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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 27/12/2025
Di Alex (pubblicato @ 10:00:00 in Tecnologia, letto 75 volte)

Interfaccia di ChatGPT su smartphone che mostra le icone delle funzioni multimodali.
Molti pensano che per usare al meglio ChatGPT serva l'abbonamento Plus, ma OpenAI ha recentemente sbloccato poteri incredibili anche per gli account gratuiti. Dal modello GPT-4o mini all'analisi dati, fino alla visione artificiale, ecco come spremere al massimo il piano free senza spendere un centesimo. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO
GPT-4o per tutti (con limiti)
Il cambiamento più grande è l'accesso al modello GPT-4o (Omni). Gli utenti free possono usarlo per un numero limitato di messaggi ogni poche ore. Quando finiscono, si passa automaticamente al leggero e veloce GPT-4o mini.
- Consiglio: Usate GPT-4o solo per domande complesse di ragionamento.
- Per traduzioni veloci o riassunti, GPT-4o mini è spesso sufficiente e illimitato.
Analisi Dati e Visione
Ora potete caricare file anche nella versione gratuita! 1. **Analisi Documenti:** Caricate un PDF o un Excel. Chiedete: "Riassumi questo documento" o "Estrai una tabella dei costi". ChatGPT eseguirà codice Python per analizzarlo. 2. **Visione:** Scattate una foto al frigo e chiedete "Cosa posso cucinare?". La funzione Vision riconosce oggetti e testi nelle immagini.
Il GPT Store e le Custom Instructions
Anche gli utenti free possono ora *usare* (ma non creare) i GPTs personalizzati presenti nello Store. Potete cercare un "Consulente SEO" o un "Tutor di Matematica" specializzato. Inoltre, attivate le "Istruzioni Personalizzate" nelle impostazioni per dire all'AI chi siete e come volete che vi risponda sempre (es. "Sii conciso" o "Spiegami le cose come se avessi 5 anni").
La versione gratuita di ChatGPT non è più una demo, ma uno strumento di produttività completo. Saper alternare tra il modello mini e quello Omni e sfruttare l'upload dei file è la chiave per avere un assistente virtuale di alto livello a costo zero.
Di Alex (pubblicato @ 09:00:00 in Tecnologia, letto 64 volte)

Interno di un reattore a fusione Tokamak con plasma incandescente confinato magneticamente.
La fusione nucleare è il "Santo Graal" dell'energia: pulita, sicura e illimitata. Dopo decenni di promesse, recenti esperimenti al Lawrence Livermore National Laboratory hanno ottenuto per la prima volta un guadagno netto di energia (ignition). Tuttavia, trasformare questo successo scientifico in una centrale elettrica commerciale rimane una sfida ingegneristica titanica. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO
Il traguardo dell'accensione (Ignition)
Nel dicembre 2022, e ripetutamente nel 2023, gli scienziati USA hanno usato 192 laser giganti per comprimere una capsula di deuterio e trizio. Il risultato: la reazione ha generato più energia di quella immessa dai laser.
Questo dimostra che la fisica della fusione funziona sulla Terra. Tuttavia, l'energia totale consumata dall'impianto per alimentare i laser è ancora immensamente superiore a quella prodotta, quindi siamo lontani dall'uso pratico.
ITER e i magneti superconduttori
Mentre gli USA usano i laser (confinamento inerziale), in Europa prosegue la costruzione di ITER, il gigantesco reattore a confinamento magnetico (Tokamak).
Il progetto ha subito ritardi e aumenti di costi, ma parallelamente aziende private come Commonwealth Fusion Systems stanno sviluppando reattori più compatti (SPARC) usando nuovi magneti superconduttori ad alta temperatura. Questi magneti permettono di confinare il plasma in spazi molto più piccoli, riducendo drasticamente i costi di costruzione.
Quando avremo l'elettricità da fusione?
Gli ottimisti parlano di impianti pilota nei primi anni '30, mentre stime più caute puntano al 2050 per una diffusione commerciale.
La sfida non è più solo fisica, ma di materiali: servono pareti del reattore capaci di resistere a un bombardamento di neutroni continuo senza degradarsi. La corsa è iniziata, e chi arriverà primo deterrà la chiave per decarbonizzare il pianeta definitivamente.
La fusione non arriverà in tempo per risolvere la crisi climatica attuale, che richiede rinnovabili subito. Ma rappresenta l'assicurazione sulla vita per il fabbisogno energetico dell'umanità nella seconda metà del secolo e oltre.
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Tecnologia, letto 55 volte)

Schema tridimensionale di una batteria allo stato solido che mostra l'elettrolita solido tra anodo e catodo.
L'ansia da autonomia e i tempi di ricarica sono i freni principali all'adozione di massa delle auto elettriche. La tecnologia allo stato solido promette di abbattere questi ostacoli, offrendo densità energetiche doppie e sicurezza totale. Da Toyota a QuantumScape, ecco a che punto è la rivoluzione che potrebbe mandare in pensione il litio liquido. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO
L'elettrolita solido: la chiave di volta
Le batterie attuali agli ioni di litio utilizzano un elettrolita liquido, che è infiammabile e limita la densità energetica. Le batterie allo stato solido sostituiscono questo liquido con un materiale solido (ceramico, vetro o polimero).
Questo cambiamento strutturale permette di utilizzare anodi di litio metallico puro invece della grafite, aumentando drasticamente la capacità di stoccaggio dell'energia nello stesso volume e riducendo il peso del pacco batterie.
Vantaggi: sicurezza e velocità
Oltre all'autonomia (che potrebbe superare i 1000 km con una carica), il vantaggio cruciale è la sicurezza. Senza liquidi infiammabili, il rischio di incendio termico è quasi azzerato.
Inoltre, la struttura solida sopporta temperature più alte, permettendo ricariche ultra-rapide (dal 10 all'80% in meno di 15 minuti) senza degradare la chimica interna della cella, risolvendo il problema della longevità.
La sfida della produzione di massa
Nonostante i prototipi funzionanti, la produzione su scala industriale rimane difficile. I materiali ceramici sono fragili e possono creparsi con l'espansione e contrazione durante i cicli di carica.
Giganti come Toyota prevedono il lancio commerciale entro il 2027-2028, mentre startup come QuantumScape collaborano con Volkswagen per perfezionare i processi produttivi e abbattere i costi, oggi ancora troppo elevati rispetto alle batterie tradizionali.
La transizione allo stato solido non è un semplice aggiornamento incrementale, ma un salto generazionale paragonabile al passaggio dal disco rigido all'SSD. Quando arriverà sul mercato, cambierà per sempre la mobilità sostenibile.
Fotografie del 27/12/2025
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