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Neuralink e il primo paziente umano: risultati e prospettive
Di Alex (del 27/12/2025 @ 17:00:00, in Tecnologia, letto 96 volte)
Grafica che illustra il chip N1 di Neuralink impiantato nel cervello e l'interfaccia con un computer.
Grafica che illustra il chip N1 di Neuralink impiantato nel cervello e l'interfaccia con un computer.

La fantascienza è diventata realtà clinica. Noland Arbaugh, il primo paziente umano a ricevere l'impianto cerebrale di Neuralink, ha dimostrato di poter controllare un computer con il solo pensiero. Nonostante alcuni problemi tecnici iniziali, i risultati aprono scenari rivoluzionari per restituire autonomia a persone con gravi paralisi motorie. LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

L'interfaccia Telepathy
Il dispositivo, chiamato "Telepathy", consiste in un chip grande come una moneta inserito nel cranio, con fili microscopici (più sottili di un capello) che penetrano nella corteccia motoria.

Questi elettrodi leggono l'intenzione di movimento dei neuroni e la trasmettono via wireless a un computer. Noland, paralizzato dalle spalle in giù, è riuscito a giocare a scacchi online e a Civilization VI per ore, raggiungendo velocità di controllo del cursore paragonabili a quelle di una persona normodotata.

La retrazione dei fili e la soluzione software
Poche settimane dopo l'intervento, Neuralink ha riscontrato un problema: alcuni dei fili si sono "ritirati" dal cervello, riducendo la quantità di dati catturati e la precisione del controllo.

Invece di un nuovo intervento chirurgico, il team ha aggiornato l'algoritmo di decodifica. Il software è diventato più sensibile ai segnali dei fili rimanenti, ripristinando e persino migliorando le prestazioni iniziali. Questo dimostra la flessibilità del sistema.

Verso la visione artificiale: Blindsight
Il prossimo obiettivo dichiarato da Elon Musk è "Blindsight", un impianto progettato per la corteccia visiva.

L'ambizione è restituire la vista a chi l'ha persa o persino darla a chi è nato cieco, stimolando direttamente il cervello con segnali che simulano quelli del nervo ottico. Sebbene siamo ancora lontani anni da una risoluzione visiva alta, i primi passi verso la restaurazione sensoriale completa sono stati fatti.

Neuralink non è priva di controversie etiche e tecniche, ma il caso di Noland Arbaugh è una prova di concetto innegabile. La fusione tra biologia e silicio non è più una teoria, ma una strada percorribile per curare condizioni neurologiche finora ritenute irreversibili.