
Un potente tornado si forma da una supercella temporalesca.
Il cambiamento climatico sta davvero aumentando il numero dei tornado? La risposta della scienza è più complessa e sfumata di un semplice sì o no. Se da un lato il riscaldamento globale fornisce più "carburante" ai temporali severi, dall'altro potrebbe indebolire un ingrediente chiave per la loro formazione. I dati più recenti, infatti, non mostrano un aumento dei tornado più forti, ma piuttosto un cambiamento nelle loro abitudini: si concentrano in grandi ondate e si spostano. LEGGI TUTTO
Definizione e formazione dei tornado@alexmicrosmeta Worse hurricanes (no AI) Is climate change really increasing the number of tornadoes? The scientific answer is more complex and nuanced than a simple yes or no. While global warming provides more fuel for severe thunderstorms, it could also weaken a key ingredient in their formation. The most recent data, in fact, do not show an increase in the number of strong tornadoes, but rather a change in their patterns: they concentrate in large waves and move ARTICOLO COMPLETO: https://www-microsmeta-com.translate.goog/dblog/articolo.asp?id=1917&_x_tr_sl=it&_x_tr_tl=en&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp# I peggiori uragani (no AI) Il cambiamento climatico sta davvero aumentando il numero dei tornado? La risposta della scienza è più complessa e sfumata di un semplice sì o no. Se da un lato il riscaldamento globale fornisce più "carburante" ai temporali severi, dall'altro potrebbe indebolire un ingrediente chiave per la loro formazione. I dati più recenti, infatti, non mostrano un aumento dei tornado più forti, ma piuttosto un cambiamento nelle loro abitudini: si concentrano in grandi ondate e si spostano ARTICOLO COMPLETO: https://t.ly/0fuPc #HURRICANES #MIicrosmeta.com #Digital Worlds #Video #Climate changes #Storms #Fulmini #Cam,biamenti climatici
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A differenza dei cicloni, vasti sistemi che si formano sugli oceani, i tornado sono vortici d'aria violenti e rotanti di dimensioni molto più contenute, che si estendono da una nube temporalesca (cumulonembo) fino al suolo. La loro nascita è quasi esclusivamente terrestre e legata a temporali specifici chiamati "supercelle". La loro genesi richiede una precisa combinazione di due elementi atmosferici: una forte instabilità termodinamica, con aria calda e umida al suolo e fredda in quota, che alimenta correnti ascensionali rapide, e un marcato "wind shear" verticale, ovvero un cambiamento di velocità e direzione del vento con l'altitudine, che innesca la rotazione necessaria alla formazione del vortice.
Il complesso legame con il cambiamento climatico
Stabilire una correlazione diretta tra il riscaldamento globale e l'attività dei tornado è una delle maggiori sfide per la climatologia. Il problema principale è che il cambiamento climatico influenza i due ingredienti chiave in modi opposti. Da un lato, un mondo più caldo e umido aumenta l'energia potenziale disponibile (CAPE), fornendo più "carburante" per i temporali. D'altro canto, il riscaldamento più accentuato nell'Artico rispetto ai tropici riduce il gradiente di temperatura tra polo ed equatore, potendo indebolire le correnti a getto e, di conseguenza, diminuire il wind shear verticale, essenziale per la rotazione delle supercelle.
Le evidenze emergenti dai dati
Nonostante le incertezze, le analisi dei dati, in particolare quelle della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense, hanno evidenziato alcune tendenze significative che stanno cambiando il volto della minaccia tornadica.
- Non si registra una tendenza statisticamente rilevante all'aumento del numero annuale di tornado di forte intensità (da EF3 a EF5 sulla Scala Fujita Avanzata).
- Si osserva una maggiore variabilità e "clustering". Diminuisce il numero di giorni all'anno con tornado, ma in quei giorni se ne verificano molti di più, concentrati in grandi "outbreak" (eruzioni).
- È in atto uno spostamento geografico dell'attività dalla tradizionale "Tornado Alley" delle Grandi Pianure verso est, in direzione della valle del Mississippi e del Sud-est degli Stati Uniti, con un aumento degli eventi anche nei mesi autunnali e invernali.
