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La scienza dietro il Mothman: tra gufi giganti e isteria collettiva a Point Pleasant
Di Alex (del 20/10/2025 @ 03:00:00, in Misteri, letto 21 volte)
La scienza dietro il Mothman: tra gufi giganti e isteria collettiva a Point Pleasant
La scienza dietro il Mothman: tra gufi giganti e isteria collettiva a Point Pleasant

Tra il 1966 e il 1967, la piccola cittadina di Point Pleasant, in West Virginia, fu terrorizzata da una creatura misteriosa: un essere alato, alto come un uomo, con ipnotici occhi rossi luminosi. Battezzato "Mothman" (Uomo Falena), divenne una leggenda del folklore americano, collegata al tragico crollo del Silver Bridge. Ma al di là del mito, cosa dice la scienza? Le spiegazioni più probabili sono un affascinante mix di zoologia, psicologia e infrastrutture fatiscenti.

L'ipotesi zoologica: il Barbagianni gigante
La spiegazione più accreditata tra gli scettici e i biologi punta dritto a un uccello: il Barbagianni (Tyto alba). Sebbene un barbagianni comune sia troppo piccolo, alcuni testimoni potrebbero aver avvistato un Allocco barrato (Strix varia) o, più probabilmente, una Gru canadese (Antigone canadensis), un uccello molto grande con un'apertura alare notevole e macchie rosse vicino agli occhi. Tuttavia, l'ipotesi più intrigante riguarda un Barbagianni gigante (Bubo virginianus) o un Allocco della Lapponia. Questi grandi rapaci notturni, se disturbati, possono volare bassi e fissare una minaccia. I loro occhi, se colpiti dalla luce dei fari di un'auto, possono riflettere un bagliore rosso intenso (un fenomeno chiamato *tapetum lucidum*). La loro forma in volo, specialmente di notte, può apparire vagamente umanoide.

Il contesto: l'area "TNT"
Molti avvistamenti avvennero vicino a un'area nota come "TNT Area", un ex deposito di munizioni della Seconda Guerra Mondiale, ora una riserva naturale. È plausibile che quest'area, isolata e ricca di strutture abbandonate, fosse l'habitat ideale per grandi uccelli rapaci. Inoltre, la presenza di sostanze chimiche residue nel terreno ha alimentato teorie su possibili mutazioni, anche se scientificamente improbabili.

Il fattore psicologico: l'isteria collettiva
La scienza non si ferma alla zoologia. Il fenomeno Mothman è un caso da manuale di isteria collettiva (o psicosi di massa). I primi avvistamenti, magari di un uccello fuori scala o di un altro fenomeno male interpretato, furono amplificati dai media locali. In una piccola comunità, la paura è contagiosa. Una volta che la "storia" del Mothman prese piede, divenne un modello a cui la gente conformava le proprie esperienze insolite. Ogni luce strana, ogni ombra, veniva interpretata come una prova dell'esistenza della creatura.

Il crollo del Silver Bridge
La leggenda si cementò il 15 dicembre 1967, quando il Silver Bridge, il ponte che collegava Point Pleasant all'Ohio, crollò nell'ora di punta, uccidendo 46 persone. La tragedia fu retroattivamente collegata al Mothman, visto come un presagio di sventura. L'indagine scientifica, tuttavia, fu chiara: il ponte crollò per un difetto strutturale in una barra di sospensione, dovuto a fatica del metallo e corrosione.

La vera storia del Mothman è un affascinante intreccio di fatti. Non c'è bisogno di un mostro soprannaturale. Basta un uccello insolitamente grande, avvistato in condizioni di luce ingannevoli, amplificato dalla paura e dalla psicologia di massa, e tragicamente coinciso con un disastro infrastrutturale. Il Mothman esiste, non come creatura alata, ma come potente simbolo di come la mente umana costruisce leggende per spiegare l'inspiegabile.