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Articoli del 07/08/2025
Di Alex (pubblicato @ 07:00:00 in Scienza e Spazio, letto 5 volte)

Batteria a flusso redox futuristica in un contesto di impianto solare, con liquidi che scorrono in serbatoi trasparenti
La transizione verso un futuro energetico basato esclusivamente su fonti rinnovabili come il solare e l'eolico si scontra con una sfida cruciale: la loro intermittenza. Il sole non splende sempre e il vento non soffia continuamente. Per garantire una fornitura di energia stabile 24 ore su 24, è indispensabile sviluppare sistemi di stoccaggio energetico efficienti e scalabili. Tra le varie tecnologie emergenti, le **batterie a flusso redox (RFB)** stanno guadagnando sempre più attenzione, promettendo una soluzione a lungo termine per l'accumulo di energia su larga scala, grazie alla loro flessibilità, sicurezza e durata intrinseca.
I limiti dello stoccaggio energetico attuale
Le tradizionali batterie agli ioni di litio, pur essendo eccellenti per applicazioni di breve durata (come veicoli elettrici o accumulo domestico giornaliero), presentano limiti per lo stoccaggio su vasta scala a lungo termine. Questi includono la degradazione nel tempo, costi elevati per grandi capacità, rischi di incendio e una scalabilità limitata in termini di separazione tra potenza e capacità. Per la rete elettrica del futuro, che dovrà gestire surplus e deficit di energia su giorni o settimane, sono necessarie soluzioni diverse.
Come funzionano le batterie a flusso redox
A differenza delle batterie tradizionali che immagazzinano energia in elettrodi solidi, le batterie a flusso redox la immagazzinano in **elettroliti liquidi** contenuti in serbatoi esterni. L'energia viene rilasciata o assorbita attraverso reazioni di ossidoriduzione che avvengono mentre gli elettroliti vengono pompati attraverso una cella elettrochimica centrale.
- Separazione potenza/capacità: La potenza è determinata dalla dimensione della pila di celle (lo "stack" dove avvengono le reazioni), mentre la capacità è determinata dalla dimensione dei serbatoi degli elettroliti. Questo permette una scalabilità indipendente, rendendole ideali per grandi impianti.
- Lunga durata: Gli elettroliti liquidi non subiscono la stessa degradazione fisica degli elettrodi solidi, consentendo un numero di cicli di carica/scarica molto elevato (decine di migliaia) e una vita operativa che può superare i 20 anni.
- Sicurezza intrinseca: Poiché l'energia è immagazzinata in liquidi esterni e le reazioni non generano calore eccessivo o gas infiammabili, le RFB sono intrinsecamente più sicure delle batterie agli ioni di litio per applicazioni su larga scala.
- Flessibilità: Possono essere caricate e scaricate completamente senza subire danni, a differenza di altre chimiche.
Specifiche tecniche e progressi recenti
Sebbene il concetto esista da decenni, solo recentemente i progressi nei materiali e nell'ingegneria hanno reso le RFB economicamente più competitive e efficienti.
- Chimiche dominanti: Le batterie a flusso al vanadio (VRFB) sono le più mature e commercialmente diffuse. Tuttavia, la ricerca sta esplorando anche soluzioni basate su ferro, zinco-bromo, o chimiche organiche (come le RFB acquose organiche) per ridurre i costi e migliorare la sostenibilità.
- Efficienza Round-Trip: Le RFB moderne raggiungono efficienze di carica/scarica (round-trip efficiency) che vanno dal 70% all'85%, a seconda della chimica e del design.
- Costi: Sebbene il costo iniziale per kWh possa essere superiore a quello degli ioni di litio per capacità inferiori, per stoccaggi su scala di gigawattora e con cicli di vita molto lunghi, le RFB diventano più competitive in termini di costo totale di proprietà.
- Potenza e capacità: Sono in costruzione impianti con capacità che vanno da pochi MWh a centinaia di MWh, e potenze da centinaia di kW a decine di MW. La scalabilità è quasi illimitata.
- Applicazioni: Ideali per l'integrazione di energia rinnovabile nella rete (grid-scale storage), per la stabilizzazione della frequenza di rete, per la gestione dei picchi di domanda e per l'alimentazione di industrie con carichi variabili.
Il ruolo strategico per la decarbonizzazione
Le batterie a flusso redox sono considerate una tecnologia chiave per la completa decarbonizzazione della rete elettrica. La loro capacità di immagazzinare grandi quantità di energia per periodi prolungati, rilasciandola quando sole e vento non sono disponibili, risolve il problema della variabilità delle rinnovabili. Questo permette una maggiore penetrazione delle fonti pulite, riducendo la dipendenza dalle centrali a combustibili fossili e contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Le batterie a flusso redox rappresentano un passo fondamentale verso un futuro energetico più sostenibile e resiliente. Con continui progressi nella ricerca e nello sviluppo, queste soluzioni di stoccaggio a lungo termine promettono di sbloccare il pieno potenziale delle energie rinnovabili, garantendo stabilità e sicurezza energetica a livello globale.
Fotografie del 07/08/2025
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