 vetture Renault, destinate a salire a 200 entro il 2009, saranno inviate in Israele e Danimarca come mercati pilota, per valutare le migliorie da implementare e provare nel mondo reale questa nuova tecnologia. In quest'ultima nazione saranno realizzate oltre 500 stazioni di rifornimento. La più vicina sarà segnalata al conducente tramite navigatore satellitare. Anche la Norvegia ha mostrato vivo interessamento al progetto. Chissà quanto ci vorrà da noi, prima che un simile sogno ecologico potrà essere realizzato!
In fila sotto il sole ad aspettare anche 45 minuti che arrivi la salvezza, stretti come suini sulla via del macello, persi per ore nel congestionato traffico di Roma. Questo è l'attuale destino degli abitanti capitolini, sfortunati utenti dell'azienda municipalizzata che gestisce i nostri vetusti tram e autobus. ...E poi la luce! L'Unione Europea ha stanziato 26 milioni di Euro di finanziamenti per realizzare nuovi modelli con un consumo inferiore (motore ibrido, idrogeno, biofuel, biogas) meno inquinanti (fino al 25% in meno dal 2009 quando saranno Euro5), più spaziosi, veloci, silenziosi, e con grandi pannelli informativi, come già avviene sui più recenti e sulla metropolitana. E semafori che diventeranno
verdi, come per magia, all'avvicinarsi del mezzo. L'iniziativa verrà presentata oggi a Roma in Campidoglio alla presenza di Antonio Tajani, Commissario europeo ai trasporti davanti a 150 delegati di 15 paesi europei. Interessate saranno 3.100 aziende, industrie e operatori della mobilità di ogni continente. Avranno il compito di coordinare la ricerca e costruzione dei prototipi di bus. Sono coinvolte le cinque più grandi imprese costruttrici europee (Evobus-Mercedes, Iribus-Iveco, Scania, Volvo, Neoman) e per la prima volta la sperimentazione (con la guida dei nuovi mezzi) avverrà in modo contestuale in sette città. Il progetto inoltre prevede: comunicazione dei tempi e ritardi dei bus via sms, tempistica indicata sulle palette elettroniche alla fermata, addirittura c'è chi ipotizza la possibilità di navigare in Internet dal sedile! Per l'Italia (che gestirà il 25% dei finanziamenti) la sperimentazione partirà a Roma e a Verona, e anche Milano (con l'Atm) sarà coinvolta nei test. Lo studio vedrà infine la partecipazione del Centro ricerche Fiat, dell'Asstra (associazione italiana del trasporto pubblico) e delle università romane La Sapienza e Roma3.