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L'anomalia del sud atlantico: una falla crescente nello scudo magnetico terrestre
Di Alex (del 15/10/2025 @ 07:23:52, in Scienza e Spazio, letto 94 volte)
Una visualizzazione della Terra che mostra l'Anomalia del Sud Atlantico come una vasta area rossa di debolezza magnetica, con i satelliti che la attraversano.
Una visualizzazione della Terra che mostra l'Anomalia del Sud Atlantico come una vasta area rossa di debolezza magnetica, con i satelliti che la attraversano.

Un'enorme e crescente anomalia nel campo magnetico terrestre, situata sopra il Sud Atlantico, si sta espandendo a un ritmo allarmante. Dati recenti della missione Swarm dell'ESA rivelano che dal 2014 la sua superficie è aumentata di un'area grande quasi metà dell'Europa. Questo indebolimento dello scudo protettivo del nostro pianeta ha conseguenze dirette e preoccupanti per la nostra tecnologia in orbita. ARTICOLO COMPLETO

La mappatura dell'anomalia: cosa dicono i dati
Grazie a 11 anni di misurazioni precise fornite dalla costellazione di satelliti Swarm dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), gli scienziati hanno un quadro sempre più dettagliato dell'Anomalia del Sud Atlantico (SAA). I dati, raccolti tra il 2014 e il 2025, confermano che questa vasta regione di debolezza magnetica, che si estende dall'Africa al Sud America, si è espansa in modo significativo, coprendo un'area aggiuntiva quasi pari alla metà dell'Europa continentale.

L'indebolimento non è uniforme. I dati rivelano che una regione specifica a sud-ovest dell'Africa sta subendo un calo di intensità magnetica più rapido rispetto al resto dell'anomalia, tanto da far emergere una sorta di "lobo" secondario che si estende in direzione del continente africano. In termini numerici, l'intensità minima del campo all'interno dell'anomalia è scesa da 22.430 nanotesla (nT) nel 2014 a 22.094 nT nel 2025. L'anomalia non è quindi una "falla" statica, ma un sintomo dinamico e complesso dei processi turbolenti che avvengono a quasi 3000 km sotto i nostri piedi.

La causa: uno sguardo nel nucleo terrestre
Il campo magnetico terrestre è generato dalla geodinamo, ovvero dal movimento di ferro fuso nel nucleo esterno del pianeta. La crescita dell'Anomalia del Sud Atlantico è direttamente collegata a strani fenomeni che si verificano al confine tra il nucleo esterno liquido e il mantello roccioso. Qui si trovano delle "chiazze di flusso inverso" (reverse flux patches).

Normalmente, nell'emisfero australe, le linee del campo magnetico dovrebbero emergere dal nucleo. In queste aree anomale, invece, si ripiegano e rientrano nel nucleo. I dati della missione Swarm hanno permesso di osservare una di queste chiazze di flusso inverso muoversi verso ovest, sotto l'Africa meridionale. Questo movimento corrisponde esattamente alla zona di più rapido indebolimento osservata in superficie, fornendo una spiegazione diretta della dinamica della SAA.

Contesto globale: un'inversione dei poli è imminente?
La crescente debolezza della SAA alimenta spesso il timore di un'imminente inversione dei poli magnetici terrestri. Tuttavia, la maggior parte degli scienziati ritiene che questo fenomeno sia più probabilmente una variazione localizzata o parte di un normale ciclo oscillatorio del campo magnetico, piuttosto che il preludio di un'inversione completa. La geodinamo attraversa regolarmente fasi di instabilità senza necessariamente invertire la polarità globale.

L'Anomalia del Sud Atlantico va vista nel contesto di altri cambiamenti globali, come il continuo spostamento del polo nord magnetico verso la Siberia. Questo è legato a un indebolimento del campo magnetico sopra il Canada e un contemporaneo rafforzamento sopra la Siberia. Questi dati, osservati in tempo quasi reale, ci mostrano un pianeta dinamico e in costante cambiamento, costringendoci a ricalibrare continuamente i nostri sistemi di navigazione, dai GPS alle piste degli aeroporti.

L'impatto reale: un pericolo in orbita
Il rischio più concreto e immediato posto dalla SAA riguarda i satelliti e i veicoli spaziali in orbita terrestre bassa (LEO), inclusa la Stazione Spaziale Internazionale. Lo scudo magnetico indebolito in questa regione permette a dosi più elevate di particelle cariche provenienti dal Sole e di radiazioni cosmiche di penetrare a quote più basse.

Questa maggiore esposizione alle radiazioni può causare malfunzionamenti all'elettronica sensibile dei satelliti, danneggiare componenti hardware critici e, nei casi peggiori, provocare blackout completi dei sistemi mentre attraversano la regione. Man mano che l'anomalia si espande, un numero sempre maggiore di satelliti sarà esposto a questo rischio, rendendo il monitoraggio continuo della SAA cruciale per la sicurezza delle nostre infrastrutture spaziali.