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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Alex (del 18/09/2025 @ 20:00:00, in Microsoft Windows, letto 29 volte)

La nuova interfaccia di Recall Frames in Windows 11.
Microsoft spinge l'acceleratore sull'intelligenza artificiale con un potenziamento significativo della sua funzione Recall per Windows 11. La nuova feature, battezzata "Recall Frames", estende la "memoria fotografica" del PC anche ai contenuti video. Il sistema sarà ora in grado di analizzare fotogramma per fotogramma videochiamate, tutorial o filmati, rendendo ricercabile ogni momento visivo. Un passo avanti notevole per la produttività, che però riaccende inevitabilmente il dibattito sulla privacy.
Come funziona Recall Frames?
La funzione Recall originale, introdotta con i PC Copilot+, si basava sulla cattura periodica di istantanee dello schermo per creare una cronologia ricercabile dell'attività dell'utente. Recall Frames ne rappresenta la naturale evoluzione. Invece di limitarsi a screenshot statici, il sistema analizza in tempo reale (o in background) i flussi video provenienti da applicazioni come Teams, browser web o player multimediali. Sfruttando la potenza delle NPU (Neural Processing Unit) integrate nei più recenti processori, l'OS esegue localmente complessi algoritmi di riconoscimento di oggetti, testo (OCR) e persino volti, trasformando ogni singolo fotogramma in un dato indicizzato. In questo modo, un utente potrà cercare "slide con grafico a torta" e il sistema lo riporterà all'esatto istante di una videoconferenza in cui quella slide era visibile.
I vantaggi per la produttività
Le implicazioni per l'efficienza quotidiana sono notevoli. La capacità di "interrogare" i propri contenuti video apre scenari fino a ieri impensabili per l'utente medio, portando a un nuovo livello di interazione con il proprio dispositivo.
- Ricerca in video-conferenze: Permette di ritrovare istantaneamente un'informazione o un documento mostrato durante una lunga riunione online senza doverla riascoltare per intero.
- Navigazione in tutorial: Si può cercare un passaggio specifico in un video-tutorial di ore semplicemente descrivendo ciò che si vede a schermo.
- Sommari intelligenti: Il sistema può generare automaticamente un riassunto per punti chiave di una lezione o di un meeting registrato, basandosi sui momenti visivi più rilevanti.
- Archiviazione personale: Consente di indicizzare il proprio archivio di video personali, rendendo possibile la ricerca di persone, luoghi o oggetti specifici all'interno dei propri ricordi digitali.
Le inevitabili implicazioni per la privacy
Se la funzione Recall originale aveva già sollevato un acceso dibattito sulla privacy, la sua estensione al mondo video non fa che amplificarlo. Microsoft ha ribadito con forza che, anche per Frames, tutta l'elaborazione avviene "on-device", senza che alcun dato venga inviato ai suoi server cloud. Gli utenti avranno il pieno controllo sulla funzione, potendo metterla in pausa, escludere specifiche applicazioni (come quelle per l'home banking) e cancellare facilmente intervalli di tempo dalla cronologia. Tuttavia, la percezione di un sistema operativo che "osserva e indicizza" costantemente non solo ciò che facciamo, ma anche ciò che guardiamo, richiederà uno sforzo di trasparenza senza precedenti da parte dell'azienda per conquistare la fiducia del pubblico.
Con Recall Frames, Microsoft dimostra di credere fermamente in un futuro in cui il sistema operativo è un assistente proattivo che ricorda e organizza ogni nostra interazione digitale. Se l'utilità pratica è innegabile, il successo di questa tecnologia dipenderà interamente dalla capacità dell'azienda di guadagnare e mantenere la fiducia degli utenti. L'equilibrio tra funzionalità rivoluzionarie e una privacy blindata sarà, ancora una volta, la sfida più grande da vincere.
Di Alex (del 18/09/2025 @ 16:00:00, in Nuove Tecnologie, letto 64 volte)

La struttura porosa del nuovo aerogel a base di cellulosa.
La lotta al cambiamento climatico ha un nuovo, promettente alleato: un aerogel ultraleggero derivato dalla cellulosa. Sviluppato da un team di ricerca internazionale, questo materiale innovativo non solo è sostenibile ed economico da produrre, ma dimostra una capacità di assorbimento del diossido di carbonio (CO2) superiore a molti materiali attuali. Grazie alla sua struttura nanoporosa, potrebbe essere impiegato in filtri industriali e impianti di cattura diretta dall'aria, aprendo nuovi scenari.
Dalla foresta al laboratorio: come funziona?
Un aerogel è un materiale solido ultraleggero, composto principalmente da aria (oltre il 99%) intrappolata in una struttura tridimensionale nanoporosa. La vera innovazione di questa ricerca risiede nell'utilizzo della cellulosa, il polimero organico più abbondante sulla Terra, estratto da fonti vegetali come alberi e piante. Il processo di produzione prevede la creazione di un idrogel di cellulosa che viene poi liofilizzato (freeze-drying). Questa tecnica rimuove la componente liquida preservando la delicata struttura a rete, creando una "spugna" solida con una superficie interna vastissima. È proprio questa enorme area superficiale, in relazione al suo volume, che permette al materiale di catturare e trattenere un numero elevato di molecole di CO2 presenti nell'aria.
Efficienza e vantaggi principali
Rispetto ai materiali sorbenti tradizionali, spesso a base di ammine o materiali inorganici costosi e difficili da smaltire, l'aerogel di cellulosa offre una serie di vantaggi competitivi che lo rendono particolarmente interessante per applicazioni su larga scala.
- Sostenibilità: La cellulosa è una risorsa rinnovabile e il prodotto finale è completamente biodegradabile.
- Basso costo: Le materie prime sono economiche e abbondanti in natura.
- Alta selettività: Il materiale è stato ingegnerizzato per legarsi preferenzialmente con la CO2 piuttosto che con altri gas presenti nell'atmosfera, come l'azoto.
- Rigenerabilità: L'aerogel può essere "ripulito" dalla CO2 catturata tramite un leggero riscaldamento, rilasciando il gas in forma concentrata (per lo stoccaggio o il riutilizzo) e rendendo il materiale pronto per un nuovo ciclo di cattura.
- Leggerezza e maneggevolezza: Il suo peso piuma ne facilita il trasporto e l'installazione all'interno degli impianti.
Applicazioni future e sfide
Le potenziali applicazioni di questa tecnologia sono molteplici. Potrebbe essere integrata direttamente nelle ciminiere degli impianti industriali per catturare le emissioni alla fonte, oppure utilizzata in grandi impianti di "Direct Air Capture" (DAC) per rimuovere la CO2 già presente in atmosfera. La sfida principale rimane lo scaling-up, ovvero passare dalla produzione su scala di laboratorio a quella industriale, mantenendo bassi i costi e l'impatto energetico del processo. Inoltre, i ricercatori stanno lavorando per migliorare ulteriormente la sua stabilità meccanica e la sua durata nel tempo, specialmente in condizioni operative difficili.
L'aerogel di cellulosa non è ancora la soluzione definitiva alla crisi climatica, ma rappresenta un passo avanti di straordinaria importanza nella tecnologia di cattura del carbonio. Unendo sostenibilità, basso costo e alta efficienza, questo materiale apre la strada a un futuro in cui la rimozione della CO2 dall'atmosfera potrebbe diventare più accessibile e diffusa. La ricerca ora si concentrerà sull'ottimizzazione e l'industrializzazione di questa promettente invenzione.
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