Al-Khwarizmi: il matematico persiano che ci diede l'Algebra e gli Algoritmi
 Ritratto del matematico persiano Al-Khwarizmi e le equazioni
Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi (circa 780-850 d.C.) è stato uno dei matematici e astronomi più importanti dell'epoca d'oro islamica, attivo presso la "Casa della Saggezza" di Baghdad. Il suo impatto sul mondo moderno è così profondo che due parole che usiamo ogni giorno derivano dal suo nome e dalle sue opere: "Algebra" e "Algoritmo". ARTICOLO COMPLETO
L'Invenzione dell'Algebra
La sua opera più importante è "Il libro conciso sul calcolo per completamento e bilanciamento" (circa 820 d.C.). Il titolo arabo conteneva la parola **"al-jabr"**, che significa "completamento" o "ripristino" (l'atto di spostare un termine negativo da un lato all'altro di un'equazione, cambiandogli segno). Da "al-jabr" deriva la nostra parola **Algebra**.
Il suo libro non era una semplice raccolta di formule, ma il primo trattato sistematico su come risolvere equazioni lineari e quadratiche (come trovare la "x"). Era un manuale pratico per risolvere problemi di eredità, commercio e misurazione dei terreni.
L'Uomo che portò lo "Zero" in Occidente
Il secondo contributo fondamentale di Al-Khwarizmi fu un libro sull'uso del sistema numerico indo-arabo. Questo sistema, che usava solo 10 simboli (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e, fondamentale, lo **0**), era infinitamente superiore ai goffi numeri romani (IV, X, L) per fare i calcoli. La traduzione latina del suo libro introdusse questo sistema in Europa.
La Nascita dell'"Algoritmo"
La versione latina del suo libro iniziava con "Dixit Algorismi..." ("Così disse Al-Khwarizmi..."). Il suo stesso nome, latinizzato in "Algorismi", divenne sinonimo del metodo di calcolo con i numeri arabi. Col tempo, la parola **Algoritmo** ha finito per significare qualsiasi procedura o sequenza di passaggi definita per risolvere un problema, il concetto alla base di tutta l'informatica moderna.
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