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"Scratchgate" iPhone 17 Pro: analisi del problema e perché il nuovo design è così vulnerabile
Di Alex (del 25/09/2025 @ 12:00:00, in Smartphone iPhone, letto 263 volte)
I primi esemplari di iPhone 17 Pro hanno mostrato una sorprendente vulnerabilità a graffi e scheggiature.
I primi esemplari di iPhone 17 Pro hanno mostrato una sorprendente vulnerabilità a graffi e scheggiature.

Il lancio dei nuovi iPhone 17 Pro e Pro Max, avvenuto il 19 settembre, è stato immediatamente offuscato da un'ondata di lamentele. A poche ore dall'arrivo sul mercato, utenti e recensori hanno iniziato a segnalare un'inattesa fragilità, coniando il termine "scratchgate". I nuovi modelli, infatti, sembrano estremamente inclini a graffi e scheggiature, un netto passo indietro rispetto alla robustezza dei predecessori. Analizziamo le cause tecniche di questa controversa vulnerabilità. LEGGI TUTTO

La causa principale: il ritorno all'alluminio anodizzato
Il cuore del problema "scratchgate" risiede in una precisa scelta materica da parte di Apple: l'abbandono del più resistente e prestigioso titanio, utilizzato per la scocca degli iPhone 16 Pro, in favore di un telaio unibody in alluminio anodizzato colorato. Questa decisione, probabilmente dettata da esigenze di design o di costo, ha avuto conseguenze dirette sulla durabilità percepita del dispositivo. Il processo di anodizzazione crea uno strato superficiale di colore che può essere paragonato al guscio di una caramella: una volta scalfito, rivela il materiale sottostante.

Nel caso dell'iPhone 17 Pro, sotto la verniciatura si trova il colore naturale e argenteo dell'alluminio. Di conseguenza, anche un graffio superficiale, causato dal semplice contatto con chiavi o monete in tasca, diventa immediatamente e vistosamente evidente, specialmente sui modelli con colorazioni scure come il "Deep Blue" o il nuovo "Cosmic Orange". Numerose testimonianze, emerse sui social media e confermate da autorevoli testate come Bloomberg, hanno documentato come le unità demo negli Apple Store mostrassero segni di usura già poche ore dopo l'esposizione, deludendo le aspettative di chi acquista un dispositivo "Pro".

Un difetto di progettazione aggravante: il bordo tagliente del blocco fotocamere
Oltre alla generale suscettibilità ai graffi del materiale, analisi tecniche approfondite, come quelle condotte dal noto youtuber JerryRigEverything, hanno portato alla luce un secondo difetto, ancora più critico e legato a una precisa scelta di design. Il blocco fotocamere dei modelli 17 Pro e Pro Max è stato progettato con un angolo vivo, a 90 gradi, invece che con un bordo smussato o "cianfrinato" (chamfered edge).

Questa decisione contravviene a uno standard industriale (ISO) per la lavorazione dell'alluminio anodizzato. Secondo tali standard, gli spigoli vivi rappresentano punti deboli intrinseci, dove il rivestimento colorato è più sottile e quindi estremamente più incline a scheggiarsi ("chipping"). Questo non è più un problema di usura estetica, ma un vero e proprio difetto di progettazione che rende una delle parti più esposte del telefono vulnerabile a danni permanenti e non riparabili, anche a seguito di impatti minimi. Un urto con una moneta può bastare per far saltare un frammento di vernice dall'angolo del blocco fotocamere.

Il contrasto con iPhone Air e la soluzione dell'utente
L'aspetto più paradossale della vicenda è che il nuovo iPhone Air, il modello più sottile di sempre presentato insieme alla linea Pro, non soffre di questo problema. La sua scocca, infatti, è realizzata in titanio lucido, un materiale intrinsecamente più resistente ai graffi e privo dei punti deboli legati all'anodizzazione. Questa differenza ha alimentato il dibattito, suggerendo che la scelta dell'alluminio per i modelli Pro sia stata un compromesso deliberato, che ha sacrificato la durabilità, un tempo fiore all'occhiello della gamma "Pro", in favore di altre priorità, forse estetiche o produttive.

Di fronte a questa situazione, la soluzione per gli utenti è tanto semplice quanto frustrante: l'unica maniera efficace per proteggere il proprio investimento è utilizzare una custodia protettiva fin dal primo giorno. Una cover può infatti salvaguardare sia il telaio in alluminio dall'usura quotidiana, sia il vulnerabile spigolo del comparto fotografico da scheggiature accidentali. Questa necessità, tuttavia, ha generato un acceso dibattito nella community, divisa tra chi accetta la custodia come una prassi normale e chi lamenta di dover nascondere il design di un dispositivo da oltre 1300 euro per proteggerlo da difetti di fabbricazione.

In conclusione, lo "scratchgate" dell'iPhone 17 Pro non è un'esagerazione mediatica, ma il risultato di due problemi concreti: una scelta materica che rende il telefono prono a graffi visibili e un difetto di design che espone il blocco fotocamere a danni permanenti. Per un dispositivo che porta il suffisso "Pro", sinonimo di prestazioni e affidabilità superiori, si tratta di un passo falso significativo. Resta da vedere se questa vicenda influenzerà le future scelte di design di Apple o se rappresenta un nuovo standard in cui l'estetica prevale sulla robustezza.