Jaguar Land Rover in ginocchio: un cyberattacco blocca produzione e vendite globali
Una linea di produzione di auto Jaguar ferma e buia, con un lucchetto digitale rosso proiettato in primo piano.
Un devastante attacco informatico, rivendicato dal gruppo criminale Scattered Spider, ha messo in ginocchio Jaguar Land Rover (JLR) a partire dai primi di settembre. L'offensiva ha paralizzato l'intera infrastruttura digitale del colosso automobilistico, costringendo all'arresto completo della produzione negli stabilimenti chiave e bloccando le vendite e le immatricolazioni a livello globale. Un colpo durissimo che evidenzia la crescente vulnerabilità del settore automotive alle minacce informatiche. LEGGI TUTTO
Produzione ferma e concessionarie paralizzate
L'attacco, iniziato intorno al 31 agosto 2025, ha avuto conseguenze immediate e catastrofiche. Per contenere i danni, JLR ha dovuto spegnere la sua intera rete informatica, bloccando di fatto ogni operazione digitale critica. Le linee di montaggio negli strategici stabilimenti inglesi di Halewood e Solihull sono state fermate, con un impatto diretto sulla produzione di migliaia di veicoli. La paralisi si è estesa a macchia d'olio a tutta la catena del valore: dalla logistica alla gestione dei ricambi, fino alla rete di vendita.
Le concessionarie di tutto il mondo si sono trovate improvvisamente nell'impossibilità di operare. Senza accesso ai sistemi centrali, è diventato impossibile configurare nuovi ordini, immatricolare veicoli già pronti per la consegna o persino gestire gli appuntamenti per l'assistenza tecnica. Un vero e proprio blackout operativo che sta causando danni economici per milioni di euro al giorno e un grave danno d'immagine per il marchio, proprio mentre tentava di riprendersi da un periodo difficile segnato dalla crisi dei chip e dalla transizione elettrica.
L'ombra del ransomware e la rivendicazione
Dietro l'attacco c'è la firma del gruppo hacker Scattered Spider. Secondo le prime indagini, i criminali avrebbero sfruttato una vulnerabilità in un software di terze parti, il sistema SAP Netweaver, utilizzato da JLR per la gestione delle sue operazioni. Sebbene l'azienda abbia dichiarato che, al momento, non ci sono prove di un furto di dati sensibili dei clienti, l'ipotesi più accreditata è che si tratti di un attacco ransomware. L'obiettivo dei criminali sarebbe quindi quello di estorcere un ingente riscatto in criptovaluta in cambio dello sblocco dei sistemi informatici presi in ostaggio.
Questo gravissimo incidente mette a nudo la fragilità delle supply chain industriali moderne, sempre più interconnesse e dipendenti dal digitale. Un singolo punto di rottura, come la compromissione di un software, può innescare un effetto domino capace di fermare un gigante globale. Il caso di Jaguar Land Rover è un campanello d'allarme per l'intero settore automotive, che si scopre un obiettivo sempre più attraente per i cybercriminali a causa dell'enorme quantità di dati sensibili gestiti e dell'impatto economico immediato che un blocco operativo può generare.
La vicenda di Jaguar Land Rover è un duro promemoria di come la cybersecurity sia diventata una priorità assoluta e non più un semplice costo operativo. Mentre l'azienda lavora senza sosta per ripristinare i sistemi e riavviare la produzione, il mondo osserva con attenzione. La rapidità e l'efficacia della risposta di JLR non determineranno solo il suo futuro a breve termine, ma potrebbero anche diventare un caso di studio cruciale per la gestione delle crisi informatiche nell'era dell'industria 4.0.
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