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Apple e il Digital Markets Act: cosa cambia davvero per gli utenti iPhone in Europa
Di Alex (del 07/09/2025 @ 16:00:00, in Universo Apple, letto 116 volte)

L'Unione Europea impone nuove regole ai giganti della tecnologia come Apple
Il Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea è ora attivo e sta cambiando tutto per gli utenti iPhone. Apple, designata come "gatekeeper", è costretta ad aprire il suo ecosistema iOS, un tempo invalicabile. Questo porta a novità epocali come l'installazione di app da store alternativi (sideloading) e l'uso di browser con motori propri. Vediamo nel dettaglio cosa significa questa rivoluzione per chi usa un iPhone nei 27 paesi dell'Unione LEGGI TUTTO
Cos'è il Digital Markets Act (DMA) e perché riguarda Apple
Il DMA è un regolamento europeo progettato per garantire mercati digitali più equi e contendibili. Il suo obiettivo è impedire alle grandi piattaforme online, definite "gatekeeper", di abusare della loro posizione dominante a svantaggio di concorrenti e consumatori. Apple è stata designata come gatekeeper per il suo sistema operativo iOS, il suo browser Safari e il suo App Store. Di conseguenza, l'azienda di Cupertino è stata obbligata ad "aprire" il suo ecosistema, introducendo cambiamenti che fino a un anno fa sembravano impensabili.
Sideloading e App Store alternativi: la fine del monopolio
La novità più dirompente è senza dubbio la possibilità di installare applicazioni da fonti esterne all'App Store ufficiale, un processo noto come "sideloading", e di utilizzare marketplace di app alternativi. Questo significa che gli sviluppatori possono ora distribuire le loro app iOS direttamente dai loro siti web o tramite store di terze parti.
Apple ha implementato questa apertura con diverse misure di sicurezza. Ogni app, anche se distribuita esternamente, deve passare un processo di "Notarizzazione" automatico che ne verifica l'assenza di malware e la conformità ai requisiti di base della piattaforma. Quando un utente tenta di installare un'app da uno store alternativo per la prima volta, iOS mostra una serie di avvisi informativi sui potenziali rischi. Un dato chiave, e molto discusso, è la "Core Technology Fee" (CTF): Apple richiede agli sviluppatori che scelgono questa via di pagare 0,50 € per ogni prima installazione annuale dopo aver superato la soglia di 1 milione di installazioni, una commissione che ha generato notevoli polemiche.
Browser con motori propri e apertura dei pagamenti NFC
Un altro cambiamento fondamentale riguarda i browser web. In precedenza, tutti i browser su iOS, inclusi Chrome e Firefox, erano obbligati a utilizzare il motore di rendering di Apple, WebKit. Con il DMA, questa restrizione è stata eliminata. Ora, sviluppatori come Google e Mozilla possono utilizzare i loro motori (rispettivamente Blink e Gecko), portando potenzialmente a performance migliori, maggiore compatibilità con gli standard web e funzionalità uniche che prima erano impossibili da implementare. All'avvio di Safari, gli utenti europei visualizzano ora una schermata di scelta che permette di impostare facilmente un browser predefinito alternativo.
In parallelo, Apple ha dovuto aprire l'accesso al chip NFC dell'iPhone. Questo consente ad altre app di pagamento e a istituti bancari di offrire servizi "tap-to-pay" in diretta competizione con Apple Pay, utilizzando l'hardware del dispositivo per le transazioni contactless.
L'impatto reale per gli utenti: più scelta, ma anche più attenzione
Per l'utente finale, questi cambiamenti si traducono principalmente in una maggiore libertà di scelta. È possibile accedere ad app non permesse sull'App Store (come emulatori di console o servizi di cloud gaming che prima erano limitati), approfittare di offerte esclusive su store alternativi e utilizzare un browser che non dipenda dall'infrastruttura di Apple. Tuttavia, comporta anche la necessità di una maggiore consapevolezza. Sebbene i sistemi di sicurezza di Apple rimangano robusti, la responsabilità di verificare la legittimità di uno sviluppatore o di un marketplace ricade maggiormente sull'utente. La frammentazione dell'esperienza, con sistemi di pagamento e abbonamento diversi per ogni store, è un altro fattore da considerare.
In conclusione, il Digital Markets Act ha forzato la mano ad Apple, innescando la più grande trasformazione di iOS dalla sua nascita. Il "giardino recintato" meticolosamente curato da Steve Jobs e successori ora ha dei cancelli aperti, seppur sorvegliati, esclusivamente per il mercato europeo. La vera sfida sarà ora osservare come l'ecosistema reagirà: gli utenti abbracceranno queste nuove libertà, rischiando una potenziale complessità, o preferiranno la semplicità e la sicurezza garantite del vecchio modello? I prossimi mesi saranno cruciali per definire il futuro dell'esperienza mobile in Europa e, potenzialmente, nel resto del mondo.
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