\\ Home Page : Storico : Curiosità (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Una selezione di dispositivi tecnologici e loghi di e-commerce asiatici.
In un contesto di crescenti tensioni commerciali e con la minaccia di nuovi dazi da parte dell'amministrazione Trump, i consumatori di tecnologia si interrogano su come evitare l'aumento dei prezzi. Ecco una guida ai dispositivi e ai marchi che, per provenienza e modello di business, risentono meno delle tariffe e i canali online sicuri per acquistarli direttamente dall'Asia.
La recente ondata di dazi e le continue minacce di ulteriori strette commerciali da parte degli Stati Uniti stanno ridisegnando la mappa globale degli acquisti tecnologici. Per i consumatori, questo si traduce in una crescente incertezza sui prezzi e sulla disponibilità di molti prodotti di elettronica. Tuttavia, esistono strategie per navigare in queste acque turbolente, puntando su marchi e canali di vendita che, per loro natura, sono meno esposti alle fluttuazioni delle politiche tariffarie americane.
L'attenzione si sposta su quei brand che non appartengono alla filiera produttiva e commerciale statunitense e che offrono la possibilità di un acquisto diretto dai loro paesi d'origine, come Cina, India e Corea del Sud. Questo non solo può portare a un risparmio economico, ma apre anche le porte a un mercato di dispositivi spesso innovativi e non sempre disponibili sui canali tradizionali.
La situazione attuale dei dazi: un quadro in evoluzione
È fondamentale comprendere che il panorama dei dazi è in continuo mutamento. Attualmente, la situazione per i principali hub tecnologici asiatici è la seguente:
- Cina: Dopo aver raggiunto picchi del 145%, un accordo temporaneo ha ridotto i dazi su molti beni cinesi al 30%. Tuttavia, la tregua è fragile e per i consumatori che importano direttamente, è stata eliminata la franchigia "de minimis" (solitamente di 800 dollari negli USA), il che significa che anche i pacchi di basso valore possono essere soggetti a tasse e oneri doganali. Esistono però delle esenzioni significative che riguardano proprio l'elettronica di consumo come smartphone e laptop.
- India: Si trova in una fase di negoziazione. È in vigore una tariffa di base del 10%, ma la minaccia di un dazio aggiuntivo del 26% è sul tavolo. Un imminente accordo commerciale potrebbe modificare drasticamente questo scenario, in meglio o in peggio.
- Corea del Sud: Affronta la prospettiva di un dazio forfettario del 25% su tutte le sue merci a partire dal 1° agosto 2025, a meno che non venga raggiunto un nuovo accordo. Questo avrebbe un impatto notevole sui giganti tecnologici come Samsung e LG.
L'elenco dei marchi tecnologici "non allineati"
Di seguito, una selezione di marchi tecnologici che, per la loro struttura e mercato, rappresentano un'alternativa interessante per chi vuole sottrarsi alla morsa dei dazi.
Dalla Cina: oltre i soliti nomi
Se si escludono i giganti come Huawei, già al centro di dispute commerciali, esistono numerosi brand che operano con successo a livello internazionale, spesso con un modello di vendita diretto al consumatore.
- Anker: Leader indiscusso nel campo dei sistemi di ricarica, power bank, cavi e hub USB-C. La sua filiera è prevalentemente asiatica e i suoi prodotti sono spesso acquistabili direttamente online.
- DJI: Sebbene sia un nome notissimo, il suo dominio nel mercato dei droni civili la rende un'entità a sé. Gli acquisti possono essere effettuati direttamente dal loro store ufficiale internazionale.
- Xiaomi e i suoi sub-brand (Redmi, POCO): Famosa per il suo rapporto qualità-prezzo, Xiaomi offre un ecosistema vastissimo di prodotti, dagli smartphone agli elettrodomestici smart. Molti dei suoi prodotti sono pensati per un mercato globale e sono disponibili su piattaforme di e-commerce internazionali.
