\\ Home Page : Storico : Fantascienza-Misteri (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Alex (del 16/10/2025 @ 13:00:00, in Fantascienza-Misteri, letto 195 volte)

Un'immagine evocativa in stile cyberpunk di una Los Angeles notturna e piovosa nel 2099, con auto volanti e ologrammi giganti.
L'universo di Blade Runner è pronto a espandersi ancora. Amazon ha confermato ufficialmente la produzione di "Blade Runner 2099", una serie TV live-action che fungerà da sequel diretto di "Blade Runner 2049". Con Ridley Scott a bordo come produttore esecutivo e Silka Luisa (Shining Girls) come showrunner, il progetto si preannuncia come uno degli eventi televisivi più attesi dei prossimi anni, con un debutto previsto per fine 2026. ARTICOLO COMPLETO
Cosa sappiamo della trama
I dettagli sulla trama sono ancora scarsi, ma il titolo stesso ci dà un'indicazione fondamentale: la storia si svolgerà 50 anni dopo gli eventi del film di Denis Villeneuve. Silka Luisa ha dichiarato che la serie esplorerà "la prossima evoluzione dell'umanità e dell'intelligenza artificiale". Ci si può aspettare che vengano affrontati temi come la longevità dei replicanti Nexus-9, le conseguenze della rivoluzione accennata in "2049" e il ruolo della Tyrell Corporation (o di ciò che ne resta) in questo nuovo futuro. Ridley Scott ha confermato che il primo episodio getterà le basi per un mondo profondamente cambiato, ma visivamente e tematicamente coerente con i film precedenti.
Produzione e cast
La produzione è di altissimo livello. Oltre a Scott, anche Michael Green, co-sceneggiatore di "Blade Runner 2049", è coinvolto come produttore. La regia dei primi episodi è stata affidata a Jonathan van Tulleken, noto per il suo lavoro sulla acclamata serie "Shōgun". Per quanto riguarda il cast, non ci sono ancora annunci ufficiali, ma circolano voci insistenti sulla possibile partecipazione di Harrison Ford in un ruolo di collegamento, anche se probabilmente marginale. È improbabile, invece, un ritorno di Ryan Gosling, il cui arco narrativo si è concluso nel film precedente.
"Blade Runner 2099" ha il potenziale per essere un capolavoro o un'occasione mancata. L'eredità dei due film è immensa, ma il team produttivo di altissimo profilo e la promessa di espandere questo affascinante universo narrativo lasciano ben sperare. I fan dovranno armarsi di pazienza, ma l'attesa per tornare a immergersi nelle strade piovose di una Los Angeles cyberpunk sarà, si spera, ampiamente ripagata.
Di Alex (del 16/10/2025 @ 09:00:00, in Fantascienza-Misteri, letto 222 volte)

Il celebre fotogramma del filmato di Patterson-Gimlin del 1967, che mostra la presunta creatura Bigfoot mentre cammina nella foresta.
Il Bigfoot, o Sasquatch, è una delle figure più radicate nel folklore nordamericano e un caposaldo della criptozoologia. Nonostante decenni di presunti avvistamenti, impronte e filmati sgranati, la comunità scientifica rimane scettica. Ma quali sono le "prove" a sostegno della sua esistenza, e perché la scienza non le ritiene sufficienti? Analizziamo il fenomeno in modo critico e obiettivo, al di là del mito. ARTICOLO COMPLETO
Le prove principali: filmati e impronte
La prova più famosa a favore del Bigfoot è il filmato girato da Roger Patterson e Bob Gimlin nel 1967 a Bluff Creek, in California. Il breve filmato mostra una figura alta e pelosa che cammina con andatura bipede. Sebbene iconico, il filmato è molto controverso: molti esperti di effetti speciali e anatomisti ritengono che si tratti di un uomo in un costume, evidenziando incongruenze nella muscolatura e nel movimento. Altre prove comuni sono le grandi impronte ritrovate nelle foreste. Tuttavia, la maggior parte di queste si è rivelata essere opera di burloni o errate identificazioni di tracce di animali noti (come orsi) deformate dal terreno.
L'analisi del DNA e l'assenza di fossili
Negli ultimi anni, sono stati condotti diversi studi genetici su presunti campioni di peli e tessuti di Bigfoot. Un'analisi completa del 2014, guidata dal genetista Bryan Sykes dell'Università di Oxford, ha esaminato decine di campioni provenienti da tutto il mondo. I risultati sono stati deludenti per i sostenitori del Bigfoot: la maggior parte dei campioni apparteneva a orsi, lupi, mucche e altri animali conosciuti. Un altro grande ostacolo per la tesi del Bigfoot è la totale assenza di prove fossili. Per una popolazione di primati di grandi dimensioni possa sopravvivere e riprodursi per secoli, dovrebbe lasciare tracce nel record fossile, cosa che non è mai avvenuta.
Dal punto di vista scientifico, non esiste alcuna prova credibile che supporti l'esistenza del Bigfoot. Le prove aneddotiche, i filmati sfuocati e le impronte non reggono a un'analisi rigorosa. Il fenomeno Bigfoot è meglio compreso come un potente mito moderno, un prodotto del folklore, della psicologia umana (la pareidolia, il desiderio di credere) e della vastità selvaggia del continente nordamericano. Rappresenta il nostro fascino per l'ignoto e per l'idea che, forse, non abbiamo ancora scoperto tutto.
|
|
Microsmeta Podcast
Feed Atom 0.3
(p)Link
Commenti
Storico
Stampa