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Groenlandia: ghiacci, risorse e interessi geopolitici
Di Alex (del 30/12/2025 @ 20:00:00, in Geopolitica e tecnologia, letto 89 volte)
Groenlandia: ghiacci, risorse e interessi geopolitici
Groenlandia: ghiacci, risorse e interessi geopolitici

L'interesse dell'amministrazione Trump per l'acquisto della Groenlandia nel 2019 non fu una stramberia, ma una mossa geopolitica calcolata. Sotto i ghiacci si celano risorse minerarie strategiche e la posizione artica è cruciale per il controllo militare e delle nuove rotte commerciali. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Le motivazioni strategiche dietro la proposta
L'idea di acquisire la Groenlandia rientra in una visione di potenza nazionale espansionistica. Le motivazioni sono molteplici: il controllo su una piattaforma continentale ricca di risorse, l'espansione della presenza militare statunitense nell'Artico per contrastare Russia e Cina, e la gestione delle future rotte di navigazione rese accessibili dallo scioglimento dei ghiacci. È una logica di sicurezza nazionale e di opportunità economica.

Mappa strategica dell'Artico e della Groenlandia
Mappa strategica dell'Artico e della Groenlandia


Il tesoro sotto il ghiaccio: risorse naturali
La Groenlandia non è solo ghiaccio. Il suo sottosuolo è un potenziale scrigno di risorse critiche per l'economia e la tecnologia del futuro:


  • Terre rare: Elementi essenziali per produrre smartphone, veicoli elettrici, sistemi d'arma avanzati e tecnologie per energie rinnovabili.
  • Minerali: Significativi depositi di uranio, ferro, zinco, piombo e gemme preziose come rubini e diamanti.
  • Idrocarburi: Stime geologiche indicano potenziali riserve di petrolio e gas naturale offshore.
  • Acqua dolce: L'enorme calotta glaciale rappresenta una riserva strategica di acqua dolce in un mondo sempre più assetato.


Sito di estrazione potenziale per terre rare in Groenlandia
Sito di estrazione potenziale per terre rare in Groenlandia


Il diritto internazionale: perché si deve opporre
L'ipotesi di cessione di sovranità su un territorio abitato tramite un trattato di acquisto è anacronistica e viola principi cardine del diritto internazionale moderno. Si oppongono ragioni incontrovertibili:

1. Autodeterminazione dei popoli: La Groenlandia è un territorio autonomo del Regno di Danimarca. I suoi 56.000 abitanti, in maggioranza Inuit, hanno il diritto sovrano di decidere del proprio futuro, come sancito dalla Dichiarazione ONU del 2007 sui diritti dei popoli indigeni.

2. Sovranità territoriale: Il diritto internazionale protegge l'integrità territoriale degli stati. Un'offerta di acquisto tratta un territorio e la sua popolazione come una merce, ignorandone la statualità in evoluzione (la Groenlandia ha ampio autogoverno).

3. Stabilità e sicurezza globale: Normalizzare trattative per l'acquisto di territori strategici aprirebbe pericolosi conflitti geopolitici, incentivando una corsa all'accaparramento basata sulla potenza militare ed economica, non sul diritto.

Comunità Inuit in Groenlandia: il diritto all'autodeterminazione
Comunità Inuit in Groenlandia: il diritto all'autodeterminazione


La risposta della comunità internazionale
La proposta fu immediatamente e fermamente respinta dal governo danese e dalle autorità groenlandesi, che la definirono "assurda". L'episodio ha però accelerato il dibattito sull'indipendenza completa della Groenlandia da Copenaghen e ha spinto altre potenze artiche a rafforzare la cooperazione nel Consiglio Artico, ribadendo che la regione deve essere governata da regole condivise, non da appetiti nazionalistici.

L'interesse per la Groenlandia svela le tensioni dell'era moderna: tra sfruttamento delle risorse e diritti dei popoli, tra nazionalismo e cooperazione internazionale. La risposta della legge e della diplomazia deve essere univoca: nel XXI secolo, i territori e i loro abitanti non sono in vendita.