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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Regina Mabailati (del 17/04/2013 @ 15:09:13, in TV e Video on-line, letto 15991 volte)
Negli Stati Uniti se ne sono accorti addirittura i giornalisti. In Italia la notizia è arrivata ma è stata raccontata come se non ci riguardasse più che tanto. In realtà il fatto che negli Stati Uniti sia cambiato, in modo definitivo, il modo di fruizione dei contenuti televisivi, coinvolge anche il nostro paese, nonostante l'endemico ritardo tecnologico che dobbiamo scontare in ogni occasione.
E' infatti ormai una tendenza consolidata quella che vede gli americani disdire in modo massiccio gli abbonamenti alla tv via cavo utilizzando, secondo diverse modalità, servizi che utilizzano il web. La presenza di un servizio come Netflix, che consente di vedere un catalogo sterminato di film e serie televisive in streaming con un abbonamento di soli 7,99 dollari al mese, è un qualcosa di ancor più rivoluzionario rispetto ad iTunes e alla possibilità di scaricare legalmente una canzone a meno di un euro.
C'è da dire, peraltro, che la tv via cavo negli Stati Uniti ha una qualità media che in Italia neanche ci sognamo: pensate a HBO, la tv famosa per aver prodotto Sex And The City, ma anche Fox e via discorrendo: le serie televisive che questi colossi multimediali producono sono di altissimo livello al punto che, dopo essersi fatta la bocca con i vari Mad Men, The Walking Dead, The Following eccetera, provare a guardare Distretto di Polizia o una qualunque fiction italiana risulta quasi impossibile.
In Italia, appunto, la situazione è diversa ma solo per due, importanti, motivi. Il primo è che il livello medio dell'italiano televisivo è piuttosto basso (altrimenti come si farebbe a guardare i programmi di Rai e Mediaset senza sentire i conati di vomito?) e l'anziano italiano, la cui percentuale rispetto alla popolazione ancora lavorativamente attiva è molto più alta rispetto agli States, pur avendo oggi il digitale terrestre, difficilmente conosce canali quali Real Time, Cielo, La 7 o MTV, che pur hanno ampiato un po' l'offerta televisiva.
Il secondo motivo è che l'Italia è un paese governato, in tutti i suoi assets principali, da vecchi. Vecchi non tanto e non solo di età ma, soprattutto, di mentalità. Basti pensare che i nostri politici credono ancora che le elezioni si vincono apparendo di più al TG2 (e il caso Grillo qualcosa dovrebbe pur insegnarlo) e che Twitter sia solo un modo semplice, e gratuito, per lanciare i propri slogan, ma solo in campagna elettorale (Monti, che tanto si vantava di usare Twitter, oltre che non saperlo fare usare, ha chiaramente smesso di twittare il giorno stesso delle elezioni). E che anche aziende tecnologicamente evolute sono, talvolta, guidate da persone di una certà età (Bernabè, leader di Telecom, a 64 anni sembra quasi un ragazzino...).
Pertanto, anche se qualcosa si sta muovendo (pensiamo a Sky, offerta ottima di contenuti televisivi moderni che, ahinoi, è piuttosto cara) lo spettacolo offerto dal panorama televisivo italiano è pietoso. Il digitale terrestre (tecnologia nata vecchia... e sappiamo benissimo perchè è stata imposta e da chi) ha regalato centinaia di canali televisivi per la maggior parte inutili, pieni di televendite e di repliche insulse. Un'occasione sprecata, insomma.
Senza considerare che un servizio come Netflix in Italia impiegherà anni prima di arrivare perchè per Rai e Mediaset significherebbe rinnovarsi completamente altrimenti correrebbero il rischio di scomparire.
Invece bisognerebbe che davvero si comprendesse quanto le nuove tecnologie e i contenuti di qualità potrebbero fare la differenza. Produrre fiction di alta qualità, proporre contenuti on demand e fruibili in streaming darebbero anche un contributo alla crescita culturale degli italiani. Tanto prima o poi ci arriveremo perchè i ventenni di oggi la tv normale quasi non la guardano più e tra dieci anni il ricambio generazionale farà sì che la percentuale di popolazione tecnologicamente sviluppata sarà maggioranza e, in un modo o nell'altro (legale o illegale) i contenuti se li cercherà sul web, magari rinunciando anche alla tv vera e propria in modo da non pagare nemmeno il canone.