- OnePlus: Nata come brand "flagship killer", continua a produrre smartphone di alta gamma con un forte orientamento alla community e vendite dirette online.
- Shein e Temu: Sebbene non siano prettamente marchi tecnologici, queste piattaforme di e-commerce sono diventate canali di vendita per una miriade di gadget elettronici a basso costo, auricolari, smartwatch e accessori, spediti direttamente dai produttori cinesi.
Dall'India: il gigante emergente
L'industria tecnologica indiana è in forte crescita, soprattutto nel settore del software, ma anche l'hardware sta iniziando a farsi notare.
- boAt: Marchio leader in India per dispositivi audio come auricolari, cuffie e speaker Bluetooth. I suoi prodotti sono caratterizzati da un design accattivante e prezzi competitivi.
- Lava e Micromax: Sebbene più focalizzati sul mercato interno, questi produttori di smartphone offrono alternative a basso costo che potrebbero guadagnare trazione a livello internazionale in un contesto di dazi elevati sui marchi più blasonati.
Dalla Corea del Sud: le alternative ai chaebol
Oltre ai colossi Samsung e LG, che sono profondamente integrati nelle catene di approvvigionamento globali e quindi più esposti, esistono realtà interessanti.
- Iriver (ora parte di Dreamus): Storico marchio nel campo dei lettori musicali portatili di alta fedeltà (Astell&Kern), continua a essere un punto di riferimento per gli audiofili.
- COWON: Un altro nome noto agli appassionati di audio di qualità, con una gamma di lettori MP3 e PMP (Portable Media Player) apprezzati per la loro resa sonora.
Dove acquistare in sicurezza: i canali online diretti
Acquistare direttamente dall'Asia richiede attenzione. È fondamentale affidarsi a piattaforme consolidate che offrano garanzie di sicurezza nelle transazioni e un minimo di protezione per l'acquirente.
- AliExpress (per la Cina): Parte del gruppo Alibaba, è il più noto portale per l'acquisto di prodotti da venditori cinesi. Offre un sistema di "Buyer Protection" che trattiene il pagamento finché l'acquirente non conferma la ricezione della merce. I tempi di spedizione possono essere lunghi, ma spesso è disponibile la spedizione tracciabile.
- DHgate (per la Cina): Simile ad AliExpress, è una piattaforma che connette i produttori cinesi con acquirenti di tutto il mondo. Offre una vasta gamma di elettronica di consumo e gadget.
- Store Ufficiali dei Brand: Molti dei marchi menzionati (come DJI, Anker, OnePlus) hanno i propri store online ufficiali con spedizione internazionale. Questa è spesso l'opzione più sicura, anche se non sempre la più economica.
- Flipkart (per l'India): Il più grande e-commerce indiano (di proprietà di Walmart) offre una vastissima gamma di prodotti, inclusi quelli dei marchi locali. Per la spedizione internazionale, potrebbe essere necessario affidarsi a servizi di "package forwarding" come Shoppre, che forniscono un indirizzo locale in India e poi rispediscono il pacco all'estero.
- Servizi di Proxy Shopping (per la Corea del Sud): Piattaforme come KoreaBuyandShip permettono di acquistare da negozi online coreani che non spediscono all'estero. L'utente sceglie il prodotto, il servizio lo acquista per suo conto e lo spedisce all'indirizzo internazionale.
Avvertenze per l'acquirente internazionale
- Dazi e IVA: Acquistare da un paese extra-UE comporta il pagamento di dazi doganali e dell'IVA all'importazione. Questi costi si aggiungono al prezzo del prodotto e vengono solitamente riscossi dal corriere al momento della consegna.
- Tempi di Spedizione: La pazienza è una virtù. Le spedizioni economiche possono impiegare anche diverse settimane per arrivare a destinazione.
- Garanzia e Resi: La gestione della garanzia e degli eventuali resi può essere più complessa e costosa rispetto a un acquisto locale. È bene verificare le politiche del venditore prima di procedere.
