La corsa ai chip a 2 nanometri: taiwan, corea e stati uniti si sfidano
Di Alex (del 24/08/2025 @ 12:00:00, in Hardware, letto 66 volte)

Un'illustrazione che raffigura la sfida tra le nazioni per la supremazia tecnologica nei chip a 2 nm.L'industria dei semiconduttori sta vivendo una delle sue fasi più competitive e decisive, con una corsa globale per la produzione di chip a 2 nanometri (nm). Questo traguardo tecnologico, che promette di rivoluzionare prestazioni ed efficienza energetica, è al centro di una serrata competizione tra i giganti del settore in Taiwan, Corea del Sud e Stati Uniti. Mentre TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) detiene la leadership attuale, Samsung e Intel non stanno a guardare, investendo miliardi per colmare il divario e conquistare il primato.Il dominio di TSMC e la risposta di SamsungTSMC, il colosso taiwanese, si conferma il pioniere di questa nuova era. L'azienda ha già avviato la produzione di prova di chip a 2nm e prevede di avviare la produzione di massa entro il 2025. Questo gli garantirà un vantaggio considerevole sul mercato, assicurandosi contratti con aziende come Apple. A fargli da principale antagonista c'è la coreana Samsung, che si è prefissata l'obiettivo ambizioso di superare TSMC nella produzione di chip di nuova generazione. Il colosso ha annunciato che la produzione di massa dei suoi chip a 2nm, denominati SF2, inizierà nel 2025. Samsung si sta concentrando su un processo produttivo chiamato Gate-All-Around (GAA), che offre un controllo migliore sul flusso di corrente e prestazioni superiori rispetto al FinFET usato da TSMC. Intel e il ritorno in gioco degli Stati UnitiGli Stati Uniti, un tempo dominatori nel settore, stanno lavorando per recuperare il terreno perduto. Intel ha lanciato un piano aggressivo con l'obiettivo di superare la concorrenza entro il 2025. La sua strategia si basa su un processo produttivo innovativo denominato 20A (corrispondente a 2nm). Per raggiungere questo traguardo, Intel sta lavorando a stretto contatto con aziende come IBM e sta investendo pesantemente in ricerca e sviluppo. Per sostenere questa ambizione, il governo degli Stati Uniti ha introdotto il "CHIPS Act". Questa legge mette a disposizione miliardi di dollari in sussidi per incoraggiare la produzione di chip sul suolo americano, riducendo la dipendenza dalla produzione estera, in particolare da Taiwan. La corsa ai chip a 2nm non è solo una sfida tecnologica, ma anche una battaglia geopolitica per la supremazia economica e strategica. Chi vincerà questa gara non solo guadagnerà una fetta di mercato considerevole, ma controllerà il futuro dell'innovazione, dai prossimi smartphone e tablet ai supercomputer e ai sistemi di intelligenza artificiale. La posta in gioco è alta e i prossimi anni definiranno i nuovi leader di questa industria cruciale.
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