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Voci AI Neurali vs TTS Tradizionale: come le macchine hanno imparato a emozionarsi
Di Alex (del 21/12/2025 @ 12:00:00, in Software e AI, letto 0 volte)
Rappresentazione visiva di onde sonore generate da una rete neurale
Fino a pochi anni fa, le voci dei navigatori GPS sembravano robot raffreddati. Nel 2025, distinguere una voce AI da quella umana è quasi impossibile. Ma cosa è cambiato tecnicamente rispetto al metodo precedente? È tutta una questione di reti neurali e sintesi profonda. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO
Il vecchio metodo: Sintesi Concatenativa
In passato, il Text-to-Speech (TTS) funzionava come un collage. Si registravano migliaia di ore di un doppiatore che leggeva frasi, poi si tagliavano le registrazioni in piccoli pezzi (fonemi) e si incollavano insieme per formare nuove parole. Il risultato? Una voce comprensibile ma "spezzettata", priva di fluidità e incapace di cambiare tono in base al contesto emotivo della frase.
Il nuovo metodo: Sintesi Neurale Parametrica
Le voci AI di oggi (come quelle di ChatGPT o ElevenLabs) non incollano suoni. Usano reti neurali profonde che hanno imparato a *generare* l'onda sonora da zero, pixel per pixel (o meglio, campione per campione). L'AI analizza il testo, capisce se è una domanda, un'esclamazione o un sussurro triste, e "immagina" come dovrebbe suonare, respiri inclusi. È la differenza tra costruire un muro di mattoni (vecchio metodo) e stampare una scultura in 3D (nuovo metodo).
Questa rivoluzione ha aperto le porte agli audiolibri generati in minuti e agli assistenti virtuali empatici, rendendo la tecnologia accessibile tramite semplici abbonamenti software.
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