- Compatibilità: Verificare sempre la compatibilità dei dispositivi, in particolare per quanto riguarda le bande di frequenza della telefonia mobile e la tipologia di prese elettriche.
In conclusione, mentre la "guerra dei dazi" introduce un elemento di incertezza, offre anche l'opportunità di esplorare un mercato tecnologico globale più vasto e diversificato. Con la giusta ricerca e le dovute precauzioni, è possibile continuare a fare acquisti tecnologici intelligenti, sicuri e, soprattutto, convenienti.
Chi ha inventato il primo personal computer? Bill Gates, Steve Jobs? Sbagliato! 15 anni prima (1962-64) Olivetti realizzava un prodotto la cui intuizione ed ambizione era di rinchiudere in uno spazio pari a 2 scatole da scarpe le tecnologie che allora richiedevano un'intera stanza, grazie al genio di Pier Giorgio Perotto, Giovanni de Sandre e Gastone Garziera, che dovettero inventare anche la memoria di archiviazione (le "cartoline magnetiche" precursori dei floppy disk) e progettare tutta l'elettronica, come la linea di ritardo magnetostrittiva e i componenti discreti (transistor e diodi montati su schede in resina fenolica) quando i microprocessori ancora non esistevano e i circuiti integrati erano ai primordi!!!

Caratteristiche:
Dimensione: 48x61x19 cm
Peso: 35.5 kg
Consumo: 350 W
Display: stampante a 30 colonne su carta di 9 cm
Precisione: 22 digit e fino a 15 decimali
Operazioni: somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione e radice quadra
Memoria: circa 240 byte in tecnologia magnetostrittiva
Archivio: lettore di card magnetiche
Costo 3.200 dollari, contro i 25.000 di un PDP-8
Programmabile con un linguaggio simile all'Assembler.
Questo bellissimo documentario del 2011 di History Channel racconta l'invenzione della Programma 101. Dopo la morte del genio visionario Adriano Olivetti nel 1960, la società andò in crisi e, a causa della "lungimiranza" della nuova amministrazione che non capiva il potenziale di quest'invenzione, chiuse il settore calcolatori proprio durante il suo sviluppo (!) e svendette tutti i progetti alla Honeywell-Bull che poi passò alla GEISI (General Electric Information Systems Italia) . I tre ingegneri riuscirono a salvare solo quello relativo alla Programma 101, il primo vero calcolatore personale programmabile (retrocesso formalmente a calcolatrice solo per preservarne il brevetto!) che fu presentato in una saletta riservata alla fiera mondiale di NewYork del 1965, per poi assurgere a star dell'evento quando i giornalisti lo scoprirono. Solo negli USA ne vendettero 40.000!

Dimensione: 48x61x19 cm
Peso: 35.5 kg
Consumo: 350 W
Display: stampante a 30 colonne su carta di 9 cm
Precisione: 22 digit e fino a 15 decimali
Operazioni: somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione e radice quadra
Memoria: circa 240 byte in tecnologia magnetostrittiva
Archivio: lettore di card magnetiche
Costo 3.200 dollari, contro i 25.000 di un PDP-8
Programmabile con un linguaggio simile all'Assembler.
Questo bellissimo documentario del 2011 di History Channel racconta l'invenzione della Programma 101. Dopo la morte del genio visionario Adriano Olivetti nel 1960, la società andò in crisi e, a causa della "lungimiranza" della nuova amministrazione che non capiva il potenziale di quest'invenzione, chiuse il settore calcolatori proprio durante il suo sviluppo (!) e svendette tutti i progetti alla Honeywell-Bull che poi passò alla GEISI (General Electric Information Systems Italia) . I tre ingegneri riuscirono a salvare solo quello relativo alla Programma 101, il primo vero calcolatore personale programmabile (retrocesso formalmente a calcolatrice solo per preservarne il brevetto!) che fu presentato in una saletta riservata alla fiera mondiale di NewYork del 1965, per poi assurgere a star dell'evento quando i giornalisti lo scoprirono. Solo negli USA ne vendettero 40.000!
|