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Il drago-spada del Giurassico: la scoperta di un nuovo ittiosauro che risolve un mistero evolutivo
Di Alex (del 14/10/2025 @ 15:23:52, in Scienza e Spazio, letto 77 volte)
Il fossile di Xiphodracon goldencapsis, il 'drago-spada' che sta cambiando la nostra comprensione dell'evoluzione degli ittiosauri.
Il fossile di Xiphodracon goldencapsis, il "drago-spada" che sta cambiando la nostra comprensione dell'evoluzione degli ittiosauri.

Un fossile di 190 milioni di anni, emerso dalla celebre Jurassic Coast inglese, sta costringendo i paleontologi a riscrivere un capitolo della preistoria. Soprannominato 'drago-spada', questo nuovo ittiosauro, *Xiphodracon goldencapsis*, non è solo una nuova specie, ma un pezzo mancante del puzzle evolutivo che chiarisce un misterioso e rapido cambiamento che ha sconvolto i mari del Giurassico. ARTICOLO COMPLETO

Un "drago di mare" dalla costa del Dorset
La Jurassic Coast, un tratto di costa nel Dorset, Regno Unito, famoso per la sua ricchezza di fossili, ha regalato un'altra gemma ai paleontologi. Un scheletro quasi completo, scoperto originariamente nel 2001 dal collezionista Chris Moore, è stato recentemente studiato e identificato come una specie di ittiosauro completamente nuova per la scienza. Il suo nome è *Xiphodracon goldencapsis*, che può essere tradotto come "drago-spada di Golden Cap", in riferimento al suo lungo muso affilato e al luogo del ritrovamento.

Questo rettile marino, vissuto circa 190 milioni di anni fa, era lungo circa tre metri, simile a un delfino, e si nutriva di pesci e calamari. Presentava caratteristiche distintive, tra cui enormi orbite oculari e una peculiare struttura ossea intorno alle narici mai osservata prima in altri ittiosauri.

Un fossile dal periodo "sbagliato"
Ciò che rende questa scoperta eccezionale non è solo l'identificazione di una nuova specie, ma il periodo geologico a cui appartiene: il Pliensbachiano, una fase del Giurassico Inferiore. I fossili di ittiosauro di questo specifico intervallo di tempo sono estremamente rari, lasciando un "buco" nella nostra comprensione della loro evoluzione. Questo periodo è considerato cruciale perché ha visto un drammatico "faunal turnover", un rapido cambiamento in cui molte delle famiglie di ittiosauri più antiche si estinsero, mentre ne emersero di nuove che avrebbero dominato i mari per milioni di anni. La scarsità di reperti fossili ha sempre reso difficile capire esattamente quando e come sia avvenuta questa transizione.

Risolvere il puzzle dell'evoluzione
*Xiphodracon goldencapsis* agisce come una Stele di Rosetta per questo periodo oscuro. L'analisi delle sue caratteristiche anatomiche ha rivelato che, nonostante la sua età, è molto più simile e strettamente imparentato con le specie di ittiosauri che apparvero *dopo* il Pliensbachiano. Questa è la chiave per risolvere il mistero. Se una forma "moderna" di ittiosauro era già presente durante il Pliensbachiano, significa che il grande cambiamento evolutivo, il "turnover", deve essere avvenuto molto prima di quanto si pensasse in precedenza, probabilmente all'inizio di quel periodo e non alla sua fine.

Questo singolo fossile, quindi, funge da punto di riferimento temporale, costringendo gli scienziati a ricalibrare l'intera cronologia dell'evoluzione di questi affascinanti predatori marini. Dimostra come un singolo ritrovamento fortunato, proveniente da un'epoca poco documentata, possa avere un impatto enorme, costringendo a rivedere teorie consolidate.

La vita e la morte di un predatore
Il fossile racconta anche una storia personale. L'esemplare di *Xiphodracon* mostra segni di una vita difficile: le ossa degli arti e i denti presentano malformazioni, indicando una grave malattia o una ferita subita in vita. Inoltre, il cranio presenta segni che sono stati interpretati come un morso da parte di un predatore molto più grande, probabilmente un'altra specie di ittiosauro gigante, che potrebbe essere stata la causa della sua morte.

La scoperta di *Xiphodracon goldencapsis* è un perfetto esempio di come la paleontologia progredisca. Non si tratta solo di aggiungere un nuovo nome a una lista di specie estinte, ma di trovare quel "pezzo mancante del puzzle" che illumina un intero periodo storico, cambia la nostra comprensione dei processi evolutivi e ci offre uno sguardo intimo sulla vita e la morte in un antico e pericoloso oceano giurassico.