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L'hard disk Seagate IronWolf Pro da 28TB, progettato per sistemi NAS e archiviazione 24/7.
In un'epoca dominata dalla velocità degli SSD, gli hard disk meccanici (HDD) dimostrano di essere più rilevanti che mai, soprattutto quando si tratta di archiviazione di massa. Un'offerta limitata su Newegg per il Seagate IronWolf Pro da 28TB a soli 479 dollari (circa 17 dollari per terabyte) evidenzia la continua importanza di questi dispositivi per sistemi NAS, backup e per i cosiddetti "data hoarder". ARTICOLO COMPLETO
Progettato per l'affidabilità 24/7
Il Seagate IronWolf Pro non è un hard disk comune. È un'unità di classe enterprise progettata specificamente per operare ininterrottamente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, all'interno di sistemi NAS (Network Attached Storage) multi-bay. La sua affidabilità è certificata da un valore MTBF (Mean Time Between Failures) di 2.5 milioni di ore e da una garanzia limitata di 5 anni.
Per garantire prestazioni costanti anche in chassis con più dischi, dove le vibrazioni possono essere un problema, l'IronWolf Pro è dotato di sensori di vibrazione rotazionale (RV) integrati. Questi sensori aiutano a mantenere la tolleranza alle vibrazioni e a garantire performance stabili.
Specifiche tecniche di alto livello
L'unità da 28TB in offerta è un disco da 3.5 pollici con una velocità di rotazione di 7200 RPM. Utilizza la tecnologia CMR (Conventional Magnetic Recording), preferita rispetto alla più economica SMR (Shingled Magnetic Recording) perché non presenta cali di performance durante le operazioni di scrittura intense, un aspetto cruciale per l'uso in NAS.
Le specifiche complete includono:
- Capacità: 28TB
- Interfaccia: SATA III (6 Gb/s)
- Velocità di rotazione: 7200 RPM
- Velocità di trasferimento sostenuta: Fino a 285 MB/s
- Cache: 512MB
- Workload Rate Limit: 550 TB all'anno
- Tecnologia: CMR (Conventional Magnetic Recording)
- MTBF: 2.5 milioni di ore
Il mercato dell'archiviazione di massa
Mentre gli SSD hanno conquistato il mercato dei sistemi operativi e delle applicazioni grazie alla loro velocità, la necessità di archiviare enormi quantità di dati — video in 4K, librerie fotografiche in formato RAW, backup completi di sistemi — ha reso gli HDD ad alta capacità più importanti che mai. Il costo per terabyte degli HDD rimane imbattibile, e per scenari di utilizzo dove la capacità e l'affidabilità a lungo termine sono più importanti della velocità di accesso istantanea, rappresentano la soluzione ideale. L'offerta sul Seagate IronWolf Pro da 28TB sottolinea questa tendenza, rendendo l'archiviazione di classe enterprise più accessibile a prosumer, piccole imprese e appassionati che necessitano di costruire o espandere i propri sistemi di backup locali.
L'era del "tutto sul cloud" sta mostrando i suoi limiti, tra costi di abbonamento crescenti e preoccupazioni per la privacy. Di conseguenza, l'archiviazione locale sta vivendo una rinascita. Dispositivi come il Seagate IronWolf Pro da 28TB non sono reliquie del passato, ma strumenti fondamentali per un futuro digitale in cui il controllo e la proprietà dei propri dati stanno tornando a essere una priorità.
Di Alex (del 18/10/2025 @ 15:00:00, in Scienza e Spazio, letto 51 volte)

La ricostruzione digitale della mano fossile di Paranthropus boisei, che mostra una presa simile a quella umana.
La narrazione dell'evoluzione umana, che ha a lungo associato la creazione di utensili quasi esclusivamente al nostro genere, Homo, è stata nuovamente messa in discussione. La scoperta in Kenya di ossa di mano e polso di 1.5 milioni di anni fa, appartenenti a un Paranthropus boisei, suggerisce che anche questo nostro antico cugino estinto possedesse la destrezza manuale necessaria per fabbricare e utilizzare strumenti di base. ARTICOLO COMPLETO
Una mano sorprendentemente "umana"
Un team di paleoantropologi guidato da Carrie Mongle della Stony Brook University ha riportato alla luce, vicino al Lago Turkana in Kenya, il più grande insieme di fossili di mano e piede di *Paranthropus boisei* mai trovato. L'analisi di queste ossa di 1.5 milioni di anni, pubblicata sulla rivista *Nature*, ha rivelato caratteristiche sorprendenti.
Le proporzioni delle dita e del pollice, così come le caratteristiche del polso, indicano che *P. boisei* era capace di una presa simile a quella umana. Poteva pizzicare oggetti tra il pollice e le altre dita, una capacità fondamentale per la manipolazione fine richiesta nella fabbricazione di utensili. Tuttavia, questa abilità non era così raffinata come quella dei primi rappresentanti del genere *Homo*, come *Homo habilis* (l' "uomo abile").
Una doppia funzionalità: forza e destrezza
La mano di *P. boisei* mostrava anche tratti simili a quelli dei gorilla, che le conferivano una presa eccezionalmente potente. I ricercatori ipotizzano che questa forza fosse utile per strappare parti non commestibili da piante dure, che costituivano la base della sua dieta, e forse anche per arrampicarsi occasionalmente sugli alberi. Tuttavia, a differenza delle scimmie moderne, i fossili indicano che *P. boisei* non aveva dita e dita dei piedi curve, un adattamento cruciale per una vita primariamente arboricola. Questa combinazione di forza e destrezza suggerisce una mano versatile, adatta a una varietà di compiti.
Un'evoluzione non lineare
Questa scoperta sfida la visione tradizionale e lineare dell'evoluzione, che vedeva una progressione diretta da ominidi non utilizzatori di utensili al genere *Homo*, l'unico "tecnologico". L'evidenza suggerisce invece uno scenario più complesso e ramificato, in cui diverse specie di ominidi coesistevano e sviluppavano in modo indipendente, o condividevano, strategie adattative simili.
L'uso di utensili non sarebbe quindi stato un'esclusiva del nostro lignaggio, ma una capacità emersa in più rami dell'albero evolutivo umano. La destrezza manuale, piuttosto che un traguardo raggiunto solo da *Homo*, appare come una strategia evolutiva esplorata da diverse specie per interagire e trasformare il proprio ambiente.
La mano di Paranthropus boisei ci costringe a riconsiderare cosa significhi essere "umani". La capacità di creare e usare utensili, a lungo considerata una pietra miliare che ci ha separato dal resto del regno animale, potrebbe essere stata una caratteristica più diffusa tra i nostri antichi parenti di quanto pensassimo. L'evoluzione umana non è stata una marcia trionfale di una singola linea, ma un mosaico complesso di esperimenti, adattamenti e coesistenze, di cui stiamo solo ora iniziando a comprendere la vera ricchezza.
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