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Articoli del 14/07/2025

Un prototipo del Tesla Optimus Gen 3 in un ambiente di fabbrica.
La promessa di Elon Musk è di quelle che scuotono il mercato: commercializzare il robot umanoide Tesla Optimus entro la fine del 2025. Una scadenza audace che, come da tradizione per il CEO di Tesla, si muove sul confine sottile tra una visione rivoluzionaria e un obiettivo quasi fantascientifico. Ma a che punto siamo veramente? E cosa c'è di concreto dietro il marketing?
Progressi innegabili, ma la strada è in salita
I video diffusi da Tesla mostrano un Optimus sempre più agile: cammina in modo più stabile, manipola oggetti delicati come le uova e svolge compiti semplici in fabbrica, come smistare pacchi. L'integrazione con l'AI neurale di Tesla, la stessa delle sue auto, gli permette di imparare per imitazione e di operare autonomamente. L'ultima generazione, la Gen 3, vanta mani con 22 gradi di libertà, quasi umane. Questi sono progressi innegabili e rapidissimi, se si considera che il progetto è stato presentato solo pochi anni fa.
Le sfide nascoste e i ritardi
Dietro la facciata patinata dei video demo, però, la realtà è più complessa. Report interni e fonti vicine al progetto parlano di sfide ingegneristiche notevoli: surriscaldamento dei motori, usura rapida delle componenti meccaniche e una difficoltà oggettiva nel rendere il robot veramente utile in compiti complessi. Recentemente, la produzione è stata addirittura messa in pausa per una riprogettazione, e figure chiave del team hanno lasciato l'azienda. Attualmente, sembra che gli Optimus impiegati nelle fabbriche Tesla svolgano compiti molto semplici, come spostare batterie, con un'efficienza ancora inferiore a quella di un operaio umano.
Il mio parere: una questione di "musk time"
Arriviamo al punto. La commercializzazione di migliaia di unità entro il 2025, a mio parere, è un'utopia. La scadenza di Musk non va interpretata letteralmente, ma come uno strumento di marketing e pressione interna. Serve a mantenere alta l'attenzione degli investitori, ad attrarre i migliori talenti e a spingere il team a superare i propri limiti. La vera natura di Optimus, al momento, non è quella di un prodotto di massa, ma di una straordinaria piattaforma di ricerca e sviluppo. Ogni progresso fatto sul robot, dall'AI alla meccanica, ha ricadute dirette e preziose sul core business di Tesla: le auto a guida autonoma. La promessa del 2025 è funzionale a questo, più che a un reale piano industriale.
In conclusione, vedremo sicuramente un Optimus funzionante e impressionante entro il 2025, magari in piccoli lotti pilota. Ma per una vera commercializzazione su larga scala, capace di impattare il mercato del lavoro come immagina Musk, dovremo probabilmente attendere la fine del decennio. La scommessa di Tesla non è sul "se", ma sul "quando", e come sempre con Elon Musk, il suo orologio corre a una velocità diversa dalla nostra.
Fotografie del 14/07/2025
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