Samuel Morse: l'inventore che accorciò il mondo con un "punto" e una "linea"
 Ritratto di Samuel Morse e il suo telegrafo
Samuel Morse (1791-1872) era un pittore di successo. Ma una tragedia personale (la morte della moglie, la cui notizia gli arrivò con giorni di ritardo) lo ossessionò con l'idea di una comunicazione istantanea a lunga distanza. Divenne l'inventore del telegrafo elettrico e del "Codice Morse", creando la prima "internet" del mondo. ARTICOLO COMPLETO
L'Invenzione del Telegrafo Elettrico
L'idea di base (usare l'elettricità per comunicare, basandosi sulle scoperte di Faraday) era nell'aria, ma il sistema di Morse era il più pratico. Il suo telegrafo (sviluppato negli anni '30 dell'800) era un sistema "a relè". Un operatore premeva un tasto (un interruttore), chiudendo un circuito e inviando un impulso elettrico lungo un filo. A destinazione, l'impulso attivava un elettromagnete che muoveva una levetta, producendo un "clic" o scrivendo su un nastro di carta.
Il Codice Morse: il "software" della comunicazione
L'hardware non bastava, serviva un "software". Morse (con l'aiuto di Alfred Vail) inventò il **Codice Morse**. Un linguaggio binario geniale, composto da segnali brevi (punti) e lunghi (linee). La sua efficienza derivava dal fatto che le lettere più comuni in inglese (come la "E", un singolo punto) avevano i codici più brevi, ottimizzando la velocità di trasmissione.
"What Hath God Wrought?"
Dopo anni di difficoltà, nel 1844 Morse ottenne i fondi dal Congresso USA per costruire la prima linea telegrafica ufficiale, tra Washington D.C. e Baltimora. Il primo messaggio inviato fu la frase biblica: "What hath God wrought?" ("Cosa ha fatto Dio?"). La comunicazione istantanea era nata. Le notizie, gli ordini militari e le transazioni finanziarie potevano ora viaggiare alla velocità della luce (o quasi), cambiando per sempre il mondo.
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