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Produzione di energia dalle correnti marine
Di Alex (del 03/11/2025 @ 13:00:00, in Tecnologia, letto 138 volte)

Turbine sottomarine per energia dalle correnti marine
L'energia dalle correnti marine rappresenta una fonte rinnovabile promettente e costante, a differenza di solare ed eolico. Tecnologie come le turbine sottomarine stanno venendo testate in varie parti del mondo, dimostrando la fattibilità di sfruttare questo immenso serbatoio di energia pulita. ARTICOLO COMPLETO
Il potenziale inesplorato
Le correnti marine contengono un'energia cinetica enorme e costante, stimata in oltre 800 TWh/anno a livello globale. A differenza di solare ed eolico, le maree sono prevedibili con secoli di anticipo, garantendo una programmazione affidabile della produzione energetica. L'Europa possiede il 50% del potenziale mondiale.
Tecnologie emergenti
Le turbine sottomarine simili a mulini a vento subacquei sono la tecnologia più matura. Sistemi ad ali oscillanti e convertitori di pressione stanno mostrando efficienze promettenti. I nuovi materiali compositi resistenti alla corrosione marina stanno prolungando la vita operativa dei dispositivi.
Progetti pionieristici
La società italiana 40South Energy sta testando nel Mediterraneo turbine da 250 kW. In Scozia, il progetto MeyGen ha raggiunto 50 GWh prodotti. Lo Stretto di Messina, con correnti fino a 3 m/s, rappresenta uno dei siti più promettenti d'Europa.
Vantaggi competitivi
Le turbine marine hanno un impatto visivo nullo e non interferiscono con le rotte navali in profondità. L'energia è producibile 24/7 con fattori di capacità del 45-50%, contro il 20-30% dell'eolico. La densità energetica dell'acqua è 800 volte superiore a quella dell'aria.
Sfide da superare
I costi di installazione e manutenzione rimangono elevati, circa 300-400 euro/MWh contro i 40-50 dell'eolico offshore. La resistenza dei materiali all'ambiente marino aggressivo richiede leghe speciali. La connessione alla rete elettrica costa fino a 1 milione di euro/km.
Prospettive future
Entro il 2030, si prevede una riduzione dei costi del 60% con l'industrializzazione. L'UE ha stanziato 300 milioni per ricerca nel PNRR. Il potenziale italiano è stimato in 3 GW, sufficienti per 2 milioni di famiglie.
L'energia dalle correnti marine potrebbe diventare il pilastro della transizione energetica, offrendo stabilità e prevedibilità impossibili da altre rinnovabili.
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