Il Pentagono rivela: un'astronave madre aliena potrebbe essere nel nostro sistema solare
Di Alex (del 07/08/2025 @ 12:00:00, in Misteri, letto 76 volte)

Un'astronave madre aliena che rilascia piccole sonde esplorative vicino a Saturno.
In un'incredibile bozza di un rapporto di ricerca, due alti funzionari del Pentagono hanno avanzato un'ipotesi a dir poco rivoluzionaria: un'astronave madre aliena potrebbe trovarsi nel nostro sistema solare, inviando sonde miniaturizzate per esplorare i pianeti, inclusa la Terra. Questa teoria, sebbene non ancora provata, apre scenari da fantascienza e si basa sulle più recenti osservazioni di Fenomeni Anomali non Identificati (UAP).
La teoria della "sonda di Tarassaco"
Il documento, redatto da Sean Kirkpatrick, direttore dell'All-domain Anomaly Resolution Office (AARO) del Pentagono, e Abraham Loeb, presidente del dipartimento di astronomia dell'Università di Harvard, paragona queste ipotetiche sonde ai semi di un dente di leone (o tarassaco). Proprio come il vento disperde i semi, un'astronave madre potrebbe rilasciare piccole sonde che "viaggiano" verso la Terra e altri pianeti per un'esplorazione ravvicinata. Queste sonde sarebbero troppo piccole per essere rilevate dai nostri telescopi, a meno che non riflettano la luce solare in modo anomalo o emettano calore. La loro capacità di rallentare una volta entrate nell'atmosfera terrestre le renderebbe distinguibili da meteore o altri oggetti naturali.
Oumuamua: il primo messaggero?
La teoria trae spunto in parte dall'oggetto interstellare 'Oumuamua', che ha attraversato il nostro sistema solare nel 2017. La sua forma insolita, a sigaro, e la sua accelerazione senza una coda cometaria visibile hanno portato alcuni scienziati, tra cui lo stesso Loeb, a ipotizzare che potesse trattarsi di un manufatto di origine artificiale. Il rapporto suggerisce che oggetti come 'Oumuamua potrebbero essere sonde o addirittura frammenti di una tecnologia più grande. Se sei oggetti di questo tipo sono già passati vicino alla Terra, statisticamente potrebbero essercene fino a un quadrilione attualmente nel nostro sistema solare.
Caratteristiche tecniche delle ipotetiche sonde
Sebbene puramente speculative, il rapporto delinea alcune possibili caratteristiche di queste sonde aliene:
- Dimensioni: Sub-metro, abbastanza piccole da eludere il rilevamento a distanza da parte dei nostri attuali strumenti.
- Propulsione: Potrebbero utilizzare la pressione della radiazione stellare (vele solari) o altre forme di propulsione avanzata per manovrare e rallentare.
- Materiali: Composti da materiali leggeri e altamente resistenti, in grado di sopportare lunghi viaggi interstellari e rientri atmosferici.
- Meccanismo di rilascio: Espulse da un'astronave "madre" che agisce come un vettore principale, minimizzando i danni da polvere e gas interstellare.
- Separazione: Le sonde potrebbero separarsi dalla nave madre a causa della forza di marea gravitazionale del Sole o tramite un meccanismo di rilascio autonomo.
Implicazioni e futuro della ricerca
L'AARO è stato istituito dal Pentagono proprio per indagare su questi fenomeni in modo scientifico e coordinato, analizzando centinaia di avvistamenti segnalati principalmente da personale militare statunitense. L'ipotesi dell'astronave madre, per quanto audace, dimostra che il Dipartimento della Difesa sta prendendo in seria considerazione anche le possibilità più estreme. Il prossimo passo, secondo gli autori, è migliorare la nostra capacità di rilevamento tramite telescopi più potenti e una sorveglianza più sistematica del cielo, nella speranza di poter finalmente osservare uno di questi "semi" alieni da vicino.
Questa nuova prospettiva trasforma la ricerca degli UAP da una semplice caccia a luci inspiegabili a un'indagine astronomica e tecnologica di altissimo livello. Mentre attendiamo prove concrete, l'idea che non siamo soli e che potremmo essere osservati da sonde inviate da una civiltà lontana rimane una delle domande più profonde e affascinanti del nostro tempo.
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