Per seguirmi su Twitter: @ReginaMabailati
Segui il mio Blog: noApple
E' infatti ormai una tendenza consolidata quella che vede gli americani disdire in modo massiccio gli abbonamenti alla tv via cavo utilizzando, secondo diverse modalità, servizi che utilizzano il web. La presenza di un servizio come Netflix, che consente di vedere un catalogo sterminato di film e serie televisive in streaming con un abbonamento di soli 7,99 dollari al mese, è un qualcosa di ancor più rivoluzionario rispetto ad iTunes e alla possibilità di scaricare legalmente una canzone a meno di un euro.
C'è da dire, peraltro, che la tv via cavo negli Stati Uniti ha una qualità media che in Italia neanche ci sognamo: pensate a HBO, la tv famosa per aver prodotto Sex And The City, ma anche Fox e via discorrendo: le serie televisive che questi colossi multimediali producono sono di altissimo livello al punto che, dopo essersi fatta la bocca con i vari Mad Men, The Walking Dead, The Following eccetera, provare a guardare Distretto di Polizia o una qualunque fiction italiana risulta quasi impossibile.
In Italia, appunto, la situazione è diversa ma solo per due, importanti, motivi. Il primo è che il livello medio dell'italiano televisivo è piuttosto basso (altrimenti come si farebbe a guardare i programmi di Rai e Mediaset senza sentire i conati di vomito?) e l'anziano italiano, la cui percentuale rispetto alla popolazione ancora lavorativamente attiva è molto più alta rispetto agli States, pur avendo oggi il digitale terrestre, difficilmente conosce canali quali Real Time, Cielo, La 7 o MTV, che pur hanno ampiato un po' l'offerta televisiva.
Il secondo motivo è che l'Italia è un paese governato, in tutti i suoi assets principali, da vecchi. Vecchi non tanto e non solo di età ma, soprattutto, di mentalità. Basti pensare che i nostri politici credono ancora che le elezioni si vincono apparendo di più al TG2 (e il caso Grillo qualcosa dovrebbe pur insegnarlo) e che Twitter sia solo un modo semplice, e gratuito, per lanciare i propri slogan, ma solo in campagna elettorale (Monti, che tanto si vantava di usare Twitter, oltre che non saperlo fare usare, ha chiaramente smesso di twittare il giorno stesso delle elezioni). E che anche aziende tecnologicamente evolute sono, talvolta, guidate da persone di una certà età (Bernabè, leader di Telecom, a 64 anni sembra quasi un ragazzino...).
Pertanto, anche se qualcosa si sta muovendo (pensiamo a Sky, offerta ottima di contenuti televisivi moderni che, ahinoi, è piuttosto cara) lo spettacolo offerto dal panorama televisivo italiano è pietoso. Il digitale terrestre (tecnologia nata vecchia... e sappiamo benissimo perchè è stata imposta e da chi) ha regalato centinaia di canali televisivi per la maggior parte inutili, pieni di televendite e di repliche insulse. Un'occasione sprecata, insomma.
Senza considerare che un servizio come Netflix in Italia impiegherà anni prima di arrivare perchè per Rai e Mediaset significherebbe rinnovarsi completamente altrimenti correrebbero il rischio di scomparire.
Invece bisognerebbe che davvero si comprendesse quanto le nuove tecnologie e i contenuti di qualità potrebbero fare la differenza. Produrre fiction di alta qualità, proporre contenuti on demand e fruibili in streaming darebbero anche un contributo alla crescita culturale degli italiani. Tanto prima o poi ci arriveremo perchè i ventenni di oggi la tv normale quasi non la guardano più e tra dieci anni il ricambio generazionale farà sì che la percentuale di popolazione tecnologicamente sviluppata sarà maggioranza e, in un modo o nell'altro (legale o illegale) i contenuti se li cercherà sul web, magari rinunciando anche alla tv vera e propria in modo da non pagare nemmeno il canone.