In conclusione, anche se non possiamo affermare con certezza che il cambiamento climatico stia causando "più tornado", è ormai evidente che sta profondamente alterando le caratteristiche di questi fenomeni. La minaccia sta diventando più irregolare, concentrata in eventi estremi e sta interessando aree geografiche e periodi dell'anno un tempo considerati meno a rischio, richiedendo un nuovo approccio alla prevenzione e alla gestione del rischio.

Un'illustrazione di un microbo in una sorgente termale colorata di Yellowstone
Nelle acque bollenti e acide delle sorgenti termali di Yellowstone, un ambiente letale per quasi ogni forma di vita conosciuta, gli scienziati hanno scoperto un organismo che sfida le nostre definizioni. Un microbo dotato di una superpotenza metabolica: la capacità di "respirare" in due modi completamente diversi. Questa scoperta non solo espande i confini noti della vita, ma apre anche nuove, affascinanti prospettive nella ricerca di organismi alieni e in campo biotecnologico. LEGGI TUTTO
Un organismo che prospera nell'impossibile
Il Parco Nazionale di Yellowstone è famoso per i suoi geyser e le sue sorgenti termali dai colori vivaci. Ma sotto questa bellezza si nasconde un ambiente estremo, con temperature che sfiorano il punto di ebollizione e un'alta concentrazione di sostanze tossiche come zolfo e arsenico. È qui che vive il nostro microbo, un "estremofilo" per definizione. Ma a differenza di altri organismi simili, questo batterio, appartenente al genere Aquificae, ha sviluppato una flessibilità metabolica senza precedenti per sopravvivere e prosperare dove le condizioni cambiano drasticamente.
Cosa significa "respirare" idrogeno o zolfo?
Per gli esseri umani, respirare significa inalare ossigeno. Per un microbo, "respirare" è il processo chimico con cui genera energia per vivere. La scoperta straordinaria è che questo batterio può alternare due fonti di energia diverse a seconda di ciò che l'ambiente offre. Utilizza l'idrogeno come fonte di energia primaria, ma quando questo scarseggia, è in grado di attivare un set completamente diverso di geni per passare a "respirare" composti dello zolfo. È come se un'auto potesse andare a benzina e, una volta finito il carburante, potesse riconfigurare il proprio motore per funzionare a elettricità.
Implicazioni per la ricerca di vita extraterrestre
Questa flessibilità metabolica ha implicazioni enormi per l'astrobiologia. Quando cerchiamo vita su altri pianeti o lune, spesso ci basiamo su ciò che conosciamo della vita sulla Terra. La scoperta di un organismo che può adattarsi a fonti di energia così diverse suggerisce che la vita potrebbe esistere in ambienti extraterrestri molto più vari e ostili di quanto immaginiamo. Potremmo cercare forme di vita su mondi senza ossigeno, come Marte, o nelle profondità degli oceani di lune come Europa o Encelado, dove composti come lo zolfo potrebbero essere abbondanti e fungere da carburante per ecosistemi alieni.
Potenziali applicazioni nel nostro mondo
Oltre all'esplorazione spaziale, le capacità uniche di questo microbo aprono la porta a interessanti applicazioni biotecnologiche. Gli enzimi che consentono a questo batterio di utilizzare sostanze tossiche per produrre energia potrebbero essere isolati e impiegati in processi industriali. Ad esempio, potrebbero essere usati per la bonifica di siti inquinati da metalli pesanti (bioremediation) o per sviluppare nuovi catalizzatori per la produzione di energia pulita, sfruttando reazioni chimiche ispirate a quelle che avvengono da millenni nelle profondità di Yellowstone.
In conclusione, un organismo invisibile a occhio nudo, nascosto in una remota sorgente termale, ci sta costringendo a ripensare le regole fondamentali della biologia. La sua esistenza è una potente testimonianza dell'incredibile tenacia e adattabilità della vita e ci ricorda che, anche sul nostro pianeta, ci sono ancora interi mondi biologici in attesa di essere scoperti, mondi che potrebbero contenere le chiavi per il nostro futuro tecnologico e per la ricerca di vita oltre la Terra.
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