Il sogno a vapore di Charles Babbage: la macchina del XIX secolo che ha inventato il computer
 Il sogno a vapore di Charles Babbage: la macchina del XIX secolo che ha inventato il computer
Nel pieno della Rivoluzione Industriale, in un'epoca di motori a vapore e telai meccanici, un matematico inglese immaginò qualcosa di impensabile: una macchina in grado di "pensare". Charles Babbage, spesso chiamato il "padre del computer", progettò nel XIX secolo macchine così complesse e visionarie che il mondo non sarebbe stato pronto a costruirle per altri 100 anni.
La Difference Engine: l'orrore per l'errore umano
Babbage era frustrato dagli errori umani. All'epoca, le tavole matematiche e nautiche erano calcolate a mano ed erano piene di imprecisioni. Per risolvere il problema, iniziò a progettare la "Difference Engine" (Macchina Differenziale) negli anni '20 dell'Ottocento. Si trattava di un calcolatore meccanico colossale, composto da migliaia di ingranaggi di precisione, progettato per automatizzare il calcolo di funzioni polinomiali e stampare i risultati, eliminando l'errore umano.
L'Analytical Engine: il primo computer "Turing-completo"
Mentre lavorava alla sua prima macchina (che non completò mai per dispute sui finanziamenti e limiti tecnologici), Babbage ebbe un'idea ancora più rivoluzionaria: l' "Analytical Engine" (Macchina Analitica). Questa non era più un semplice calcolatore, ma un computer programmabile per scopi generali. Aveva un "Mill" (la CPU), uno "Store" (la memoria) e riceveva istruzioni tramite schede perforate, un'idea presa in prestito dai telai Jacquard. Era, in teoria, il primo computer "Turing-completo" della storia.
L'eredità di Babbage e Ada Lovelace
Babbage morì nel 1871 senza aver costruito le sue macchine. I suoi progetti, composti da migliaia di pagine di schemi intricati, erano troppo avanzati per la metallurgia dell'epoca. Fu solo negli anni '90 che il Museo della Scienza di Londra costruì la "Difference Engine No. 2" seguendo i suoi progetti originali: funzionò perfettamente. Il suo lavoro fu compreso appieno solo da Ada Lovelace, che scrisse algoritmi per l'Analytical Engine, diventando di fatto la prima programmatrice della storia.
Il sogno a vapore di Charles Babbage rimase incompiuto, ma i suoi progetti definirono i principi fondamentali dell'informatica moderna. La sua visione di una macchina che potesse manipolare numeri e simboli secondo istruzioni predefinite anticipò di un secolo Alan Turing, l'ENIAC e l'era digitale che oggi diamo per scontata.
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