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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

La guerra dei chip ARM è appena cominciata!
Il mercato dei PC sta per essere travolto da una vera e propria rivoluzione. Dopo anni di dominio x86, l'architettura ARM, grazie alla sua incredibile efficienza energetica, si sta imponendo come il futuro del computing. Se Apple ha aperto la strada con i suoi chip M, e Qualcomm ha recentemente risposto con lo Snapdragon X Elite, ora un terzo, temibile concorrente si prepara a scendere in campo: Nvidia. La sfida a tre per il dominio dei PC del futuro è ufficialmente iniziata.
Nvidia: la potenza dell'AI dal data center al PC
Nvidia non è un nome nuovo, ma il suo ingresso nel mercato dei PC consumer con CPU ARM custom è una novità epocale. I rumors indicano che, a partire dal 2025, l'azienda di Jensen Huang lancerà i suoi primi chip basati su architettura ARM, sfruttando l'enorme know-how acquisito con le GPU e i processori per data center come Grace Hopper. Si parla di chip basati sulla futura architettura "Rubin", dotati di un numero elevatissimo di core e, soprattutto, di una NPU (Neural Processing Unit) derivata dalle sue schede AI Blackwell, che promette di essere la più potente sul mercato. L'obiettivo di Nvidia è chiaro: creare un "AI PC" definitivo, dove la sinergia tra la sua CPU e la sua GPU integrata possa offrire prestazioni ineguagliabili nell'intelligenza artificiale.
Apple: l'evoluzione con l'M5
Dall'altra parte della barricata c'è Apple, il pioniere che ha dimostrato al mondo la superiorità di ARM sui PC. Le attese per la famiglia M5 sono altissime. Previsto per la fine del 2025 o l'inizio del 2026, si prevede che l'M5 sarà costruito con un processo produttivo a 2 nanometri, un salto che garantirà un ulteriore, significativo aumento dell'efficienza e delle prestazioni per core. Apple continuerà a puntare sulla sua leggendaria integrazione tra hardware e software, ottimizzando macOS per sfruttare ogni singolo transistor del nuovo chip. La sfida per Apple sarà quella di potenziare il suo Neural Engine per non restare indietro rispetto alla potenza bruta che promette Nvidia nel campo dell'AI.
Qualcomm: lo Snapdragon X Elite 2
Qualcomm, con lo Snapdragon X Elite, ha già dimostrato di poter competere ad armi pari con Apple. La seconda generazione, attesa anch'essa per il 2025/2026, punterà a consolidare questa posizione. I rumors parlano di un'evoluzione dei core Oryon, con un focus ancora maggiore sull'efficienza e sulle prestazioni multi-core. Il vero vantaggio di Qualcomm è la sua natura "aperta": i suoi chip saranno il cuore dei PC Windows on ARM di decine di produttori (Dell, HP, Lenovo, etc.), garantendo una diffusione capillare. La sfida per lo Snapdragon X Elite 2 sarà quella di dimostrare che la sua NPU Hexagon può tenere il passo con le soluzioni specializzate di Nvidia e Apple.
A mio parere, assisteremo a una battaglia affascinante su tre fronti distinti. Apple continuerà a dominare nel suo ecosistema chiuso, forte di un'ottimizzazione ineguagliabile. Qualcomm sarà il campione del mondo Windows, offrendo una soluzione potente e versatile per la maggior parte degli utenti. Nvidia, invece, si posizionerà come il brand per i "prosumer" e i creator, coloro che necessitano della massima potenza possibile per l'intelligenza artificiale, il gaming e la grafica. La vera vincitrice, alla fine, sarà la concorrenza, che porterà a un'accelerazione dell'innovazione e a PC sempre più potenti ed efficienti per tutti noi.

Problemi di instabilità con i processori Intel Core di 13a e 14a generazione
I recenti processori desktop Intel Core di 13a e 14a generazione (Raptor Lake e Raptor Lake Refresh) hanno avuto problemi di instabilità e crash da diverso tempo. Intel ha finalmente individuato la causa principale: in certe situazioni, come il gaming sotto sforzo, questi chip operano con una tensione superiore alle specifiche, portando a crash e potenziali danni a lungo termine.
I modelli più colpiti sembrano essere quelli più potenti, come i Core i9 "K" con moltiplicatore sbloccato per l'overclock. Tuttavia, i crash si verificano anche a frequenze stock. Analisi dettagliate hanno rivelato migliaia di arresti anomali tra gli utenti finali, con i server di giochi e gli ambienti di sviluppo che ne risentono particolarmente.
Intel sta lavorando su una patch per il microcodice che dovrebbe risolvere il problema entro metà agosto. Questa patch verrà fornita ai produttori di schede madri per preparare un aggiornamento del BIOS. Ci vorrà probabilmente settembre prima che la maggior parte delle motherboard in circolazione possa essere aggiornata.
In attesa della patch ufficiale, Intel e i produttori di schede madri hanno consigliato di abbassare i limiti di potenza tramite aggiornamenti del BIOS. Tuttavia, questo non ha funzionato per tutti. Alcuni sviluppatori di giochi come Alderon Games e Digital Extremes stanno passando all'hardware AMD per risolvere i problemi.
La vulnerabilità Plundervolt del 2019 ha anche limitato le capacità di undervolting per le CPU Intel. Sebbene l'undervolting comporti una riduzione delle prestazioni, può essere una soluzione temporanea per evitare i crash.
In sintesi, i processori Intel Core di 13a e 14a generazione hanno seri problemi di instabilità dovuti a tensioni operative elevate, causando frequenti crash soprattutto durante il gaming. Intel sta lavorando a una patch risolutiva, ma gli utenti potrebbero dover attendere settembre per una soluzione definitiva. In alternativa, l'hardware AMD o l'abbassamento manuale dei limiti di potenza possono fornire una parziale mitigazione.
[Fonte]
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