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UAP, la scienza prende il controllo: così NASA e Pentagono indagano sui cieli
Di Alex (del 05/08/2025 @ 16:00:00, in Misteri, letto 88 volte)
Un satellite osserva un fenomeno anomalo non identificato nell'atmosfera terrestre.
Un satellite osserva un fenomeno anomalo non identificato nell'atmosfera terrestre.

L'era dei "dischi volanti" e del sensazionalismo sta lasciando il posto a un approccio scientifico e rigoroso allo studio dei fenomeni aerei non identificati. Abbandonando il termine "UFO", le principali agenzie governative statunitensi, tra cui la NASA e il Dipartimento della Difesa, hanno adottato la dicitura UAP (Unidentified Anomalous Phenomena) per inquadrare il mistero in un contesto puramente scientifico, libero da preconcetti e focalizzato sull'analisi dei dati.

Da UFO a UAP: non solo un cambio di nome
Il passaggio terminologico da UFO a UAP è fondamentale per comprendere il nuovo approccio. Mentre "UFO" è culturalmente legato all'ipotesi extraterrestre, "UAP" ha una definizione più ampia e neutra: "osservazioni di eventi in cielo che non possono essere identificati come velivoli o fenomeni naturali noti". Questo permette agli scienziati di affrontare il tema senza lo stigma che per decenni ha allontanato la ricerca accademica. L'obiettivo non è più dare la caccia agli "alieni", ma raccogliere dati di alta qualità e analizzarli con metodologie scientifiche per capire la natura di questi fenomeni, che pongono primariamente questioni di sicurezza nazionale e aerea.

Il ruolo del Pentagono e dell'AARO
Il Dipartimento della Difesa ha istituito l'AARO (All-domain Anomaly Resolution Office), un ufficio dedicato a ricevere, analizzare e catalogare le segnalazioni di UAP provenienti principalmente da personale militare. I report annuali dell'AARO, sebbene non abbiano trovato prove di tecnologia extraterrestre, hanno confermato centinaia di incidenti che rimangono senza una spiegazione definitiva. Molti avvistamenti sono stati attribuiti a "cluster" di oggetti come palloni, droni o detriti aerei (airborne clutter), ma una piccola percentuale mostra caratteristiche di volo anomale, come velocità elevate o manovre improvvise senza mezzi di propulsione apparenti.

La NASA e la caccia ai dati
Parallelamente, la NASA ha commissionato uno studio indipendente per delineare una roadmap scientifica per l'analisi degli UAP. Il report finale, pubblicato nel 2023, ha evidenziato la carenza di dati di alta qualità come l'ostacolo principale a qualsiasi conclusione scientifica. Per questo, la NASA sta mettendo a disposizione i suoi potenti strumenti di osservazione terrestre e le sue competenze nell'analisi dati. L'agenzia spaziale ha sottolineato l'importanza di:


  • Utilizzare satelliti avanzati e altre piattaforme di osservazione per raccogliere dati multispettrali.
  • Applicare l'intelligenza artificiale e il machine learning per setacciare enormi quantità di dati e identificare eventi anomali.
  • Incoraggiare la segnalazione da parte di piloti civili e commerciali, creando un sistema di raccolta dati standardizzato e trasparente.


In conclusione, la ricerca sugli UAP è entrata in una nuova fase, più matura e scientifica. Lungi dal confermare teorie fantasiose, l'impegno di istituzioni come la NASA e il Pentagono mira a risolvere un mistero reale con gli unici strumenti in grado di farlo: dati, rigore scientifico e trasparenza. Sebbene la maggior parte degli avvistamenti trovi una spiegazione convenzionale, lo studio di quel piccolo residuo di casi inspiegabili potrebbe non solo migliorare la sicurezza dei nostri cieli, ma potenzialmente portare a nuove scoperte scientifiche sui fenomeni atmosferici o, chissà, su qualcos'altro.

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