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La rete "Find Hub" di Google: come funzionano gli AirTag per Android e quali sono i migliori
Di Alex (del 26/09/2025 @ 12:00:00, in Universo Google, letto 196 volte)
Un tracker Bluetooth compatibile con la rete Find Hub di Google attaccato a un mazzo di chiavi.
Un tracker Bluetooth compatibile con la rete Find Hub di Google attaccato a un mazzo di chiavi.

Perdere le chiavi, il portafoglio o lo zaino è una frustrazione universale. Mentre gli utenti Apple hanno da tempo potuto contare sugli AirTag e sulla rete "Dov'è", il mondo Android è rimasto frammentato. Ora, con il lancio globale della rete "Find Hub" (Trova il mio dispositivo), Google ha creato un ecosistema unificato e potente che trasforma miliardi di dispositivi Android in un network globale per ritrovare oggetti smarriti, offrendo finalmente un'alternativa diretta e competitiva agli AirTag. LEGGI TUTTO



Come funziona la rete "Find Hub" di Google
Il principio alla base di "Find Hub" è il crowdsourcing. La rete sfrutta la connessione Bluetooth di miliardi di dispositivi Android (con sistema operativo 9 o superiore) in tutto il mondo per creare una mappa anonima e sicura.[29] Quando un oggetto a cui è attaccato un tracker compatibile viene smarrito, il tracker emette un segnale Bluetooth a bassa energia. Qualsiasi dispositivo Android che passa nelle vicinanze rileva questo segnale in modo anonimo e invia la posizione del tracker ai server di Google.

Il proprietario dell'oggetto smarrito può quindi aprire l'app "Find Hub" e visualizzare sulla mappa l'ultima posizione nota del suo tracker.[29] L'intero processo è protetto da crittografia end-to-end: Google stessa non può vedere la posizione degli oggetti, e i dati di localizzazione sono criptati utilizzando il PIN, la sequenza o la password del dispositivo del proprietario, garantendo la privacy di tutti i partecipanti alla rete.[29] La rete è in grado di localizzare gli oggetti anche quando questi sono offline, sfruttando appunto la capillarità dei dispositivi Android circostanti.

Le funzionalità chiave e i tracker compatibili
L'app "Find Hub" offre diverse modalità per ritrovare un oggetto. Se il tracker è nelle vicinanze, è possibile farlo suonare tramite il comando "Riproduci suono". Per una localizzazione più precisa, la funzione "Trova nelle vicinanze" mostra un'interfaccia visiva che indica la prossimità all'oggetto, con una grafica che si riempie man mano che ci si avvicina.[29] È anche possibile chiedere all'Assistente Google di localizzare gli oggetti con comandi vocali come "Hey Google, trova le mie chiavi".

A differenza del sistema chiuso di Apple, Google ha aperto la sua rete a produttori di terze parti. Per sapere quali accessori sono compatibili, basta cercare il badge "Works with Android".[29] Tra i primi e più noti partner ci sono Chipolo e Tile, che offrono tracker di varie forme e dimensioni (Mate, Pro, Slim) per adattarsi a portafogli, chiavi o bagagli.[30] Anche altri brand, come Pixbee (con tag a tema Disney) e il produttore di valigie July, si stanno unendo all'ecosistema, ampliando la scelta per gli utenti.[29] Questi tracker offrono funzionalità aggiuntive tramite le loro app, come avvisi quando ci si allontana da un oggetto.

Non solo oggetti: trovare i propri dispositivi Android
Oltre a tracciare oggetti tramite tag esterni, la funzione principale di "Find Hub" rimane quella di localizzare i propri dispositivi Android, come smartphone, tablet e accessori connessi come i Pixel Buds.[30] Questa funzionalità è integrata nativamente nel sistema operativo e non richiede hardware aggiuntivo. Attraverso l'app o il sito web, è possibile visualizzare la posizione del dispositivo in tempo reale su una mappa, farlo squillare anche se in modalità silenziosa, bloccarlo da remoto mostrando un messaggio sullo schermo o, come ultima risorsa, cancellare tutti i dati per proteggere la propria privacy.[30]

Una delle caratteristiche più potenti è la capacità di trovare i dispositivi anche quando sono offline o la batteria è scarica. Sfruttando la stessa rete crowdsourced dei tracker, il sistema può riportare l'ultima posizione nota del dispositivo prima che si spegnesse, aumentando notevolmente le possibilità di recupero.[29] È anche possibile condividere in modo sicuro la propria posizione con amici e familiari per un periodo di tempo limitato, direttamente dall'app.

Con "Find Hub", Google ha finalmente colmato un'importante lacuna nell'ecosistema Android. Creando una rete aperta, sicura e globale, non solo offre uno strumento potente e gratuito per ritrovare i propri dispositivi, ma apre anche un mercato competitivo per i tracker di oggetti, dando agli utenti la libertà di scegliere l'hardware che preferiscono. Sebbene gli AirTag di Apple rimangano un'opzione eccellente all'interno del loro ecosistema, Android ora possiede un'alternativa altrettanto valida e potenzialmente ancora più vasta, grazie all'immensa diffusione dei suoi dispositivi nel mondo.