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Di Alex (del 30/07/2012 @ 18:51:45, in TV e Video on-line, letto 10586 volte)
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Grazie ad LG Italia, posso scrivere una recensione approfondita provando in prima persona questo innovativo prodotto che trasforma una vecchia TV in un computer da salotto in grado di navigare su Internet con un browser completo compatibile Adobe Flash, scaricare app dedicate, connettersi via WiFi, Ethernet e DLNA con il proprio computer, acquistare film e addirittura visualizzare i contenuti in 3D!
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Unboxing - La confezione comprende la centralina, il telecomando, un cavo HDMI e l'alimentatore.
Specifiche tecniche:
Wi-Fi integrato, ethernet, uscita HDMI, uscita ottica e due porte USB. E' anche possibile collegare una tastiera USB e un hard disk esterno e usare l’applicazione dedicata per gli smartphone come telecomando in alternativa o come complemento al telecomando fornito in dotazione, il Magic Motion. Quest'ultimo è simile come funzionamento al Wiimote di Nintendo: punti il telecomando verso la TV e muovi il puntatore come se fosse un mouse. L'SP820 include un web browser completo col supporto a Flash in versione 10.0. Piena compatibilità con la piattaforma Smart TV di LG che conta già su numerose indispensabili applicazioni come Facebook, Twitter, Picasa, Google Maps. Il player multimediale supporta i formati video MPEG2, MPEG4, AVC (H.264), SMPTE, VC1 (VC-9), DivX, DivX HD, MKV, TS TP, WMV, 3GPP ed FLV ed i formati audio LPCM, Dolby Digital, Dolby Digital Plus, MPEG 1/2 L2, MP3, WMA ed AAC.
E' compreso anche l'accesso al 3D World che include video e giochi il cui punto di forza è la visione stereoscopica.
La centralina misura 200 x 29 x 120 mm e pesa 500 gr., ha un prezzo di listino di 160 Euro e può essere acquistata qui e in tutti i negozi di elettronica consumer.
La prova di Digital Worlds:
Ho provato l'SP820 collegandolo ad un TV LCD di altra marca, vecchio di 7 anni (che per l'Hi-Tech è come dire preistoria ) da 42 pollici - HD Ready 720p. La centralina è stata riconosciuta immediatamente, l'immagine è priva di interferenze e i caratteri sono nitidi. Le opzioni di setup sono configurabili anche da un bambino e, come vedete nel breve screencast che segue, la connessione WiFi del mio router Netgear è stata rapidamente riconosciuta, nonostante fosse protetta (ho inserito la password tramite tastiera USB esterna) ed è stabile e veloce.
L'interfaccia è molto facile da capire e usare. Dopo un po' ci si abitua al telecomando Magic Motion, anche se non è comodo come un mouse. Il browser internet funziona bene e, come dicevo all'inizio, visualizza anche i contenuti Adobe Flash. Oltre all'app per vedere i contenuti gratuiti Youtube, tra le altre ci sono a anche Cubovision di Telecom e l'offerta Premium di LG. Fra le app, spiccano Twitter e Facebook. Per potere leggere bene i caratteri sia delle app che dei siti internet, pur avendo un televisore da 42 pollici, bisogna avvicinarsi ad un paio di metri dallo schermo e quindi è spesso difficile farlo comodamente dal divano. ...Ma questo è un limite di tutte le smart TV connesse
Aggiungo anche questo video per darvi un'idea dell'aspetto dell' interfaccia guidata dal Magic Motion. Purtroppo in penonbra la mia telecamera non riesce a catturare bene lo schermo con forte luminosità e le riprese sono venute un po' sfocate. Ma dal vivo si vede benissimo, quasi come sullo schermo del computer.
Se volete avere ulteriori informazioni sulla gamma di televisori LG 2012, vi rinvio ad un mio precedente articolo che include altri video dimostrativi.
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