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Intel Core Ultra 9 285K: la rivoluzione dell'efficienza ha un costo per i gamer

Processore Intel Core Ultra 9 285K
Intel cambia rotta con il Core Ultra 9 285K. Abbandonando la corsa agli FPS a ogni costo, la nuova architettura "Arrow Lake" si concentra su un obiettivo diverso: l'efficienza energetica. Con un design a chiplet, nuove architetture per i core e l'addio all'Hyper-Threading, questo processore eccelle nei carichi di lavoro professionali, consumando e scaldando molto meno del suo predecessore. Ma questo cambio di paradigma ha un prezzo, e i videogiocatori potrebbero non gradirlo. LEGGI TUTTO
Arrow Lake: un'architettura tutta nuova
Il Core Ultra 9 285K rappresenta una delle più grandi rivoluzioni architettoniche per Intel da anni. Per la prima volta su un chip desktop mainstream, l'azienda adotta un design a "chiplet" (chiamati "tile"), assemblando diversi moduli di silicio tramite la sofisticata tecnologia di packaging 3D Foveros. Il processore è composto da 8 P-Core (Performance-core) basati sulla nuova architettura Lion Cove e 16 E-Core (Efficient-core) basati sull'architettura Skymont, per un totale di 24 core fisici. La novità più discussa è la rimozione dell'Hyper-Threading, portando il conteggio dei thread a 24, contro i 32 del precedente i9-14900K. Intel scommette che i suoi 16 E-Core, notevolmente potenziati, possano sopperire alla mancanza dei thread virtuali, e nei test di produttività questa scommessa paga. Questa nuova generazione richiede anche un nuovo socket LGA1851 e schede madri con chipset Z890.
Il tallone d'Achille: le prestazioni in gaming
Se in passato il flagship di Intel era il re indiscusso del gaming, l'Ultra 9 285K segna una netta inversione di tendenza. In molti videogiochi, il nuovo processore non solo non riesce a superare il suo predecessore, ma risulta addirittura più lento, con cali che in alcuni casi estremi possono raggiungere il 30%. Questo passo indietro è una conseguenza diretta delle scelte architetturali: il design a chiplet introduce una latenza intrinseca nella comunicazione tra i diversi "tile" (il tile di calcolo e quello di I/O, dove risiede il controller di memoria), un fattore penalizzante per le applicazioni sensibili alla latenza come i giochi ad alto framerate. Se a questo si aggiungono alcuni problemi di stabilità riscontrati dai primi recensori, il quadro per i gamer puri è decisamente deludente.
Il vero salto generazionale: consumi e temperature
Dove il Core Ultra 9 285K brilla in modo accecante è nell'efficienza energetica. Dopo generazioni di processori noti per essere delle vere e proprie "fornaci", Intel ha compiuto un passo da gigante. In scenari di produttività come Cinebench, il 285K offre prestazioni superiori del 15% rispetto al 14900K, consumando il 17% in meno di energia. In gaming, il divario è ancora più impressionante, con consumi quasi dimezzati a parità di framerate in alcuni titoli. Questo si traduce in temperature di esercizio drasticamente inferiori: il processore si mantiene su una media di 56°C in gioco e rimane incredibilmente fresco anche sotto carichi pesanti, eliminando la necessità di costosi e rumorosi sistemi di raffreddamento a liquido da 360mm.
- Architettura: Arrow Lake
- P-Core: 8 (Lion Cove)
- E-Core: 16 (Skymont)
- Core / Thread Totali: 24 / 24 (Senza Hyper-Threading)
- Max Boost Clock (P-Core): 5.7 GHz
- Cache L3: 36 MB
- TDP (PBP / MTP): 125W / 250W
- Grafica Integrata: Intel Xe LPG (4 Xe-Core)
- Socket: LGA1851
- Processo Produttivo: TSMC N3B (Compute Tile)
Quindi, a chi si rivolge l'Intel Core Ultra 9 285K? La risposta non è più "a tutti". Questo processore segna la fine dell'era del chip "one-size-fits-all" e divide nettamente il mercato. Per content creator, sviluppatori, e professionisti che utilizzano software multi-threaded, il 285K è una scelta eccellente: offre prestazioni al vertice, un'efficienza energetica rivoluzionaria e un funzionamento fresco e silenzioso. Per i videogiocatori, specialmente quelli che cercano il massimo framerate possibile, questo processore è invece una delusione. Per loro, le soluzioni X3D di AMD o persino il precedente i9-14900K rimangono scelte superiori. Intel ha fatto una scelta strategica coraggiosa, sacrificando la corona del gaming per conquistare quella dell'efficienza e della produttività.
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