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Giovanni Keplero: il matematico che scoprì le orbite ellittiche dei pianeti
Di Alex (del 11/12/2025 @ 17:00:00, in Tecnologia, letto 91 volte)
Ritratto di Giovanni Keplero e lo schema delle sue tre leggi
Ritratto di Giovanni Keplero e lo schema delle sue tre leggi

Giovanni Keplero (1571-1630) è stato un astronomo e matematico tedesco che ha completato la rivoluzione copernicana. Mentre Copernico aveva messo il Sole al centro, era rimasto ancorato all'idea platonica che le orbite dovessero essere "perfette", cioè circolari. Keplero, usando i dati più precisi dell'epoca, dimostrò che la realtà era diversa (e più semplice): le orbite sono ellittiche. ARTICOLO COMPLETO


L'Osservatorio di Tycho Brahe
La svolta per Keplero avvenne quando divenne assistente dell'astronomo danese Tycho Brahe. Tycho era un osservatore metodico che, prima dell'invenzione del telescopio, aveva accumulato per decenni le misurazioni più precise mai fatte delle posizioni dei pianeti, in particolare di Marte.

La Battaglia con Marte
Alla morte di Tycho, Keplero ereditò questo tesoro di dati. Per anni, cercò di far combaciare l'orbita di Marte con un cerchio (come voleva Copernico), ma c'era sempre una discrepanza (di 8 minuti d'arco) che la sua onestà intellettuale non poteva ignorare. Giunse così alla conclusione rivoluzionaria: l'orbita non era un cerchio, ma un'**ellisse**, con il Sole in uno dei due fuochi.

Le Tre Leggi di Keplero
Il lavoro di Keplero è riassunto nelle sue tre leggi del moto planetario, che descrivono *come* i pianeti si muovono (sarà poi Newton a spiegare *perché*):
  1. Legge delle Ellissi: I pianeti orbitano attorno al Sole seguendo orbite ellittiche, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi.
  2. Legge delle Aree Uguali: Il raggio che unisce un pianeta al Sole copre aree uguali in tempi uguali. (In pratica: un pianeta va più veloce quando è più vicino al Sole e più lento quando è lontano).
  3. Legge dei Periodi: Il quadrato del tempo che un pianeta impiega a completare un'orbita (periodo) è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole.

Queste tre leggi sono il fondamento dell'astronomia moderna e dell'ingegneria aerospaziale, usate ancora oggi per calcolare le traiettorie dei satelliti e delle sonde spaziali.