Il monumento di Yonaguni: Atlantide giapponese o incredibile scherzo della natura?
Di Alex (del 20/10/2025 @ 15:00:00, in Misteri, letto 29 volte)
 Il monumento di Yonaguni: Atlantide giapponese o incredibile scherzo della natura?
Al largo della costa dell'isola giapponese di Yonaguni, nelle acque più meridionali del paese, giace una struttura sottomarina che da decenni divide geologi, archeologi e appassionati di mistero. Si tratta di un'enorme formazione di arenaria, lunga circa 50 metri e larga 20, che presenta terrazze piatte, angoli retti quasi perfetti e strutture che assomigliano a gradini. È una città perduta, un'"Atlantide giapponese", o un bizzarro capriccio della geologia?
La scoperta e l'ipotesi artificiale
La struttura fu scoperta nel 1986 da un operatore subacqueo locale. Il professore Masaaki Kimura, geologo marino dell'Università delle Ryukyu, divenne il più grande sostenitore della teoria artificiale. Kimura ha identificato quelle che lui ritiene essere "strade", "mura" e persino uno "stadio", ipotizzando che si tratti dei resti di una civiltà avanzata, sommersa da un terremoto o da un innalzamento del livello del mare almeno 5.000-10.000 anni fa, molto prima delle piramidi egizie.
La spiegazione geologica: uno scherzo della natura
La maggior parte della comunità scientifica e geologica, tuttavia, rimane scettica. Robert Schoch, geologo noto per i suoi studi sulla Sfinge, ha visitato il sito e ha concluso che si tratta di una formazione naturale. L'arenaria è una roccia sedimentaria che tende a fratturarsi lungo piani dritti. Le potenti correnti oceaniche della zona avrebbero eroso la roccia nel corso dei millenni, creando le forme precise che oggi vediamo. Gli "scalini" e le "terrazze" sarebbero semplicemente il risultato di strati di roccia con diversa durezza che erodono a velocità diverse.
Il dibattito aperto
Il dibattito non è chiuso. I sostenitori della teoria artificiale sottolineano la concentrazione di così tante forme "architettoniche" in un'area così piccola, cosa difficile da spiegare con la sola erosione casuale. Gli scettici ribattono che non è stato trovato un singolo manufatto umano (come utensili, ceramiche o iscrizioni) inequivocabilmente legato alla struttura, cosa che ci si aspetterebbe da una città sommersa.
Il monumento di Yonaguni rimane un affascinante mistero. È un luogo dove la nostra tendenza a riconoscere schemi (pareidolia) si scontra con la potenza della geologia. Che si tratti di un tempio dimenticato di un'antica civiltà o di uno degli esempi più spettacolari di erosione naturale al mondo, la sua bellezza inquietante continua ad affascinare chiunque lo osservi.
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