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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Alex (del 09/11/2025 @ 11:00:00, in [Misteri E Scienza], letto 153 volte)

Un radiotelescopio punta verso lo spazio profondo da cui arriva un segnale FRB
Immaginate di guardare il cielo e, per un solo millisecondo, di vedere un lampo di luce più luminoso di un miliardo di Soli. Questo è ciò che i radiotelescopi rilevano sotto forma di onde radio. Si chiamano Fast Radio Bursts (FRB) e sono i segnali più potenti ed enigmatici dell'universo. Scoperti solo nel 2007, la loro origine è uno dei più grandi misteri dell'astronomia moderna. ARTICOLO COMPLETO
Cosa sono esattamente gli FRB?
Un Fast Radio Burst è un lampo incredibilmente intenso di onde radio proveniente dallo spazio profondo (extragalattico). La sua caratteristica più sconcertante è la durata: la maggior parte di essi dura solo pochi millisecondi. In quel battito di ciglia, tuttavia, un FRB può rilasciare la stessa quantità di energia che il nostro Sole produce in un giorno intero, o addirittura in un anno.
Sono stati scoperti per caso nel 2007, analizzando vecchi dati d'archivio del radiotelescopio di Parkes in Australia. Da allora, grazie a nuovi strumenti come CHIME in Canada, ne abbiamo rilevati migliaia.
Il mistero dei "ripetitori"
Inizialmente, si pensava che gli FRB fossero eventi catastrofici e unici, come l'esplosione di una stella (supernova) o la fusione di due stelle di neutroni. Poi, nel 2016, è stato scoperto FRB 121102. Questo FRB non era un evento singolo: si ripeteva, lampeggiando più volte dalla stessa identica posizione nello spazio.
Questa scoperta ha diviso gli FRB in due categorie: quelli che esplodono una sola volta (e poi scompaiono) e i "ripetitori". Ciò implica che, almeno per i ripetitori, la fonte non può essere un evento auto-distruttivo. Deve essere un oggetto stabile capace di accumulare e rilasciare quantità mostruose di energia più e più volte.
Le teorie: da Magnetar ad Alieni
Gli scienziati stanno cercando di capire quale "motore" cosmico possa generare tanta potenza in così poco tempo.
- Magnetar: È la teoria principale. Una magnetar è una stella di neutroni giovane e con un campo magnetico incredibilmente potente (miliardi di volte quello terrestre). Un "terremoto stellare" sulla sua superficie potrebbe rilasciare un'esplosione di energia che percepiamo come un FRB. Questa teoria ha ricevuto una forte conferma nel 2020, quando è stato rilevato un FRB proveniente da una magnetar *all'interno* della nostra galassia.
- Collisioni cosmiche: I lampi singoli potrebbero ancora essere causati dalla collisione di stelle di neutroni o buchi neri.
- Technosignatures (Alieni): L'ipotesi più affascinante, anche se la meno probabile, è che siano segnali artificiali. Un "faro" di una civiltà avanzata o forse la fonte di energia per le loro "vele spaziali". Sebbene la maggior parte degli scienziati ritenga che ci sia una spiegazione naturale (come le magnetar), la natura precisa di alcuni segnali ripetuti non esclude ancora del tutto questa possibilità.
Che si tratti di stelle magnetiche iper-potenti o di fari alieni, gli FRB hanno aperto una nuova finestra sull'universo estremo. Sono strumenti unici per studiare la materia "perduta" tra le galassie e per testare i limiti della fisica come la conosciamo.
Di Alex (del 09/11/2025 @ 10:00:00, in [Misteri E Scienza], letto 161 volte)

Rappresentazione artistica dell'esplosione di Tunguska sopra la taiga
Il 30 giugno 1908, nel cuore della remota taiga siberiana, si verificò un'esplosione catastrofica. La sua potenza, stimata tra i 10 e i 15 megatoni (circa 1.000 volte quella di Hiroshima), appiattì oltre 2.150 chilometri quadrati di foresta, abbattendo circa 80 milioni di alberi. Eppure, non fu mai trovato un cratere. L'evento di Tunguska rimane uno dei più grandi misteri scientifici del XX secolo. ARTICOLO COMPLETO
Cosa accadde quella mattina?
Testimoni oculari, anche a centinaia di chilometri di distanza, descrissero una "palla di fuoco" o un "sole" che solcava il cielo, seguito da un lampo accecante e da un suono assordante simile a un tuono o a un colpo d'artiglieria. L'onda d'urto fu registrata dai sismografi di tutto il mondo e l'onda di pressione atmosferica fece due volte il giro della Terra. Per diverse notti successive, i cieli d'Europa e d'Asia rimasero così luminosi da permettere di leggere un giornale all'aperto a mezzanotte.
Tuttavia, a causa dell'isolamento della regione e degli sconvolgimenti politici in Russia, la prima spedizione scientifica sul posto, guidata da Leonid Kulik, arrivò solo nel 1927.
L'esplosione "aerea": un cratere assente
Kulik si aspettava di trovare un gigantesco cratere da impatto. Ciò che trovò fu ancora più strano: un'enorme area di alberi abbattuti, disposti radialmente con le radici puntate verso l'esterno rispetto a un epicentro. Ma al centro, nessun cratere. Anzi, alcuni alberi erano ancora in piedi, sebbene completamente spogliati di rami e corteccia, come pali telegrafici anneriti.
Questo portò alla conclusione che l'oggetto non era esploso al suolo, ma in aria. La scienza moderna ritiene che l'esplosione sia avvenuta a un'altitudine compresa tra 5 e 10 chilometri.
Le teorie: dal meteorite all'antimateria
L'assenza di un impatto e di frammenti evidenti ha alimentato decenni di speculazioni.
- Meteorite roccioso: L'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un asteroide roccioso, largo tra i 50 e i 100 metri, che si è disintegrato e vaporizzato a causa dell'attrito e della pressione termica entrando nell'atmosfera.
- Cometa: Un'altra teoria molto forte suggerisce un frammento di cometa (composto principalmente da ghiaccio e polvere). Questo spiegherebbe la mancanza di frammenti rocciosi e l'insolita luminosità notturna (causata dalla polvere di ghiaccio rilasciata nell'alta atmosfera).
- Teorie esotiche: Nel corso degli anni, sono state proposte idee più fantasiose, come l'annichilazione di un frammento di antimateria, un mini buco nero che avrebbe attraversato la Terra, o persino l'esplosione di una navicella spaziale aliena. Queste teorie non sono supportate da alcuna prova scientifica.
Perché Tunguska è importante oggi
L'evento di Tunguska è un monito terrificante sulla vulnerabilità della Terra agli impatti cosmici. Un evento simile oggi sopra un'area densamente popolata, come una grande metropoli, causerebbe una distruzione inimmaginabile. È per questo che le agenzie spaziali di tutto il mondo (come la NASA con il suo programma DART) stanno attivamente monitorando gli oggetti "Near-Earth" (NEO) e sviluppando strategie per deviare eventuali minacce future.
Anche a più di un secolo di distanza, Tunguska ci ricorda che viviamo in un "poligono di tiro" cosmico e che la comprensione di questi eventi non è solo una curiosità scientifica, ma una necessità per la sopravvivenza della nostra civiltà.
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