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Il nuovo chip Qualcomm Snapdragon 8 Elite Gen 5 al centro di un circuito stampato illuminato.
Qualcomm ha svelato il suo ultimo System-on-Chip (SoC) di punta, lo Snapdragon 8 Elite Gen 5, destinato ad alimentare la prossima ondata di smartphone Android di fascia alta. Questo non è un semplice aggiornamento incrementale, ma una piattaforma riprogettata per essere il cuore pulsante di una nuova generazione di dispositivi incentrati sull'intelligenza artificiale "agentica", capaci di interagire con l'utente e l'ambiente in modi prima impensabili. Analizziamo in dettaglio le innovazioni. LEGGI TUTTO
Il core della CPU Oryon: potenza ed efficienza ridefinite
Il cuore del nuovo SoC è la CPU Qualcomm Oryon di terza generazione, un'architettura custom che promette un salto prestazionale significativo. La configurazione prevede un cluster di due core Prime che possono raggiungere una frequenza di picco di 4.6 GHz, affiancati da sei core Performance che operano fino a 3.62 GHz.[1, 2] Secondo i dati ufficiali, questo si traduce in un aumento delle prestazioni single-core del 20% e un miglioramento dell'efficienza energetica della CPU fino al 35% rispetto alla generazione precedente.[3] Questi numeri non indicano solo una maggiore reattività nelle operazioni quotidiane, ma anche una gestione più efficiente del consumo energetico, a tutto vantaggio dell'autonomia.
GPU Adreno: un balzo in avanti per il mobile gaming
Il comparto grafico vede l'introduzione della nuova GPU Adreno, che offre un incremento prestazionale del 23% e una riduzione del consumo energetico del 20%.[3] Questo non solo permetterà sessioni di gioco più lunghe e immersive, ma introduce anche tecnologie di livello desktop nel mondo mobile. Tra queste spiccano il supporto al Mesh Shading, per una gestione più efficiente delle geometrie complesse, e la Adreno High Performance Memory (HPM), una cache di memoria dedicata da 18 MB che migliora latenza e performance, aumentando la larghezza di banda del 38%.[2]
Hexagon NPU: il motore dell'intelligenza artificiale on-device
La vera rivoluzione risiede nel processore neurale (NPU) Hexagon, ora il 37% più veloce e il 16% più efficiente.[3] Questa NPU è progettata per gestire modelli di IA generativa direttamente sul dispositivo, abilitando assistenti personali "agentici" che, come descritto da Qualcomm, possono "vedere ciò che vedi, sentire ciò che senti e pensare con te in tempo reale".[3] Questa capacità di elaborazione locale, unita a una memoria delle conversazioni passate, trasforma lo smartphone da strumento reattivo a compagno proattivo.
Una fotocamera professionale in tasca
Lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 integra un triplo Image Signal Processor (ISP) a 20-bit con intelligenza artificiale, capace di elaborazione semantica in tempo reale per foto e video.[1] La novità più dirompente è l'introduzione del codec Advanced Professional Video (APV), il primo per dispositivi mobili a consentire la cattura di filmati con una qualità "quasi lossless".[3, 4] Questo apre le porte a un controllo granulare in post-produzione, simile a quello offerto dalle videocamere professionali.
Connettività e una nuova nomenclatura
A completare il pacchetto ci sono il sistema di connettività FastConnect 7900, che porta il supporto allo standard Wi-Fi 7, e il modem Snapdragon X85 per il 5G Advanced.[1, 3] È importante notare anche la strategia di branding: l'introduzione del suffisso "Elite" serve a differenziare questa versione di punta, destinata ai dispositivi ultra-premium, da una variante standard "Snapdragon 8 Gen 5" pensata per una fascia di mercato leggermente inferiore, chiarendo così l'offerta per i consumatori.[5]
In definitiva, lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 non è solo un chip più veloce. Rappresenta un riposizionamento strategico di Qualcomm, che passa da fornitore di componenti a vero e proprio architetto della piattaforma AI per l'intero ecosistema Android. Questa mossa spinge i produttori di smartphone a innovare sul lato software per sfruttare appieno le capacità hardware, consolidando il ruolo di Qualcomm come attore fondamentale nel definire la futura esperienza utente su mobile.
