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Svolta storica per l'energia da fusione: Helion annuncia il raggiungimento del net energy gain
Di Alex (del 07/09/2025 @ 20:00:00, in Scienza e Spazio, letto 1131 volte)
Il prototipo 'Polaris' di Helion che ha raggiunto il net energy gain da fusione
Il prototipo 'Polaris' di Helion che ha raggiunto il net energy gain da fusione

Notizia epocale dal mondo della scienza: la startup Helion ha annunciato di aver raggiunto, per la prima volta in un reattore privato, il sacro Graal della fusione nucleare: il 'net energy gain'. L'esperimento ha generato più energia di quanta ne sia servita per innescare la reazione. Non è più solo una lontana teoria, ma una promessa concreta di energia pulita e illimitata che si avvicina a grandi passi verso la realtà commerciale e un futuro sostenibile.LEGGI TUTTO

Cos'è la fusione nucleare e perché è così importante
La fusione nucleare è il processo che alimenta il Sole e le stelle. A differenza della fissione nucleare (usata nelle attuali centrali), che spezza atomi pesanti come l'uranio, la fusione unisce nuclei di atomi leggeri (come gli isotopi dell'idrogeno, deuterio e trizio) per formare un nucleo più pesante, rilasciando un'enorme quantità di energia. I vantaggi di questa tecnologia sono potenzialmente illimitati: il combustibile è abbondante e ricavabile dall'acqua, non produce scorie radioattive a lunga vita e non emette gas serra, rappresentando la fonte di energia pulita definitiva.

L'approccio unico di Helion: non solo tokamak
Mentre grandi progetti internazionali come ITER si basano sul design "tokamak" – una complessa macchina a forma di ciambella che confina il plasma super-riscaldato con potentissimi magneti – Helion, azienda statunitense supportata da figure come Sam Altman di OpenAI, utilizza un approccio differente. Il loro sistema si basa su una configurazione a campo invertito (FRC) e un processo a impulsi che riscalda il combustibile fino a 100 milioni di gradi Celsius. Un vantaggio chiave del loro metodo è la capacità di recuperare direttamente l'energia elettrica dalla reazione, un processo molto più efficiente rispetto al tradizionale ciclo a vapore.

Il traguardo del "net energy gain": i dati
Il punto di svolta, noto in gergo come "breakeven scientifico" o Q > 1, si verifica quando l'energia prodotta dalla reazione di fusione supera l'energia immessa per avviarla e sostenerla. Secondo il comunicato stampa rilasciato a fine agosto 2025, il settimo prototipo di Helion, chiamato "Polaris", ha sostenuto per alcuni microsecondi una reazione a impulsi che ha prodotto 1,2 megajoule di energia a fronte di un input di circa 0,9 megajoule. Questo risultato porta il fattore Q a circa 1.3, segnando la prima volta che un'azienda privata dimostra in modo verificabile di aver superato questa soglia critica.

Le prossime sfide: dalla scienza all'ingegneria su larga scala
Raggiungere il net energy gain è un traguardo scientifico monumentale, ma la strada verso una centrale elettrica commerciale è ancora lunga. Ora la sfida si sposta dal campo della fisica a quello dell'ingegneria su larga scala. Sarà necessario dimostrare di poter sostenere queste reazioni per periodi prolungati, gestire l'enorme stress sui materiali del reattore e, soprattutto, rendere l'intero processo economicamente competitivo. Helion punta a costruire il suo primo impianto pilota entro il 2030, un obiettivo ambizioso ma ora reso più credibile da questo straordinario risultato.

In conclusione, l'annuncio di Helion rappresenta una delle notizie scientifiche più importanti del decennio. Sebbene la fusione nucleare come fonte di energia per le nostre case non sia ancora dietro l'angolo, il traguardo del "net energy gain" sposta la discussione da "se" la fusione sarà mai possibile a "quando" diventerà una realtà. Il sogno di un'energia pulita, sicura e praticamente inesauribile ha compiuto un passo da gigante, aprendo la porta a un futuro energetico radicalmente diverso e più sostenibile per l'umanità.