Di Alex (del 06/10/2025 @ 16:00:00, in Smartphone Android, letto 72 volte)

L'interfaccia utente di Xiaomi HyperOS 3 mostrata su uno smartphone, con widget dinamici e icone ridisegnate.
Xiaomi ha ufficialmente presentato HyperOS 3, la nuova versione del suo sistema operativo basato su Android 16. Lungi dall'essere un semplice aggiornamento estetico, HyperOS 3 si configura come un ambizioso progetto volto a creare un ecosistema unificato e profondamente integrato con l'intelligenza artificiale. L'obiettivo è trasformare il rapporto tra l'utente e i suoi dispositivi, rendendolo più fluido, proattivo e interconnesso che mai, anche con prodotti di altri brand. LEGGI TUTTO
Filosofia di base: HyperAI e HyperConnect
Il nuovo sistema operativo si fonda su due pilastri: HyperAI e HyperConnect. HyperAI rappresenta l'integrazione pervasiva dell'intelligenza artificiale in tutto il sistema. Questo include funzionalità come AI Writing, che può generare didascalie per le immagini o testi in stili diversi; AI Search, per una ricerca più potente dei contenuti sul dispositivo; e l'integrazione diretta con i modelli di Google Gemini per la creazione di immagini e risposte complesse.[9] HyperConnect, d'altra parte, è la tecnologia che abilita una collaborazione fluida e senza interruzioni tra tutti i dispositivi dell'ecosistema Xiaomi: smartphone, tablet, smartwatch e altro ancora.[9]
Le nuove funzionalità chiave
Tra le novità più visibili c'è HyperIsland, una funzionalità simile alla Dynamic Island di Apple, che mostra informazioni contestuali e notifiche in tempo reale in una striscia dinamica nella parte superiore dello schermo.[9, 10] Il comparto fotografico è stato potenziato con un'IA più "intelligente", in grado di riconoscere la scena e ottimizzare automaticamente i parametri per migliorare la qualità degli scatti notturni e dei ritratti.[11] Xiaomi promette anche significativi miglioramenti prestazionali, con una riduzione del 21% nella latenza di avvio delle app e un calo del 15% nel consumo energetico durante il gaming.[10] Infine, la personalizzazione è stata ampliata con nuove schermate di blocco interattive e sfondi dinamici generati dall'intelligenza artificiale.[9]
Integrazione dell'ecosistema: un ponte verso Apple
La mossa più sorprendente di HyperOS 3 è la sua profonda integrazione con i dispositivi Apple. La funzione "Home screen+" permette di eseguire le app del telefono Xiaomi direttamente su un iPad, con pieno supporto al multitasking del tablet di Apple.[9] È inoltre possibile sbloccare il telefono tramite Face ID o Touch ID del dispositivo Apple e condividere la connessione hotspot con un iPhone con un solo tocco. Questa strategia non è una semplice aggiunta di comodo, ma una mossa calcolata. Offrendo la migliore interoperabilità con il mondo Apple, Xiaomi cerca di abbattere le barriere del "giardino recintato" di Cupertino, rendendo i propri dispositivi una scelta appetibile per chi possiede già un iPad o un Mac e desidera un'alternativa Android senza sacrificare la fluidità dell'ecosistema.[12]
Calendario di rilascio e dispositivi idonei
Il rilascio della versione stabile di HyperOS 3 inizierà in Cina nella prima metà di ottobre, con i primi dispositivi a riceverla che saranno le nuove serie Xiaomi 15 e Redmi K80. Successivamente, l'aggiornamento verrà esteso gradualmente a un'ampia gamma di smartphone, tablet e smart TV, con un piano di rollout che si protrarrà fino all'inizio del 2026 e che includerà anche modelli delle serie Xiaomi 13, Redmi Note 14 e 15, e molti altri.[13]
HyperOS 3 è la dichiarazione di intenti più audace di Xiaomi fino ad oggi. L'azienda non si accontenta più di creare un'alternativa ad iOS, ma mira a costruire un "meta-sistema operativo" che non solo unifica il proprio hardware, ma si estende per dialogare in modo intelligente anche con l'ecosistema del suo principale concorrente. Una scommessa ambiziosa che potrebbe ridefinire le regole della competizione nel mercato mobile.
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